Giuseppe Buzzanca e Nanni Ricevuto conquistano i palazzi della città. Per il deputato regionale, successo al primo turno nonostante l'exploit di Fabio D'Amore

L’ultima “doppietta- era stata nel 2003: anche in quella occasione Giuseppe Buzzanca vinceva le elezioni diventando sindaco di Messina, ma il destino gli avrebbe riservato brutti scherzi qualche mese dopo. A Palazzo dei Leoni Leonardi era il trionfatore e non l’uscente, come oggi, in cui lascia la fascia blu a Nanni Ricevuto, che ha stravinto nel confronto con Paolo Siracusano.

I dati non hanno ancora i crismi dell’ufficialità, per via di operazioni elettorali di una lentezza inverosimile, per la quale Messina si distingue ancora una volta, ma ormai c’è la certezza, non solo per Ricevuto, il cui margine è apparso da subito incolmabile, ma anche per Buzzanca, che è avviato verso la conquista di un quorum (50 per cento più uno) tutt’altro che scontato sia alla vigilia che a operazioni in corso. L’ottimo risultato di D’Amore, infatti, con il suo otto per cento, sembrava spianare la strada al ballottaggio, e invece Francantonio Genovese ha perso circa sette punti percentuali rispetto al 2005, non arrivando nemmeno a quel 40 per cento che appariva obiettivo minimo del Pd.

La doppia affermazione del centrodestra rende ancora più forte l’asse messinese che si è imposto con l’ormai famosa “fuga in avanti-, e chissà che non possa spianare la strada a qualche ripensamento in sede di governo regionale. Ottima l’affermazione anche dell’Udc, che stando ai primi calcoli dovrebbe conquistare ben sette seggi in consiglio comunale, con un tredici per cento piuttosto eloquente e che dunque premia anche le scelte di Gianpiero D’Alia.