La famigerata delibera del 25 gennaio 2010, che ha previsto lo spostamento della stazione centrale a sud, torna in discussione
MESSINA – Quando il 25 gennaio 2010 il Consiglio comunale di Messina approvò la richiesta di spostare la stazione centrale a sud, il progetto del Ponte sullo Stretto era ancora solo in fase preliminare. Diventerà definitivo il 29 luglio 2011 ma doveva ancora passare tutta la trafila delle autorizzazioni prima che il governo Monti, con legge 221/2012, ne decretasse lo stop.
Quel 25 gennaio 2010 il Ponte era solo un’ipotesi di cui si parlava da anni, la cui eventuale costruzione era ancora lontana. E probabilmente non si comprendevano bene gli effetti dello spostamento della stazione centrale. L’obiettivo era quello di evitare i cantieri in centro città ma così si crea un doppio danno: il primo perché la stazione centrale non sarebbe più… centrale e così neanche il tracciato ferroviario; il secondo perché è da qui che derivano le previste demolizioni a Contesse.
La soluzione scartata della stazione centrale a Santa Cecilia bassa / Maregrosso (nella foto), invece, non prevede demolizioni ma lavori in grandi aree già ferroviarie. E in realtà, in questo caso, non avrebbero grande impatto sulla città perché gli scavi potrebbero essere fatti con tbm (tunnel boring machine, cioè macchina perforatrice di tunnel, è una fresa meccanica), come del resto si è operato in tante città per realizzare le metropolitane, a partire dalla vicina Catania, e come si sta operando per il raddoppio ferroviario Giampilieri – Fiumefreddo.
Il progetto ripreso
Quando nel 2023 il governo Meloni ha ripreso il progetto, i “no ponte” erano troppo impegnati a dire “no al ponte” e “tanto non si farà” per proporre modifiche al tracciato ferroviario. E del resto parlare di tracciato ferroviario vorrebbe dire prendere in considerazione l’ipotesi che il Ponte si faccia. Un’ipotesi di cui, da quelle parti, non vogliono nemmeno sentir parlare.
E se i “no ponte” erano impegnati a dire solo “no al ponte”, i “sì ponte” erano impegnati a dire solo “sì al ponte”, con l’obiettivo di arrivare prima possibile al Cipess (è avvenuto il 6 agosto 2025) e il prossimo del via libera dalla Corte dei Conti e la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, per iniziare con le opere propedeutiche, anche considerando i mille attacchi che il progetto riceve a cadenza quasi quotidiana.
Una modifica al tracciato ferroviario avrebbe potuto, e potrebbe ancora, rallentare i tempi, in un contesto in cui di tempo ne è già trascorso tanto.
I… “come ponte”
Tra “no ponte” e “sì ponte”, erano pochi i “come ponte”, cioè quelli che si chiedevano, nel caso in cui il ponte si facesse, come farlo, soprattutto in ottica tracciato ferroviario. L’allarme lanciato il 27 febbraio 2024 dagli ingegneri Giovanni Saccà e Salvatore Leocata è stato ignorato (forse anche comunicato male) e solo dopo l’approvazione del Cipess, e il timore degli espropri a sud, è stato preso in considerazione, a partire dal “Salva Contesse” approvato in Consiglio comunale e la raccolta firme.
Il Consiglio “ballerino”
In pratica il Consiglio comunale del 2010 ha chiesto a Rfi di cambiare progetto e spostare la stazione centrale da Santa Cecilia bassa / Maregrosso a Gazzi / Contesse, richiesta accolta, e il Consiglio comunale del 2025 chiede di riportarla in posizione più centrale. Poche idee ma confuse.
L’impressione è che molti non ci abbiano capito granché e si siano “svegliati” solo per le proteste a Contesse, senza pensare ai benefici per il trasporto pubblico cittadino, nell’ipotesi in cui il ponte si faccia. Un’ipotesi sempre più concreta, considerato il via libera dal Cipess, ma che secondo alcuni non è ancora certezza almeno fin quando non si vedranno i mezzi all’opera.
Siamo ancora in tempo per una modifica al tracciato ferroviario? Il sindaco Federico Basile ne parlerà domani con Rfi ma la città si è svegliata tardi e non è detto che si possa fare.
La procedura di Rfi
Appena lo scorso 15 luglio, cioè meno di due mesi fa, Rfi ha pubblicato l’avviso di comunicazione di avvio della procedura di valutazione di impatto ambientale, subito dopo aver presentato al ministero dell’Ambiente istanza per l’avvio del procedimento, integrata con la procedura di valutazione d’incidenza e di verifica del Piano di Utilizzo delle Terre e rocce da scavo del progetto preliminare.
Il Progetto Preliminare “Opere ferroviarie di connessione al ponte sullo stretto di Messina – Sponda siciliana” è stato trasmesso da Rfi al ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti il lontano 6 giugno 2003 ai fini dell’avvio del relativo iter autorizzativo. Lo studio di impatto ambientale è stato pubblicato il 30 maggio 2003 ma il procedimento di valutazione di impatto ambientale non si è concluso ed è stato ripreso solo con la legge 58/2023.
Prevista la realizzazione dei nuovi binari di connessione tra i binari provenienti dal Ponte, attraverso la galleria Santa Cecilia (a carico della Società SdM) e la linea ferroviaria esistente, sia in direzione Messina che in direzione Catania. L’intervento comprende la modifica della linea storica e dell’impianto esistente di Contesse, al fine di efficientare la nuova configurazione in funzione delle esigenze introdotte dalla realizzazione del Ponte.
Il progetto prevede, oltre agli allacci alla rete ferroviaria esistente, anche la demolizione di una parte del fascio di binari lato mare della stazione di Messina Centrale, anticipando alcune attività che saranno oggetto del secondo scenario funzionale per l’implementazione di un collegamento diretto tra il Ponte e Palermo, tramite la linea Messina – Palermo, nonché al riordino complessivo del sistema ferroviario al servizio di Messina.

Veramente vorrei i nomi dei consiglieri comunali che votarono quello spostamento della stazione a Contesse così da chiedere loro che razza di idea di città avevano in testa. L’ignoranza urbanistica e sociale genera mostri, come questo raddoppio della Messina-Catania che impedirà a tutti gli abitanti della zono jonica di spostarsi in treno, per lo spostamento in campagna delle stazioni approvato da tutti i sindaci per anni.
Contestualmente alla realizzazione del tunnel, che collega il fascio dei binari al ponte, non trascurabile è l’iniziativa tutta privata della realizzazioNe dell’Aeroporto del Mela attraverso il “Rilevato” da formare con i materiali di scavo prodotti dal tunnel da parte della società che si è proposta in commissione ponte. Bisogna coordinare da subito la realizzazione.
Vedo incapacità e negligenza quando progettano una semplice rotatoria . Pensate a portare l’acqua nelle case e dare una Sanità decente, senza essere costretti ad emigrare per curarci……altro che Ponte delle meraviglie.
V. Ricciardi, alcuni sono ancora in consiglio comunale: …chitta, ….lizzi, ….rreri, …veni, …brò!