Rischio sismico e non solo: il Consiglio provinciale chiede l'impegno dell'Amministrazione Ricevuto

Rischio sismico e non solo: il Consiglio provinciale chiede l’impegno dell’Amministrazione Ricevuto

Rischio sismico e non solo: il Consiglio provinciale chiede l’impegno dell’Amministrazione Ricevuto

venerdì 17 Aprile 2009 - 14:06

Richiesta di intevento per cercare di prevenire danni dovuti ad eventi calamitosi come quello che ha colpito l'Aquila, in un territorio come quello messinese, a rischio per conformazione. L'Ente non è dotato di un Dipartimento di Protezione Civile

Dal terremoto che ha colpito l’Abruzzo, alle reali condizioni del territorio provinciale per ciò che concerne la sicurezza strutturale. E’ proseguito oggi in consiglio provinciale il dibattito aperto nella seduta dello scorso 15 aprile, scaturito da una mozione presentata dai consiglieri dell’opposizione Giuseppe Grioli (Pd) e Maurizio Palermo (IdV), su indirizzo dei capigruppo.

“Le istituzioni a tutti i livelli – scrivono i due – devono condurre la loro azione amministrativa, di gestione e controllo del territorio costantemente, e non concentrare solo in taluni momenti l’attenzione verso i rischi di calamità naturali per noi rimuoverla della priorità, quando l’allarme della comunità si sarà affievolita. La Provincia Regionale di Messina nello specifico, quale Ente sovra comunale che include 108 comuni, rappresenta un punto di congiunzione fondamentale soprattutto per la pianificazione, la previsione e la prevenzione dei rischi stabiliti di Programmi e dai Piani regionali di protezione civile”. Piani necessari viste le tipologie di rischio a cui è sottoposto il territorio provinciale messinese: sismico, idrogeologico, vulcanico, industriale, incendi e a livello di collegamenti. In particolare, per ciò che concerne il rischio sismico, buona parte dei comuni della Provincia di Messina sono classificati nella scala più alta di rischio, denominata Zona1. Nonostante ciò, al momento la Provincia Regionale di Messina non sarebbe dotata di un regolamento di Protezione Civile, né di un dipartimento di Protezione Civile bensì, di una Unità Operativa accorpata al VI Dipartimento. L’Ente, non ha ancora esitato neanche un Piano Provinciale di Protezione Civile.

Diversi gli impegni richiesti all’Amministrazione provinciale: in primis, appunto, l’istituzione di un deposito Dipartimento di Protezione Civile; poi l’istituzione di un capitolo di spesa per il Dipartimento Protezione Civile e vincolare già dal prossimo bilancio di previsione per l’anno in corso la destinazione di risorse adeguate; la predisposizione di un Piano Provinciale di Emergenza previsto dalla legge vigente in materia; il completamento del monitoraggio degli Istituti scolastici e di tutti gli edifici di proprietà dell’Ente per verificare la sussistenza delle condizioni di sicurezza; la realizzazione la più ampia sinergia tra l’Ente, i singoli Comuni ed il Genio Civile, al fine di pianificare una incisiva politica di prevenzione del territorio dai rischi sopra elencati con interventi concreti nelle aree più critiche; la promozione prove di evacuazione presso le sedi istituzionali dell’Ente e presso tutti gli Istituti scolastici superiori di II grado con la supervisione del costituendo dipartimento provinciale di protezione civile; la programmazione di interventi finalizzati a salvaguardare vie di fuga e interventi di soccorso in ipotesi di calamità.

In sede di presentazione, critico Grioli nei confronti della volontà espressa dal presidente Ricevuto di volere finanziare un’opera tra quelle che verranno costruite a L’Aquila: “Se la richiesta proviene ufficialmente dalla Protezione Civile nazionale ci può anche stare, altrimenti mi sembra più giusto spendere 500 mila euro per mettere in sicurezza il proprio territorio di riferimento e non quello de L’Aquila, che tra l’altro godrà già dei 12 milioni promessi dal Governo. Non bisogna farsi prendere dalle emozioni ma ragionare, perché ci sono tante realtà come quella di Pezzolo o di tanti Comuni del nostro comprensorio che ancora convivono con disagi dettati dagli alluvioni dell’inverno che ci siamo lasciati alle spalle. La solidarietà può essere fatta in privato”.

Altrettanto acceso l’intervento di Pippo Lombardo (Provincia Punto Freccia), che ha chiesto provocatoriamente la chiusura di tutte le scuole a rischio, circa il 50% nel territorio provinciale e sollecitato una presa di responsabilità del Consiglio, invitando i suoi colleghi a non rimandare l’impegno sempre all’Amministrazione. Fatti e non solo parole. Lo stesso Lombardo ha presentato anche un ordine del giorno successivamente non approvato dall’aula, con il quale si chiedeva di devolvere il gettone di presenza odierno, con rinuncia espressa, per la ricostruzione dei centri colpiti dal terremoto dei giorni scorsi. A suo favore ha votato solo il gruppo dell’Mpa. Il resto dell’aula ha detto -no-, ufficialmente perché nei prossimi giorni ogni singolo capogruppo si farà carico di raccogliere delle offerte che non siano vincolate economicamente al gettone e per tempistica all’emissione dello stesso.

A conclusione del confronto odierno, è intervenuto anche l’assessore con delega alla Protezione Civile e alla Sicurezza Gaetano Duca. Il componente dell’Amministrazione provinciale ha spiegato che lo scorso dicembre ha già inviato al presidente Nanni Ricevuto una copia del regolamento e che pur non essendo dotati di un Dipartimento ma di una sola unità, l’importante è che questa unità funzioni bene. Infine, sottolineata l’importanza dei sistemi di evacuazione nelle scuole, degli studi e della prevenzione, delle attività di formazione per il personale della Protezione Civile, ma soprattutto la necessità di andare ad individuare nel prossimo bilancio le risorse. Tutte voci sulle quali c’è il massimo impegno.

E un aumento di risorse, è stato auspicato anche nell’emendamento alla mozione presentato dal consigliere dell’Mpa Roberto Gulotta, che ha chiesto il raddoppio dei fondi destinati alla sicurezza del territorio e alla Protezione Civile. L’adeguamento del corpo dei Vigili del Fuoco insieme a nuove caserme è è stato invece sollecitato nell’emendamento presentato sempre da Giuseppe Grioli, propositore della mozione. Entrambe le integrazioni sono state approvate dall’aula.

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