Il sottosegretario in città con Buzzanca e Ricevuto: «Al Cipe i soldi ci sono, basta portare i progetti»

Dopo un senatore (il capogruppo del Pdl Gasparri) e un ministro (Matteoli) tocca a un sottosegretario, il palermitano Gianfranco Micciché, sbarcare sullo Stretto per sostenere la corsa a Palazzo Zanca e Palazzo dei Leoni di Giuseppe Buzzanca e Nanni Ricevuto. Un Micciché che chiarisce subito: «Ho chiesto di intervenire per primo perché è vero che la mia prima passione è la politica, ma c’è anche il calcio, e a pattita m’a vogghiu vidiri». Niente fronzoli, dunque, il sottosegretario al Cipe parte subito con i fondi ex Fintecna: «La polemica portata avanti dal centrosinistra è il massimo della vergogna e della demagogia. Per coprire il taglio dell’Ici erano questi i fondi disponibili perché liberi: la sinistra, infatti, non li aveva destinati a nulla, lasciandoli lì dov’erano».

Micciché non ha dubbi: «Il Ponte lo faremo lo stesso, non è un problema trovare i fondi. Piuttosto è più serio discutere dei soldi per le altre cose. E per quello la massima garanzia per Messina e il sud sono io al Cipe». L’ex presidente dell’Ars afferma che «ho trovato un Cipe più forte. Fondi ce n’è quanti ne vogliamo, se ci sono i progetti ci sono i quattrini». In giornata Micciché aveva apposto il marchio di -qualità- al Pesce spada dello Stretto, e lo ricorda orgoglioso in conferenza. Il sottosegretario conclude con alcune battute politiche, sottolineando come «da due anni lavoro a formare una componente interna al Pdl, non una componente Micciché ma una componente dei migliori». E intanto Italia-Olanda incombe.