Il mercato di Zaera va spostato: non è conforme alle normative

Il mercato di Zaera va spostato: non è conforme alle normative

Il mercato di Zaera va spostato: non è conforme alle normative

sabato 27 Febbraio 2010 - 08:42

I consiglieri comunali Capurro, Muscolino, Chiarella e David accendono i riflettori sulle carenze igieniche della struttura di viale Europa e sul vecchio progetto dell’area ex Casalini

Ci vuole un “nuovo” mercato Zaera, perché quello attuale è sottodimensionato, non conforme alle normative e oggetto di sanzioni per il Comune. Ad accendere i riflettori sulla questione Pippo Capurro, capogruppo del Pdl, che insieme ad altri tre colleghi, Giorgio Muscolino (Udc), Peppe Chiarella (Pdl) e Paolo David (Pd), ha presentato un’interrogazione al sindaco in merito. «Nel lontano dicembre del 1996 l’amministrazione Provvidenti adottò una delibera che avrebbe dovuto mettere ordine nella materia scottante della localizzazione dei mercati rionali prevedendo tra l’altro lo sgombero del San Paolino da via Santa Cecilia e contestuale trasferimento temporaneo nell’area “Zaera”. La razionalizzazione dei mercati si è purtroppo arenata e tutte le soluzioni che nel tempo si sono susseguite non hanno trovato alcun riscontro a partire dai vari progetti varati dalla Confcommercio in accordo col Comune e con i rappresentanti sindacali di categoria del tempo per l’area dell’ex Casalini affossando di fatto un altro progetto di mercato pluripiano di cui disponeva il Comune, che fu redatto a suo tempo dall’ingegnere Giacomo Sciabà».

A luglio del 1999, ricorda Capurro, si fece egli stesso promotore per « fare approvare un ordine del giorno del consiglio comunale con cui veniva chiesto all’Amministrazione di procedere a tutti gli adempimenti relativi alla realizzazione del progetto già approvato, anche tenendo conto della provvisorietà del mercato di ponte Zaera, per la realizzazione del nuovo mercato alimentare nell’area dell’ex cinema Casalini, opera inserita nel piano triennale delle opere pubbliche. Per tale progetto erano stati stanziati sei miliardi, di cui 3 e mezzo erano immediatamente utilizzabili, visto che nel 1985 è stato ottenuto un mutuo decennale, già interamente rimborsato, dalla Cassa depositi e prestiti». Ma niente di fatto, «nonostante le composte manifestazioni degli operatori commerciali del mercato Zaera, che pure hanno determinato pesanti disservizi alla viabilità cittadina, si è assistito a una costante diminuzione degli operatori che sono passati dai 101 del “San Paolino” agli attuali 47 a causa delle carenze strutturali del mercato che derivano da una provvisorietà durata ormai 14 anni e non più sopportabile anche da parte di una significativa porzione di città che è privata di un mercato che tale si possa chiamare nel centro cittadino».

Secondo Capurro, Muscolino, Chiarella e David «le carenze riscontrabili all’interno del mercato “Zaera” (mancanza di servizi igienici separati per operatori ed acquirenti e, fra di essi, in base al sesso, dotati di lavabi, sapone e asciugamani, inidoneità e/o assenza di pavimenti e piastrelle in materiale disinfettabile, assenza di chiusini sifonati in corrispondenza degli scarichi dell’acqua potabile con conseguente proliferazione di topi ed insetti nocivi, impianto elettrico difforme dalle norme CEE) comportano di per sé stesse gravi rischi per la salute e l’incolumità pubbliche, rispetto ai quali ci sono responsabilità da parte delle amministrazioni comunali che si sono succedute in questi anni. In altre parole, il Comune di Messina, quale proprietario del mercato Zaera, avrebbe dovuto mettere a disposizione degli operatori e dell’utenza, una struttura conforme alla normativa nazionale e sovranazionale prima di sanzionare la mancata redazione del manuale di corretta prassi igienica. L’inosservanza di tale obbligo, riscontrata già nello scorso mese di settembre dal responsabile dell’unità operativa di ispezione degli alimenti dell’Ausl n°5 dott. Santi La Macchia, ha dato luogo dapprima ad una mera sollecitazione nei confronti del Comune, quale proprietario del mercato Zaera, a provvedere al ripristino dei requisiti igienico-sanitari, ed in atto addirittura all’irrogazione di una sanzione amministrativa sempre nei confronti dello stesso Comune di Messina, responsabile del mancato adeguamento della struttura alle prescrizioni di legge».

A questo punto è il sindaco ad essere investito della questione dai quattro consiglieri comunali, che chiedono al primo cittadino di «impartire urgenti disposizioni affinché si proceda alla individuazione di una idonea area nella vicinanze di Zaera ove trasferire gli operatori mercatali affinché si proceda con immediatezza alla costruzione del rinnovato mercato “Zaera” nella stessa area o nell’ambito del parcheggio multipiano o tirando dai cassetti i vecchi, ma sempre buoni, progetti sia dell’ing. Sciabà sia dell’ing. Scandurra per ridare speranza e dignità agli operatori che traggono il sostentamento per loro e le loro famiglie esclusivamente dall’attività di commercianti esercitata all’interno del mercato Zaera». A questo scopo, concludono Capurro, Muscolino, Chiarella e David, sarebbe «opportuno convocare immediatamente una riunione con una rappresentanza degli operatori del mercato Zaera, l’assessore ai Mercati e la Commissione consiliare competente al fine di acquisire dai diretti interessati tutti gli elementi utili per la definizione di un problema che come spesso capita nella nostra città si trasforma da temporaneo a tempo indeterminato».

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