E’ scontro istituzionale sul terminal crocieristico in Fiera: “bordate” pesanti di Fabio D’Amore

E’ scontro istituzionale sul terminal crocieristico in Fiera: “bordate” pesanti di Fabio D’Amore

E’ scontro istituzionale sul terminal crocieristico in Fiera: “bordate” pesanti di Fabio D’Amore

mercoledì 17 Febbraio 2010 - 12:52

Il confermato commissario dell’Ente non le manda a dire ai promotori del progetto “in partenza” e replica con una lunga nota esponendo una serie di dubbi e considerazioni: «squallido check-in per chi parte». Duro attacco a Comune e Provincia

La proposta di adibire due padiglioni della cittadella fieristica a terminal del flusso crocieristico in partenza da Messina, presentata qualche giorno fa da Comune e Provincia all’Autorità Portuale (vedi articolo correlato in basso per tutti i dettagli), trova subito l’ostruzionismo di un “soggetto istituzionale” importante legato all’area, l’Ente Fiera. A rispondere “a gamba tesa” sull’idea di Ricevuto e Buzzanca è il riconfermato commissario Fabio D’Amore, che entra nel merito e nel metodo della scelta verso la quale si sono orientati i due rappresentanti cittadini. Una nota fiume, riassunta in punti, dalla quale emerge il clima assolutamente teso provocato da questo che a tutti gli effetti è ormai divenuto un “incidente diplomatico” (e politico).

BENE “PUBBLICO” E BENE “PRIVATO” «Intanto bisogna far chiarezza su cosa si intende per bene pubblico ed interesse privato – scrive D’Amore -. Il bene pubblico, ad esempio, e’ fare del quartiere fieristico il terminal per le navi da crociera, inteso come biglietto da visita per chi sbarca da lidi lontani nella nostra città, con un bel progetto come quello dell’Autorita’Portuale, sviluppato alla luce del sole. Questo progetto e’ a me caro ed ho ribadito piu’ volte la disponibilita’ allo spostamento del quartiere fieristico, facendo vivere qui soltanto la fiera campionaria e la fiera della nautica. Interesse privato, invece, ad esempio, potrebbe essere (non dico che lo sia in questo caso) contattare una sola compagnia di navigazione e cedere spazi pubblici per la fruizione di pochi. Se a questo si aggiunge la paventata mostra-mercato di qualche associazione di artigiani, magari adusa ad avere pubblici finanziamenti, scelta arbitrariamente e politicamente facilmente riconducibile, allora l’interesse privato sarebbe certo e facilmente dimostrabile davanti a qualsiasi tribunale». All’apparenza una “precisazione”, se si guarda a fondo un’autentica bordata. D’Amore precisa «siamo sicuri che non e’ questo il caso», ma i riferimenti sembrano abbastanza chiari.

TAVOLO TECNICO SENZA UN INVITO D’Amore va avanti e come detto parla anche del metodo con il quale si è avviato un confronto sulla proposta: «Sono costretto a fare in questa sede queste considerazioni – continua -, perche’ non si capisce come, sicuramente per una svista, sia possibile che ad un tavolo tecnico che determinerebbe di fatto la chiusura di un Ente, non venga convocato l’Ente stesso (per la verita’, a fronte di questo mirabolante progetto, ci si e’ rivolti furbescamente a qualche suo dipendente per avere una dritta sull’allestimento dei padiglioni) che ricordiamolo e’ da 70 anni titolare delle aree, ha chiuso la vertenza legale con l’Autorità Portuale, e’ in regola con i pagamenti, ed e’ destinatario di una norma approvata nella finanziaria regionale 2009 nella quale la Regione stessa eroga 100.000 euro all’Autorita’ Portuale per i canoni concessori in favore dell’Ente Fiera per due anni, manifestando palesemente la sua volonta’. A cio’ si aggiunga che e’ stata chiesta all’Ente stesso una fideiussione bancaria per far fronte al piano di rientro, piano di rientro evidentemente e chiaramente sostenibile soltanto avendo la possibilità di lavorare e quindi avendone l’opportunità(la concessione) per farlo».

LA QUESTIONE PARCHEGGIO Il commissario entra anche nel merito del progetto. La prima questione è quella del parcheggio, sulla quale si pone una serie di interrogativi: Chi sente la necessita’ di affidare -ad un soggetto terzo- il parcheggio dei pochissimi croceristi messinesi in partenza? Il soggetto terzo e’ un samaritano o vorra’ essere pagato per poter pagare a sua volta le aree del parcheggio ed i padiglioni all’Autorita’ Portuale, custodire le auto ed il parcheggio, per dotarsi di un’assicurazione, dei sistemi antincendio (della Fiera), di un gruppo elettrogeno (il contratto dell’energia elettrica ela cabina elettrica sono di proprieta’ della Fiera)? Quanti bagagli possono portare con se 10-20 persone al massimo? Bisognera’ proprio costituire una cooperativa ad hoc per gestire questo lavoro? D’Amore replica: «Con i soldi spesi per l’ex gasometro per farne un parcheggio, e’ intelligente sottrarre spazi destinati a ben altro per far parcheggiare forse 1 o 2 auto, dico 1 o 2 perche’ non credo che tra i partenti (10-20 max), esista piu’ di una persona disposta a pagare il posteggio x 15 gg (almeno 100 euro) anziché farsi accompagnare sotto casa, magari da un taxi (tariffa massima cittadina 15 euro). Inoltre i grandi mezzi economici che si metteranno a disposizione di questo grandioso progetto, si intuiscono dalla scelta dei due padiglioni (gia’ allestiti e condizionati si, ma dalla fiera), a fronte di 14 disponibili».

DUBBI SU DUBBI: “PROGETTO CHE ABORTIRA’ PREMATURAMENTE” D’Amore “spara” davvero bordate, parlando di un progetto “nato male, anzi mai nato e destinato ad abortire prematuramente”. «Niente a che vedere con il magnifico progetto del Terminal per cui si cerca di spacciarlo – continua -, ma si tratta di uno squallido check-in per chi parte, non per chi arriva, distante dal punto imbarco, al quale dubito fortemente si possa accedere usufruendo della linea tramviaria con un pulmino. Nulla osterebbe da parte mia, all’utilizzo di qualche altro padiglione ma i due sette no, sono il nostro reddito, la vita dell’Ente, e se costretti siamo pronti a smontare tutto cio’ che e’ di nostra proprieta’ e fronteggiare l’ennesima battaglia legale senza esclusione di colpi. A mio parere, questo progetto, qualora attuato, oltre a creare un danno irreparabile all’Ente ghettizzerebbe definitivamente il quartiere fieristico, rendendolo usufruibile solo da una ristretta elite di messinesi, e cioe’ da quanti si imbarcherebbero per i 15 gg di crociera, non certo dalla maggioranza dei messinesi che purtroppo le crociere le possono vedere solo nei film».

L’APERTURA CONTINUATIVA DELLA CITTADELLA D’Amore afferma che il progetto di apertura degli spazi testato durante le festivita’ Natalizie e che sara’ reiterato nei prossimi mesi, ha trovato la sensibilita’ solo dell’Autorita’ Portuale, che ha concesso sempre a pagamento ma usufruendo del canone ricognitorio gli spazi da offrire ai cittadini. Per quanto riguarda assicurazione, vigilanza, spese di gestione e guardiania, necessarie per la pubblica fruizione, il commissario precisa: «E’ bene che si sappia che bisogna ringraziare solo ed esclusivamente l’Ente Fiera, non essendo stato possibile (o voluto) da parte dei soci fondatori (Comune e Provincia), erogare un solo centesimo per il progetto di apertura alla cittadinanza, senza fare business, in attesa dell’attuazione del Piano regolatore portuale. Nonostante cio’, mi sto adoperando senza risorse ma con molta creativita’ e con l’aiuto di molti imprenditori dotati di buona volonta’ per far riutilizzare il teatro in fiera, per far rivivere l’Irrera a mare, per organizzare due mostre permanenti in due padiglioni meno pregiati da allestire per la bisogna, per allestire un padiglione con giochi per bambini, per allestire campi da beach soccer, beach tennis, beach volley , una pista di pattinaggio sul ghiaccio (solo questa a pagamento) ed un percorso di pattinaggio a rotelle. Inoltre e’ allo studio l’allestimento di un mega schermo per vedere tutti insieme le partite del campionato mondiale. Tutto questo, chiaramente, intersecato con le varie manifestazioni fieristiche che sono la ragion d’essere dell’Ente stesso e che ne consentono il sostentamento, proprio come i due padiglioni 7a e 7b, da noi allestiti. Ecco io questo intendo per far vivere la cittadella fieristica, in attesa delle grandi opere del “vero terminale per le navi da crociera, non potendo in atto attingere neanche a piccoli e medi investimenti da eseguire nell’area, giocoforza bloccati dal progetto maggiore e per questo gia’ da agosto 2009 ho chiesto e prodotto i documenti all’Autorita’ Portuale per il rilascio triennale della concessione».

UNA QUESTIONE “POLITICA”. COSA C’E’ DIETRO? Questioni teoriche, pratiche, ma anche politiche. Così D’Amore in conclusione si lascia andare anche a valutazioni di tipo “strategico” sulla città. «Ho detto di non credere ad interessi privati in questo caso, sarebbero troppo ingenui, i p.m dopo la prima denuncia farebbero la – OLA- per accogliere i responsabili in tribunale – spiega ancora – Allora penso che cio’ potrebbe essere la puerile risposta alla presa di posizione del presidente Lombardo sull’Ente Porto e su cio’ che potrebbe discenderne. Provincia e Comune, anziche’ adottare tattiche ostruzionistiche con l’Ente Fiera, sarebbe opportuno che provvedessero a determinarsi sull’opportunita’ o meno di continuare ad esserne soci, facciano una delibera di consiglio ed escano da questa societa’ gia’ dal 2011, dando all’Ente Fiera stesso la possibilita’ di costituire una spa, facendo accedere nuove forze che in questo momento sono bloccate proprio per la presenza di questi ingombranti soci fondatori. Se invece decideranno di non modificare l’attuale situazione, sarebbe opportuno lavorare in sinergia con correttezza, e cominciare a regolarizzare la posizione debitoria , in quanto a causa delle loro lungaggini burocratiche l’Ente Fiera non percepisce il contributo statutario dal 2007 e dallo stesso anno non percepisce nemmeno le giuste spettanze per l’affitto degli spazi delle campionarie estive. Ma siccome tra soci non ci si fa guerra. Abbiamo per il momento evitato spiacevoli querelle».

L’ULTIMO APPELLO, PER I DIPENDENTI D’Amore conclude lanciando un appello per i dipendenti dell’Ente. «Abbiamo 14 dipendenti che a me stanno molto a cuore. Ne assorba 4 l’Autorita’Portuale per guardiania e manutenzione dello spazio fieristico, 5 a testa Comune Provincia ed io stesso mi faro’ promotore domattina presso il Governatore per liquidare questo glorioso Ente. In cambio Comune e Provincia con il Know How dei miei dipendenti, i loro assessorati e le associazioni di categoria a loro vicine, potranno organizzare, lucrando, la campionaria d’agosto ed altre manifestazioni; l’Autorita’ Portuale gestirebbe al meglio,come crede lo spazio del quartiere fieristico; la Regione risparmierebbe un po’ di denaro e potrebbe dare vita altrove al nuovo polo fieristico regionale, tanto che Messina dimostra di non essere interessata ad averlo, continuando a cincischiare da anni sul destino dell’area Sanderson e rischiando di lasciare andare in perenzione i 15 milioni sfruttabili per la creazione del nuovo sito; non ultimo, cosi’ facendo, si potrebbe mettere in quarantena un personaggio politico scomodo come me, che -avversario- non sono ma che potrei presto essere costretto a diventarlo per tutelare gli interessi dell’Ente e dei suoi dipendenti».

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