Ponte sullo Stretto. Nuovo “affondo” di D’Alia in vista della presentazione di giorno 12:«Un progetto poco limpido»

Ponte sullo Stretto. Nuovo “affondo” di D’Alia in vista della presentazione di giorno 12:«Un progetto poco limpido»

Ponte sullo Stretto. Nuovo “affondo” di D’Alia in vista della presentazione di giorno 12:«Un progetto poco limpido»

venerdì 05 Febbraio 2010 - 10:06

Il capogruppo dei senatori Udc -chiamando in causa- la relazione presentata dalla Corte dei Conti in ordine alla fattibilità del progetto, dichiara: «Necessario la commissione d’inchiesta»

Giornate ricche di impegni per Messina quelle del 12 e della serata fra il 13 e il 14 febbraio per l’organizzazione della “Notte delle Cultura”. L’attenzione è però puntata soprattutto sul primo degli appuntamento: nel pomeriggio del 12, infatti, è atteso l’arrivo del premier Silvio Berlusconi, in città per la presentazione ufficiale, sulla sponda sicula dello Stretto, del progetto Ponte (qualche settimana fa in Calabria l’incontro tenutosi a Parapodio).

Progetto su cui ritorna “a muso duro” il presidente dei senatori Udc Gianpiero D’Alia definendolo un «poco limpido» al punto da ritenere necessario l’intervento della Commissione d’inchiesta. L’esponente dell’Udc chiama in causa la relazione presentata qualche settimana fa dalla Corte dei Conti (vedi correlato) che ha messo in discussione il progetto in ordine alla sua fattibilità tecnica, all’impatto ambientale e alla completezza della modalità di imputazione al bilancio delle somme. «È noto – afferma D’Alia – che nel 2003 l’opera costava sostanzialmente 4,68 miliardi di euro. Oggi invece il costo è pari a 6,1 miliardi di euro e viene riconosciuta ad Eurolink, non si sa bene in base a quale accordo transattivo, la somma di 1.090 milioni di euro. Ma fino ad ora il governo non è riuscito a dare delle risposte concrete su queste anomalie».

«Queste – continua il senatore – sono alcune delle chicche che si ritrovano in un contratto che è stato modificato dopo l’aggiudicazione al contraente generale modificando sostanzialmente non solo le condizioni di gara e violando la par condicio, ma anche i termini di realizzazione dell’opera. Per questo motivo, – conclude – visto le risposte del tutto insoddisfacenti del governo, chiederemo, congiuntamente con gli altri capigruppo di opposizione, un’inchiesta parlamentare sui lavori del Ponte di Messina».

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