Secondo il consigliere provinciale all’origine del commissariamento c’è un ritardo del sindaco e del presidente della Provincia nella designazione del nuovo Cda: «Ci si occupa di realtà fondamentali per la nostra città solo quando ci sono da gestire interessi di parte». Intanto spuntano i primi nomi
«Perché il sindaco e il presidente della Provincia non si sono mossi prima per designare il Cda dell’ente Teatro?». A porsi il quesito è il segretario provinciale del Pd Pippo Rao, il quale nella veste di consigliere a Palazzo dei Leoni esprime il suo pensiero sulla vicenda Ente Teatro in una interrogazione al presidente Ricevuto. Il tutto mentre il sindaco Buzzanca, nel corso della convention del Pdl dedicata al candidato alle Europee Cimino, tira una frecciata nei confronti dell’assessore regionale Antinoro, e si affacciano le prime candidature al ruolo di presidente: i nomi che si sussurrano sono quelli dell’uscente Egidio Bernava e dell’attuale esperto alla Cultura, quota Udc, Luciano Ordile.
Secondo Rao bisogna prendere atto «della guerra intestina che in sede regionale vede contrapporsi forze di maggioranza di centrodestra per la spartizione di poltrone e di potere, in vista tra l’altro delle imminenti elezioni». L’esponente del Pd evidenzia «le vergognose lacrime di coccodrillo che il sindaco di Messina ed il presidente della Provincia stanno mediaticamente versando, lamentando l’esproprio di ruolo in merito a tale vicenda».
«Perché – si chiede Rao – a fronte delle proprie lamentele in riferimento al commissariamento della Regione dell’Ente Teatro di Messina, Ricevuto non ha per tempo proceduto insieme al sindaco alle designazioni per il Consiglio di Amministrazione dell’Ente, visto che queste sarebbero dovute essere fatte ben parecchio tempo prima del 5 aprile? Fatto questo che avrebbe evidentemente evitato questa ulteriore umiliazione alla città ed alla propria Provincia».
Sempre a ricevuto il leader locale del Pd chiede «se non ritiene utile invece occuparsi dell’istituzione culturale Teatro, in termini di investimenti per il rilancio dello stesso e di interlocuzione fattiva con la Regione per garantire anche alla nostra realtà quantomeno le stesse attenzioni che hanno altri teatri ed Enti a Catania e Palermo». Secondo Rao, in conclusione, è «ipocrita il comportamento di chi governando le nostre istituzioni, si occupa della vita di realtà fondamentali per il nostro tessuto connettivo sociale e culturale, solo quando vi è da gestire interessi di parte, trascurando i veri aspetti delle vicende, che sono ben altri, e che nulla hanno a che vedere con le prospettive di sviluppo di politiche di crescita del nostro territorio».
