Il sindaco sull'incontro a Roma: "Prima di pilastri e cantieri servono progetti per la riduzione di perdite idriche e la viabilità"
MESSINA – A distanza di quasi una settimana dall’incontro con il ministro Salvini e i vertici di Stretto di Messina spa ed Rfi, il sindaco Federico Basile ha relazionato i componenti della Commissione ponte sull’esito delle discussioni. Il primo cittadino è stato a Roma dove ha parlato soprattutto della fase che precederà l’apertura del cantiere principale, chiedendo quindi attenzione, tra gli altri temi, su “progetti relativi a riduzione idrica e viabilità”.
Basile: “Dopo il Cipess serve un approccio diverso”
Basile ha spiegato: “L’incontro di martedì scorso non è stata una missione romana perché periodicamente come sindaco mi reco a Roma o a Palermo. Non era una missione speciale ma un momento in cui si è avviata una nuova fase. Questo progetto è andato avanti e quindi c’è la necessità di una gestione diversa, dopo il Cipess e in attesa della Corte dei Conti. Insieme al ministro Salvini, al dottore Ciucci per Stretto di Messina spa e a Rfi si sono fatti ragionamenti relativamente alle fasi preliminari rispetto alla cantierizzazione e rispetto ai riverberi che la cantieristica potrebbe avere”.
Il sindaco: “Servono progetti relativi a perdite idriche e viabilità”
“Abbiamo ribadito – ha proseguito – che è necessario iniziare eventualmente opere che possano dare servizi alla città in attesa delle cantierizzazioni dell’opera Ponte. Il Comune di Messina ha formalizzato queste richieste, ma non oggi. Non è che martedì il sindaco è andato a chiedere qualcosa con un elenco. Prima ancora della conferenza dei servizi che si è aperta a Roma il sindaco Basile ha presentato queste proposte. Martedì si è ribadito come prima di pensare ai pilastri, al trasporto e a tutto il resto, sia giusto portare avanti progetti relativi alla riduzione delle perdite idriche, alla viabilità e alla manutenzione strade, all’edilizia legata a vari progetti. Il compito dell’amministrazione oggi è di verificare lo stato d’avanzamento dei progetti presentati e quindi prima ancora del pilastro e di tutto il resto bisogna far nascere opere che consentiranno alla città di essere pronta a sostenere un impatto importante. Non è stata una missione di salvataggio ma l’inizio di un nuovo percorso di interlocuzione con il ministro, con la Stretto, con Rfi”.
Basile: “Dobbiamo essere pronti a tutelare il territorio”
Basile ha proseguito: “L’intendimento dell’amministrazione è mantenere la barra dritta rispetto a quelle che possono essere le valutazioni politiche di un’opera che oggi è legge dello Stato ed è approvato. Noi dobbiamo essere pronti a mettere in campo quelle azioni in grado di tutelare il territorio. Ci saranno anche incontri cadenzati rispetto a quella che è l’esigenza di confronto. L’opera Ponte è importante e oggi c’è, ma deve essere amministrata in tutte le fasi del processo. Non si parla solo di cantieri o espropri ma di tutto il sistema che si metterà in campo. Non è una partita di calcio che finisce al 90esimo minuto, ma un grande campionato che ha bisogno di tanto tempo. Vista la complessità che anche in questa commissione avete sviscerato, dalla polizia municipalità alla sanità o alla raccolta differenziata per citarne solo alcuni, questo tavolo serve a garantire ciò che il Comune dovrà garantire in termini di servizi non all’opera ma alla cittadinanza”.
Gioveni invoca poteri speciali
Tra i consiglieri, Libero Gioveni di Fratelli d’Italia è tornato a parlare dell’esigenza di poteri speciali al sindaco “per l’emergenza traffico, come fatto nel 2009 con Buzzanca e come fatto anche per il Risanamento, dove ci si è inventati una legge e una struttura per poterci riuscire. Noi insistiamo sui poteri speciali e sui fondi extra per contrastare quest’emergenza traffico. Serve uno strumento normativo sostenuto da risorse finanziarie”.
Russo: “Il Ponte è devastazione”
Alessandro Russo, consigliere del Pd, ha chiesto al sindaco Federico Basile di “rafforzare la posizione di Messina su questi tavoli con tutti i dubbi dei cittadini. Non ci interessa la singola vittoria in un tavolo tecnico, ma Messina non è un teatro di altri. Ai colleghi dico che il ponte è questo: a Contesse, all’Annunziata, a Ganzirri. Il ponte è devastazione, non si può andare a mendicare lo spostamento di 50 metri di un cantiere perché andremmo a dare problemi ad altre parti della città. I disagi grandissimi che ci saranno sul territorio non vanno nascosti, non ci può essere oggi alcuna mitigazione. L’opera ponte da Nord a Sud non si può essere Sì Ponte ma senza gli impatti. Chi vuole il ponte deve avere il coraggio di dire che ci saranno dei disagi”. Poi ha chiesto se ci saranno “altre zone da espropriare” per evitare sorprese come per gli 11 palazzi di Contesse e se ci sono garanzie sull’uso dell’acqua, e cioè che la costruzione del Ponte e i cantieri non andranno a toccare la distribuzione idrica di Messina.
Rinaldo: “La variante del tracciato ferroviario va illustrata”
Poi Raffaele Rinaldo che ha parlato del “Salva Contesse“, che dopo un breve incipit in cui ha ricordato l’iter della raccolta firme, ha spiegato di voler “riprogrammare la possibilità di sentire gli ingegneri Saccà e Crapanzano per la variante del tracciato ferroviario”, sottolineando come il rinvio d’agosto non sia stato favorevole alla causa visto che a Roma il sindaco non ha potuto parlarne, non avendo né Rfi né la Stretto di Messina spa “visto” la variante stessa.
Basile su acqua e “Salva Contesse”
Tra le risposte di Basile, una delle principali è stata sull’acqua: “Abbiamo chiesto con forza che questo impegno da 60 milioni di euro per la sostituzione di tutta la rete idrica. La Stretto di Messina farà le sue opere per i suoi cantieri. L’obiettivo è che la perdita del 53% arrivi alla soglia nazionale del 35 e resta questo. Sarebbe bello il 0%, ma la prospettiva e l’auspicio intanto è di arrivare al 35”. Poi il “Salva Contesse”: “Il progetto prevede questo snodo ferroviario nel villaggio e gli espropri previsti nel piano di espropri della Stretto di Messina prevedevano una zona specifica. Rfi ha aggiunto questa parte per completare l’area della progettazione in itinere. Io ho chiesto anche questa mattina che al di là della progettazione alternativa venissero in commissione per esplicitare, spiegando ancora meglio, quello che è nelle carte e che ha portato dal punto di vista tecnico la scelta di individuare in quella soluzione la migliore possibile. Vorrei chiarire questo: Rfi e Stretto di Messina spa sono a conoscenza di queste soluzioni alternative e le hanno valutate nel tempo”.
Russo e Calabrò all’attacco
Poi un breve dibattito tra Antonella Russo del Pd e lo stesso Basile. La consigliera ha posto molti temi tecnici, tra lo spezzettamento del progetto, le procedure ambientali e altri aspetti preliminari, chiedendo al primo cittadino di mettere un punto e fermare l’iter per avere maggiori rassicurazioni. E ancora più critico è stato Felice Calabrò, capogruppo dem, che ha parlato di “assurdità che stiamo ascoltando in quest’aula” e chiesto a tutti di “liberarsi da certi schemi che vi fanno essere a tutti i costi a tutela dell’opera. Bisogna essere a tutela del territorio. Forse il dibattito chiesto più volte bisognava si tramutasse in un referendum? Il tema è che vorremmo da parte sua, sindaco, una presenza più determinata. Una impostazione non di coloro i quali vengono a mendicare opere con il cappello in mano. Ci aspetteremo una posizione determinata: ‘qua si fa prima questo e poi questo’. Il ponte si deve fare, dicono. Questo poi vedremo. I disagi che questa città vivrà nell’ipotesi in cui si dovesse partire saranno da sterminio. Poi chi arriverà tra 20 anni manco lo saprà, ma noi li subiremo. Uso un termine brutto: vorremmo il sindaco più cazzuto perché a nessuno deve essere consentito di avere gioco facile a Messina”. E sul Salva Contesse ha aggiunto: “Non vi dicono che non faranno varianti perché la verità è che non vi possono dire che per farle bisognerebbe ripartire dall’inizio e salterebbe il banco”.
Alla fine la consigliera Antonella Russo ha chiesto di convocare una commissione Ponte sulle osservazioni al progetto preliminare opere ferroviarie di connessione al Ponte, sponda siciliana, che scadono al ministero dell’Ambiente il prossimo 17 settembre, presentate dal Comune di Messina. Se ne dovrebbe parlare il 29 o il 30 settembre.

Da quello che si evince da questa riunione e che hanno solo posto dei problemi i soliti consiglieri del PD,diciamo i soliti noti.Dispiace che per loro il Sindaco non sia più cazzuto,forse avremmo avuto bisogno di un cazzuto del PD,che sicuramente sarebbe stato in grado di rivoluzionare il progetto,ad immagine e somiglianza del PD,è sicuramente con lo stemma del PD addosso avrebbe risolto tutto.Vedrete se mai inizieranno i lavori questi signori tutti i giorni avranno da ridire,oggi con l’attuale sindaco prossimamente non si sa con quale sindaco,sicuramente la prossima campagna elettore sarebbe fatta tutta sul ponte,sui lavori sui cantieri,e loro sperano di avere per allora un sindaco cazzuto che si metta la sciarpa tricolore,e vada a bloccare i cantieri.
Messina non può essere distrutta per l’interesse di pochi. Siamo noi cittadini e il territorio che subiremo le conseguenze. Bisogna fermare questo disastro annunciato e ci batteremo per questo. Il Sindaco parla di legge dello Stato, ma ha contribuito, senza proferire parola a consegnare la città nelle mani di Salvini e la Stretto. Messina piange la mancanza di acqua, gli espropri, la messa in sicurezza del territorio, la mancanza di strade urbane ed extraurbane con buche enormi e potremmo continuare. Il Sindaco, l’amministrazione e il Consiglio saranno chiamati in causa per tutto ciò che subiremo noi messinesi.
Cosa ha detto De Luca?
Non capisco: prima fanno approvare il progetto, dopo vengono i dubbi, dopo ancora si pensa “all’interesse della città”.
Oltretutto, si rimane proprio sul vago, eh…
Il partito, ScN, non ha mai preso posizione chiara sul ponte(diciamo che è un NI);
Per Contesse, 2000 firme e tutti zitti;
Per il resto, laghi, altezza ponte, cantieri vari, e soprattutto opere “compensative” (di cosa non si sa), ma neanche si dice quali siano.
Ma allora, a progetto approvato, è normale discutere ) ? Forse era da fare prima ?