Il Ponte e il “Salva Contesse”. “Non ci siamo svegliati tardi”

Il Ponte e il “Salva Contesse”. “Non ci siamo svegliati tardi”

Marco Ipsale

Il Ponte e il “Salva Contesse”. “Non ci siamo svegliati tardi”

martedì 09 Settembre 2025 - 15:15

Il consigliere comunale Raffaele Rinaldo spiega che la delibera del 2010 era sconosciuta ai più e che è stata compresa pienamente solo durante un sopralluogo di giugno 2025

MESSINA – “Non è corretto affermare che nel febbraio 2024 sia stato lanciato un allarme dagli ingegneri Leocata e Saccà. In quella occasione gli ingegneri hanno presentato in Commissione un loro progetto, che integrava l’attuale tracciato ferroviario con un tunnel urbano sotterraneo in stile “metropolitana di Messina”. Quel progetto non era un allarme, ma un’idea di potenziamento del progetto attuale. Tuttavia prevedeva comunque la galleria con uscita a Contesse, la stazione Gazzi e la stazione Europa, con tutto ciò che ne consegue: espropri, demolizioni e la creazione del secondo cantiere più esteso della città. Inoltre, quella proposta, così com’era, avrebbe richiesto un incremento stimato in 800 milioni di euro, cifra che la Società Stretto di Messina stessa ha dichiarato impossibile da reperire”.

Lo dice il consigliere comunale Raffaele Rinaldo dopo il nostro ultimo articolo sul tracciato ferroviario collegato al Ponte sullo Stretto e il “Salva Contesse”.

“Il vero allarme – prosegue Rinaldo – nasce invece da una serie di segnalazioni che mi hanno fatto scoprire che il progetto originario del ponte prevedeva tutt’altro percorso. È stato così che ho approfondito la questione, ricercando con fatica la delibera numero 5/C del 10 febbraio 2010 del Consiglio comunale, approvata allora e oggi quasi dimenticata, che stravolse l’impianto iniziale spostando il tracciato a Contesse. Una delibera di cui molti ignoravano persino l’esistenza. Dopo avere compreso bene la portata di quella variante, ho colto la prima occasione utile, cioè il sopralluogo della Commissione Ponte del 24 giugno 2025 a Contesse, per rendermi conto di persona di ciò che sarebbe accaduto. In quella sede, grazie anche agli ingegneri della Società Stretto di Messina, abbiamo ricevuto spiegazioni dirette sui luoghi e sui gravi effetti previsti dal progetto. È stato in quel momento che ho lanciato pubblicamente l’iniziativa Salva Contesse, resa ancora più urgente dalla successiva pubblicazione degli espropri aggiuntivi voluti da Rfi, che si sommavano a quelli già previsti dalla Società Stretto. Parliamo di 11 palazzine in più da espropriare e demolire, con almeno 120 famiglie costrette a lasciare la propria casa. A tutto questo si aggiungevano i rendering progettuali che mostravano chiaramente la spaccatura del quartiere, con la perdita della sua identità e della sua storia”.

“Di fronte a questi elementi, il Consiglio comunale non è stato affatto “distratto” o “addormentato”. Al contrario, quando ho illustrato i fatti, l’iniziativa ha ottenuto subito l’unanimità dell’aula. Da lì è nato l’Atto di indirizzo, approvato all’unanimità, e la successiva raccolta firme, che ha registrato una straordinaria partecipazione popolare. Oggi, a supporto di queste azioni, vogliamo presentare anche una variante tecnica elaborata dall’ing. Saccà insieme all’ing. Crapanzano. Una proposta concreta che elimina la galleria con uscita a Contesse e la stazione Europa, evitando così demolizioni ed espropri. Non solo, questa soluzione ha un costo di realizzazione analogo all’attuale progetto, con il vantaggio di risparmiare milioni di euro di indennizzi e tutte le spese legate al cantiere che non verrebbe più aperto a Contesse. Il Salva Contesse non è mai stato un “no al Ponte”, ma uno strumento serio e documentato per fare il Ponte riducendo al minimo i danni ai quartieri e ai cittadini”.

Nota dell’autore. A prescindere dall’allarme lanciato in Commissione Ponte dagli ingegneri Saccà e Leocata a febbraio 2024, la delibera del Consiglio comunale, come correttamente scritto da Rinaldo, è del 2010 mentre ci si è ben resi conto della situazione, appunto, a giugno 2025. E quindi non solo il Consiglio comunale ma tutta la città si è svegliata tardi perché nessuno, prima di allora, ha messo in discussione la delibera del 2010 e quel tracciato. L’opinione condivisa è che tornare al percorso originario comporterebbe un doppio vantaggio: 1) un tracciato ferroviario più centrale sotterraneo e più utile alla città; 2) evitare le demolizioni a Contesse. Si è ancora in tempo per tornare indietro? Lo sapremo dopo gli incontri tra il sindaco Federico Basile e Rfi.

3 commenti

  1. Non ci siamo svegliati tardi. Stiamo ancora dormendo!

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  2. Giuseppe La Clava 10 Settembre 2025 09:57

    Quello che stupisce di più è che nessuno ricorda che sin dal 2003 e ancor di più nel 2010 a seguire, c’erano attivisti politici che tentavano di spiegare agli abitanti della zona sud di Messina che i lavori del Ponte avrebbero toccato direttamente anche loro e che gli stessi abitanti della zona, nella migliore delle ipotesi mostravano disinteresse, mentre i più li deridevano o li appellavano come “terroristi politici”. Ha ragione il Consigliere Raffaele Rinaldo: non tutti si sono svegliati adesso, alcuni non hanno mai dormito!

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  3. Basile e la sua giunta non hanno mai visitato Ganzirri e Torre Faro.
    Tanti anni fa il sindaco Leonardi ed il ministro Zamberletti andarono a Ganzirri ed a Torre Faro e visitarono i complessi sede dei cantieri.
    …Altri tempi ed altri politici….

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