Un rifiuto dell'Ente Porto fa saltare l'intesa per la realizzazione di due grosse navi. Massaro minaccia di dimettersi dal Cda

Un rifiuto dell’Ente Porto fa saltare l’intesa per la realizzazione di due grosse navi. Massaro minaccia di dimettersi dal Cda

Redazione

Un rifiuto dell’Ente Porto fa saltare l’intesa per la realizzazione di due grosse navi. Massaro minaccia di dimettersi dal Cda

lunedì 11 Febbraio 2008 - 10:20

Torna a farsi sentire Mariano Massaro, nella sua veste di consigliere del CdA dell’Ente Porto, per chiedere ai diretti interessati chiarimenti in merito a ciò che sta accadendo in seno ai Cantieri Palumbo.

Una notizia divulgata qualche giorno fa parlava, infatti, del rifiuto, avvenuto nel corso di una conferenza dei servizi ad opera di un rappresentante dell’Ente Porto, relativo alla demolizione di due fabbricati.

“Tale decisione – afferma Massaro – andrebbe a nuocere all’intesa esistente tra i Cantieri Navali Palumbo ed il gruppo Aponte per due commesse di costruzione equivalenti a 170 milioni di euro.

E’ necessario, dunque, che le cose stiano effettivamente in tal modo, anche perché, se così fosse, riterrei giusto di venirne informato. Ricordo, infatti, che il mio personale impegno all’interno dell’Ente Porto ha sì come scopo primario la realizzazione del Punto Franco a Messina, ma è anche rivolto alla tutela dell’interesse dei lavoratori ed alla promozione di attività produttive che possano contribuire a porre un freno all’emergenza occupazionale.

Se le notizie divulgate dalla stampa corrispondessero a verità – prosegue Massaro – verrebbero meno tali obiettivi e, dunque, mi troverei nelle condizioni di dovere valutare anche l’opportunità di porre fine alla mia esperienza nel cda dell’Ente Porto.

Infine, per correttezza nei confronti dei cittadini, ritengo opportuno rendere pubblica la posizione della Palumbo in merito all’ottemperanza del contratto di cessione del cantiere ex Smeb, ovvero: investimento di 13 milioni di euro, entro il mese di febbraio 2008, per il risanamento e la messa in sicurezza delle strutture del cantiere e l’assunzione a tempo indeterminato di 200 unità lavorative-.

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