Provincia: Rao, Grioli e Gullo presentano una mozione per gli insegnanti di sostegno

Provincia: Rao, Grioli e Gullo presentano una mozione per gli insegnanti di sostegno

Redazione

Provincia: Rao, Grioli e Gullo presentano una mozione per gli insegnanti di sostegno

giovedì 07 Agosto 2008 - 14:37

I tre consiglieri del Pd: «Si riesaminino le situazioni degli alunni diversamente abili e si reintegrino i 166 posti tagliati»

Una mozione in favore degli insegnanti di sostegno. L’hanno presentata alla Provincia i tre consiglieri del Pd Pippo Rao, Giuseppe Grioli e il capogruppo Luigi Gullo. Questi i fatti che hanno portato alla mozione: «a seguito della pubblicazione delle disponibilità di cattedre di sostegno per ogni grado di scuole da parte dell’usp di Messina – scrivono Rao, Grioli e Gullo – si è evidenziata la decurtazione di 166 posti, pur rimanendo invariato nel complesso il numero di alunni disabili scritti per l’a.s. 2008-09 rispetto l’anno precedente. L’adeguamento previsto dalle direttive Ministeriali nell’arco del triennio nella provincia di Messina, è stato effettuato in maniera netta ed opinabile nell’anno scolastico 2008-09, mentre viceversa al presunto adeguamento dell’organico funzionale non corrisponde il “sensibile- aumento dell’organico di diritto». E ancora, «per l’a.s. 2007/08, il Dirigente dell’usp di Messina con n.2369 alunni diversamente abili iscritti, ha avuto autorizzati 660 posti (richiesti 715), e che lo stesso, in quell’occasione, ha manifestato in maniera forte il proprio dissenso ritenendo il numero dei posti assegnati del tutto insufficienti a garantire l’effettivo fabbisogno della popolazione scolastica del territorio messinese» e «per l’a.s. 2008/09 risultano iscritti n. 2368 alunni, e il Dirigente dell’usp di Messina ha avanzato richiesta all’usr solo per n. 483 posti, ottenendo l’autorizzazione per 460, con l’ovvia conseguenza che tale drastica riduzione non riuscirà minimamente a garantire un’efficace ed efficiente offerta integrativa».

Tenuto conto di questi presupposti, Rao, Grioli e Gullo chiedono che venga approvata la mozione che «impegna il Presidente della Provincia e l’Amministrazione Provinciale a: 1. Chiedere agli organismi competenti, il riesame di tutte le situazioni degli alunni diversamente abili a cui non è stato riconosciuto il numero di ore richieste, considerato che la nota a firma del Direttore Scolastico Regionale, riguardante la richiesta di posti in deroga, fa espressamente ed esclusivamente riferimento al DPCM n.185 ed alla connotazione di gravità (art. 3 l.104/92) che gli alunni devono possedere per avere riconosciuto il diritto all’istruzione, e che l’adeguamento al DPCM n.185, entrato a regime solo da quest’anno, non era previsto per le certificazioni già in essere alla data di entrata in vigore del suddetto decreto, e che l’opinabile interpretazione da parte dei dirigenti dell’usp della nota citata, ha posto in essere presso ogni istituzione scolastica, una generale confusione che ha portato, in molti casi, a richieste non conformi alle reali necessità degli alunni diversamente abili; 2. Avanzare la richiesta del reintegro dei 166 posti tagliati, in quanto tale modus operandi, ha determinato una perdita notevole di posti di lavoro con ricadute occupazionali negative sia nel settore scuola che in quello sociale, in una provincia come Messina già fortemente penalizzata; 3. Chiedere chiarimenti sulle modalità ed i criteri utilizzati dal Gruppo H provinciale, a cui spetta il compito di effettuare le relative proposte di ore da assegnare; 4. Evidenziare agli organismi competenti, il contesto socio territoriale in cui le Istituzioni scolastiche periferiche operano, e conseguentemente che le richieste di cattedre non possono essere fatte, senza tenere conto di tale aspetto. 5. Proporre, in sede regionale ed istituzionale, la non applicazione delle direttive nazionali in materia di Pubblica Istruzione, avvalendosi dell’autonomia legislativa regionale in materia, alla luce del fatto che il contesto territoriale della provincia di Messina, caratterizzato da un notevole frazionamento del territorio e le condizioni orografiche, con diverse piccole realtà spesso ricadenti nelle ex comunità montane, rendono impossibile rispettare la normativa in itinere che definisce i parametri finali di un docente ogni due alunni disabili. Tenuto anche conto che l’adeguamento alla normativa nazionale, lederebbe il diritto all’istruzione degli alunni residenti in questi piccoli ed isolati centri, perchè l’istituzione scolastica, già priva di risorse, non potrà, pur volendo, garantire la presenza di un docente di sostegno. 6. Supportare, mediante l’ufficio legale della Provincia, le azioni delle singole famiglie tese alla salvaguardia del diritto allo studio e all’assistenza. 7. Subordinatamente, in caso di non accoglimento da parte degli uffici preposti di un nuovo dimensionamento del servizio, costituire, di concerto con gli enti locali interessati e le istituzioni scolastiche, forme di assistenza suppletive, atte a garantire la continuità formativa degli alunni diversamente abili».

(nella foto Pippo Rao)

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