Accorinti "demolisce" le ultime tre determine di Croce. E riporta lo "status quo". Previsto dal commissario...

Accorinti “demolisce” le ultime tre determine di Croce. E riporta lo “status quo”. Previsto dal commissario…

Accorinti “demolisce” le ultime tre determine di Croce. E riporta lo “status quo”. Previsto dal commissario…

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lunedì 01 Luglio 2013 - 12:25

Il nuovo sindaco ritira in autotutela tre atti del Commissario, a sua volta "ritirati in autotutela". Sulla pulizia dei cimiteri è caos tra nomine, ripensamenti e passi indietro

La prima settimana di Renato Accorinti a palazzo Zanca è servita ad ambientarsi, a scegliere la squadra, ad assegnare le deleghe e le stanze, a prendere confidenza cpn la macchina amministrativa. E a demolire gli ultimi provvedimenti del commissario straordinario Luigi Croce.
L’ultimo atto firmato dall’ex procuratore capo, infatti, era stata una determina commissariale, la 53, con cui ritirava in autotutela una sua stessa determina. Accorinti, invece, ritira il “ripensamento” del commissario, rendendo così effettiva l’originaria volontà di Croce espressa nella determina originaria. Cosa è successo?
L’ex commissario, il 10 giugno, aveva firmato la determina 49 di nomina del Responsabile unico del procedimento per “lavori e forniture di beni e servizi per l’espletamento di tutte le attività di polizia mortuaria, compresa la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti cimiteriali e speciali con la sola esclusione della pulizia e cura del verde”. Il 13 giugno, però, Croce la ritira in autotutela: Perché? “a seguito di ulteriore istruttoria, la stessa appare carente di motivazione”. E Accorinti cosa fa? Il neo sindaco, nel firmare la sua seconda determina (con la prima ha nominato la giunta) revoca tre precedenti determine (51, 52 e 53) di Croce. Una, la 52, riguardava avvicendamenti effettuati da Croce nel settore dirigenziale. La 53, invece, è il famigerato ritiro in autotutela. Perché Accorinti “demolisce” il ripensamento di Croce?
Il commissario, tra gli avvicendamenti dirigenziali, qualche giorno fa toglie a Domenico Manna l’incarico di dirigente ai cimiteri. Martedi scorso, dopo l’insediamento, il dirigente (al quale era stato affidato originariamente il ruolo di Rup da Croce, che se lo è rimangiato qualche giorno dopo) è a colloquio con Accorinti e con il vicesindaco Guido Signorino. Ai due, Manna presenta una dettagliata relazione, si legge nella determina di Accorinti, “dalla quale si rileva la necessità e l’urgenza, per evitare possibili gravi pregiudizi e danni all’ente, di revocare i precitati atti e consentire così di riprendere il procedimento di gara”. Non solo. Per riattivare le procedure, scrive aAccorinti, è necessario anche “non mantenere la distribuzione degli incarichi dirigenziali disposta con la modifica di cui alla suddetta determina commissariale 52”.
Risultato? Manna resta ai Cimiteri per via della cancellazione della rotazione dirigenziale, e la gara, che Croce aveva ritenuto “carente di motivazione”, dopo averne nominato il Rup, Accorinti ritiene invece di portarla avanti, esattamente come in un primo tempo aveva ritenuto lo stesso Croce, ripristinando lo “status quo” antecedente al 13 giugno, data in cui è iniziato il valzer di determine, ripensamenti e ritiri in autotutela.

6 commenti

  1. ????? QUALCUNO CI SPIEGHI MEGLIO… IN MANIERA ELEMENTARE E DANDO UN GIUDIZIO.. PLEASE…

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  2. in pratica croce ha fatto come quello che per fare dispetto alla moglie se lo tagliò…

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  3. come mai qst art. non ha firma???? e cmq si richiede una spiegazione + dettagliata. NON SI CAPISCE UNA MAZZA.

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  4. ART.21 COSTITUZIONE. Voglio riprendere per i messinesi di TempoStretto, la mia buona abitudine di pubblicare le schede del REPORTORIO CONTRATTI, per fornire i dati sui bandi di gara, in particolare gli importi base asta, il tipo di gara, le date, quelle della stipula e della gara, la ditta aggiudicatrice, il ribasso e l’importo aggiudicato. Da questi elementi i messinesi avranno una visione chiara della destinazione di una parte delle risorse finanziarie, come l’indizzo politico si trasforma in un contratto. Il sito aggiorna questi dati al repertorio 3962 del 18 aprile, è in forte ritardo di due mesi. Sono colpito dall’importo, pari a € 143.668, per i lavori di manutenzione degli impianti semaforici, da quelli alle cooperative che si occupino delle comunità alloggio per minori sottoposti a provvedimenti dell’autorità giudiziaria, pari a € 431.497, ma anzitutto pochi messinesi sanno del recupero architettonico e funzionale dell’istituto Marino di Mortelle, scelta politica della giunta Buzzanca, discussa poco in Consiglio Comunale, per farne cosa? Il bando di gara parte con un importo a base d’asta di € 3.716.202, viene aggiudicato con un ribasso consistente del 28,848% e di importo pari a € 2.644.136.
    http://img41.imageshack.us/img41/7812/0wd5.png
    http://img94.imageshack.us/img94/9758/x7p.png

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  5. Salvatore Vernaci 1 Luglio 2013 19:59

    Se il Commissario Straordinario, prima di lasciare il Comune, ha ritenuto di revocare, in autotutela, tre provvedimenti che aveva adottato, qualche motivo ci doveva pur essere. La revoca di un provvedimento amministrativo è il ritiro di un atto riconosciuto non opportuno o non conveniente, in base ad un diverso apprezzamento della situazione che aveva dato luogo alla sua emanazione. La Giurisprudenza richiede la sussistenza di un interesse concreto ed attuale alla eliminazione di un atto e, sicuramente, questa valutazione sarà stata, ponderatamente, fatta dal dott. Luigi Croce. Il neo Sindaco Renato Accorinti, nel “demolire” le tre determine di Croce, avrà dovuto, attraverso una congrua motivazione, specificare quale sarebbe il particolare vantaggio per la collettività nel ripristino dello status quo ante. In sostanza siamo di fronte all’istituto giuridico della revoca della revoca. I fatti ci diranno chi dei due perseguiva, effettivamente, l’interesse pubblico.

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  6. ART. COSTITUZIONE. La Magistratura inquirente indica nei CIMITERI e nelle attività ad essi collegate, insieme alla gestione dei RIFIUTI, i settori dei Comuni più aggrediti dalla malavita organizzata, sicuramente Messina non sfugge a questa patologia. Il problema è complesso, ma R E N A T O deve predisporre, insieme alla Magistratura inquirente, un sistema di controllo dei provvedimenti del Dipartimento Cimiteri e dei suoi Responsabili di Servizio, prevederne le rotazioni, per evitare che il PERSONALE sia oggetto di minacce fino alla collusione. La rotazione va estesa anche ai dipendenti di categoria C, B ed A, in modo che la malavita organizzata non abbia riferimenti fissi, ma iter istruttori rigidi, concordati con gli inquirenti, con cui fare i conti.
    L’assessore e i consiglieri comunali devono dare un segnale di forte discontinuità in questo delicato settore, che investa anche le emozioni di noi messinesi. Pubblicherò, se TempoStretto lo ritenesse opportuno, la struttura organizzativa del DIPARTIMENTO CIMITERI, ruoli e competenze, avrebbe un valore simbolico molto forte: I MESSINESI HANNO GLI OCCHI SUI PROPRI CIMITERI.

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