L’Mpa alla Provincia “sbotta”: «Apatia di un Consiglio gestito in maniera precaria e discutibile»

L’Mpa alla Provincia “sbotta”: «Apatia di un Consiglio gestito in maniera precaria e discutibile»

L’Mpa alla Provincia “sbotta”: «Apatia di un Consiglio gestito in maniera precaria e discutibile»

martedì 17 Novembre 2009 - 00:27

Alcuni consiglieri autonomisti chiedono che venga ridata dignità ai ruoli istituzionali ricoperti: «Le mozioni e gli ordini del giorno sin qui votati dal Consiglio Provinciale, hanno trovato seguito nelle linee programmatiche dell’Amministrazione attiva?»

«Come si può chiedere ai cittadini messinesi di rispettare le Istituzioni, quando le Istituzioni non rispettano se stesse?». E’ questo l’interrogativo che si pongono i consiglieri dell’Movimento per l’Autonomia, Rosy Danzino, Roberto Gulotta, Antonino Previti e Roberto Cerreti, il capogruppo di “Provincia Punto Freccia”, Pippo Lombardo e il capogruppo degli “Autonomisti del Mpa”, Salvatore Calì.

«Mozioni non discusse, interrogazioni abbandonate per mesi tra i punti da discutere in Consiglio Provinciale, ordini del giorno “straordinari ed urgenti” che oramai hanno stagionatura da fare invidia ai più prelibati prodotti tipici dell’antica tradizione enogastronomica messinese, sono solo la punta di un iceberg di assoluta apatia di un Consiglio gestito in maniera precaria e discutibile – continua la missiva -. Le mozioni e gli ordini del giorno sin qui votati dal Consiglio Provinciale, hanno trovato seguito nelle linee programmatiche dell’Amministrazione attiva? Sarebbe bello poter rispondere con assoluta certezza a questo ulteriore quesito, ma purtroppo la leggerezza e la fretta con cui alcuni argomenti sono stati trattati, con una conferenza dei capi gruppo non sempre determinante e garante dei lavori d’Aula, ha fatto si che gli stessi trovassero rilevanza più a livello mediatico, che non un seguito amministrativo e politico. Come nel caso della Fiera di Messina promossa come fiore all’occhiello ed Ente da incentivare nella mozione votata all’unanimità dai Consiglieri nell’ottobre 2008, e che però non ha trovato corrispondenza, anche per disattenzione dei gruppi Consiliari, nel Bilancio Previsionale dell’Ente successivamente approvato».

Ma i consiglieri autonomisti vanno oltre: «Si scopre che anche il diritto/dovere alla partecipazione ai lavori consiliari è fortemente inficiato da una congenita disorganizzazione nei servizi di supporto alla realizzazione dei lavori d’Aula – si legge ancora -, come i disservizi causati dalla determinazione di taluni dirigenti, che incuranti delle linee dettate dal Consiglio, hanno deciso di eliminare il presidio di pubblica sicurezza e controllo da parte della Polizia Provinciale, sia degli stalli antistanti il Palazzo dei Leoni, che evitava l’intasamento del Corso Cavour donando rigore e dignità al Palazzo dei Leoni, sia per la salvaguardia del gonfalone della Provincia Regionale e del suo Consiglio Provinciale quando riunito in seduta».

«Noi autonomisti pensiamo che è arrivato il momento di ridare dignità ai nostri Ruoli Istituzionali ed all’Ente che rappresentiamo – concludono. Per questo motivo abbiamo denunziato pubblicamente quanto sopra, al fine di riuscire a sensibilizzare, con l’aiuto della stampa e dei cittadini messinesi, un sistema che ha bisogno di evolversi e tramutarsi, riappropriandosi di quel ruolo antico e fondamentale di interlocuzione intermedia tra le diverse Istituzioni a tutti i livelli, per un serio, concreto, rigoroso, edificante e dovuto rilancio dell’immagine della Provincia regionale di Messina ed in particolare del suo Consiglio».

Non vengono riportati espressamente nomi e cognomi. Ma il documento sottoscritto oggi da alcuni consiglieri provinciali del Mpa, sa in qualche modo, anche se solo in alcuni passaggi, di controreplica nello “scontro verbale” tra il capogruppo, Roberto Cerreti e il presidente del Consiglio, Salvino Fiore (vedi articoli correlati in basso), in merito alla gestione dell’attività consiliare. Ma c’è dell’altro dietro l’ennesima uscita degli autonomisti?

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