Si avvicina intanto la data simbolo del 23 dicembre, quando verranno avviati a Cannitello i lavori per la variante ferroviaria
Si avvicina la data “simbolo” del 23 dicembre, quella che segnerà l’inizio dei lavori per il Ponte con la realizzazione della variante ferroviaria di Cannitello, e la Rete No Ponte si attrezza per ribadire ancora una volta la sua contrarietà ad un’opera definita “faraonica” che ha già «inutilmente sperperato e ancor più sperpererà».
Per quanto riguarda Messina, La rete No ponte ha indetto per martedì 1 dicembre, a due mesi dall’alluvione, una manifestazione collaterale che si terrà a Torre Faro.
Il concentramento è previsto in Via Circuito (davanti Campeggio dello Stretto) e si chiederà a gran voce il cambio di destinazione del miliardo e trecento milioni di euro stanziato per il Ponte per la messa in sicurezza dei nostri territori e, prioritariamente, per le aree alluvionate. Un incontro che farà da preludio alla manifestazione nazionale di Villa San Giovanni prevista per il 19 dicembre ed organizzata dalla Rete No Ponte siciliana e calabrese.
Ed è forse senza precedenti l’attenzione che graviterà attorno quest’ultima manifestazione: fa ancora male la clamorosa bocciatura, in Senato, dell’emendamento pro-alluvionati, che ha scatenato non poche reazioni nel panorama politico nazionale. La più clamorosa è stata quella del senatore Udc Giampiero D’Alia (vedi articolo correlato) che ha proposto qualche giorno addietro: «Costituiamo un comitato di mobilitazione, è scandaloso che si trovino risorse per la ricapitalizzazione della Stretto di Messina e non per gli sfollati».
