Trasporto ferroviario. Genovese scrive a Buzzanca e annuncia che oggi non ci sarà: “Impegno non proporzionato alla gravità delle questioni messinesi-

Trasporto ferroviario. Genovese scrive a Buzzanca e annuncia che oggi non ci sarà: “Impegno non proporzionato alla gravità delle questioni messinesi-

Trasporto ferroviario. Genovese scrive a Buzzanca e annuncia che oggi non ci sarà: “Impegno non proporzionato alla gravità delle questioni messinesi-

giovedì 11 Giugno 2009 - 18:08

Il parlamentare del Pd spiega perché mancherà all’incontro con la deputazione messinese organizzato dal sindaco e commenta: “Se fossi io il primo cittadino, mi dimetterei davanti all'ennessimo atto di non interventismo del Governo Berlusconi su Rfi”

Il deputato del Partito Democratico Francantonio Genovese, ha inviato una lettera al sindaco di Messina Giuseppe Buzzanca, spiegando le ragioni per le quali oggi non parteciperà all’incontro sul trasporto ferroviario per la città di Messina con la deputazione nazionale messinese, convocato dal primo cittadino.

“Ho sempre creduto che gli appelli alla deputazione messinese, affinché si muova compatta su determinate questioni che riguardano il nostro territorio, siano utili, ma solo a condizione che si riesca a far seguire i fatti alle parole – scrive l’ex sindaco. Altrimenti, il rischio è quello di creare nei soggetti interessati alle problematiche, e più in generale in tutti i cittadini, aspettative destinate a rimanere deluse. Purtroppo i risultati di analoghe iniziative, assunte nell’ultimo anno, sono stati praticamente nulli. E ciò perché, a mio giudizio, non vi è stato da parte sua un impegno proporzionato alla gravità delle questioni che affliggono la nostra città. Non è, infatti, propaganda politica far rilevare che non c’è stata attenzione da parte del governo Berlusconi nei confronti del Mezzogiorno e della Sicilia: lo hanno fatto capire gli elettori il 6 ed il 7 giugno e lo ha detto esplicitamente anche il Presidente Lombardo. Sul tema dei trasporti, poi, più che di disattenzione si può parlare di una situazione di vero e proprio abbandono. E la questione non riguarda solo l’area dello Stretto”.

Genovese fa infatti riferimento alla situazione da Napoli fino a Trapani o a Ragusa, dove la rete ferroviaria è rimasta, tranne qualche rara eccezione, quella di molti decenni addietro. Poi ritorna su Messina: “Intere porzioni pregiate del nostro territorio sono state asservite al passaggio della linea ferrata. Così Messina è stata privata del cosiddetto affaccio a mare sul versante sud orientale, mentre sulle coste della nostra provincia, in particolare su quella jonica, la ferrovia spesso costeggia il mare ed attraversa paesi ad altissima vocazione turistica, danneggiandone la qualità della vita senza portare sostanziali vantaggi in termini di efficienza del servizio. Da decenni si indica nel Ponte sullo Stretto, e nel conseguente spostamento della stazione centrale, la soluzione ad ogni problema. Tutto invece è rimasto e rimane fermo in attesa di un’opera per la quale, come ha ricordato ieri anche il Presidente della Regione Siciliana, non esiste ancora un progetto esecutivo”.

Di fronte a tale situazione, non si colgono segnali di novità. “ Governo, Trenitalia ed RFI stanno, invece, isolando la Sicilia e sono a rischio 1500 posti di lavoro con la conseguenza che il servizio pubblico sarà ridotto ai minimi termini – continua il segretario regionale del Pd -. Tra pochi giorni, come sapete, Rete ferroviaria e Trenitalia, con un’iniziativa unilaterale, fermeranno definitivamente una nave per il trasporto ferroviario e dismetteranno totalmente il trasporto merci su rotaia. Ciò sta avvenendo in totale dispregio del principio costituzionale che sancisce l’obbligo del mantenimento della continuità territoriale dello Stato, che le Ferrovie sono chiamate ad assicurare dal rispetto del contratto di servizio. Le organizzazioni sindacali hanno giustamente evidenziato e denunziato quello che è un vero e proprio stratagemma che non risparmia niente e nessuno e che mira alla sottrazione dell’intero servizio merci unita alla paventata ed ulteriore decurtazione dei treni notte, già ridotti del 40% negli ultimi tre anni, relegando questo territorio ad un limitato trasporto regionale sconnesso dal resto del Paese”.

Infine l’invito a reagire: “Innanzi tutto, coinvolgendo i consiglieri comunali e provinciali che vivono a stretto contatto il rapporto con i cittadini. Poi, bisognerà avere il coraggio di affrontare a muso duro il governo nazionale e, di far capire che stiamo facendo sul serio. Per esempio, se fossi ancora il Sindaco di questa città non esiterei a dimettermi nel caso di un ennesimo mancato intervento del governo Berlusconi su RFI affinché predisponga un progetto di sviluppo per l’area dello Stretto anziché un piano di dismissioni. Non lo dico per fare una facile provocazione, ma perché sono convinto che questi incontri e queste battaglie abbiano un senso solo se poi si ha il coraggio di andare fino in fondo. Altrimenti si fa più figura a stare zitti, perché in ballo c’è la sorte di tanti lavoratori, di tante famiglie, sulla cui pelle non può essere consentito a nessuno di continuare a scherzare. Signor Sindaco, lei rappresenta questa città e non solo un partito politico. Dia, allora, un segnale concreto della sua volontà di difendere, costi quel che costi, gli interessi di Messina e dei messinesi e stia certo che tutti noi seguiremo il suo esempio. In caso contrario, io ed il mio partito continueremo a stare a fianco dei lavoratori nella loro battaglia in difesa del diritto al lavoro ed accanto a tutti coloro che non vogliono accettare che il sistema dei trasporti ferroviari in Sicilia sia definitivamente abbandonato in una situazione da terzo mondo”.

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