L'idea è di Missione Messina e dell'associazione Il Conte, in collaborazione con il professor Franz Riccobono. Si punta a creare un museo in un'ex scuola di Gesso, dando così lustro all'intero villaggio e valorizzando le tradizioni della nostra terra.
Riscattare la periferia attraverso la cultura. Tante volte abbiamo sentito queste parole, senza poi trovare un valido riscontro. Questa mattina presso la Sala Commissioni di Palazzo Zanca però, è arrivata un’idea concreta presentata da Missione Messina e dall’associazione Il Conte, in riferimento alla possibile realizzazione del Museo delle tradizioni Popolari e del Carretto Siciliano.
I membri dei due gruppi, rappresentati rispettivamente dal Consigliere Daniele Zuccarello per Missione Messina e dal professore Franz Riccobono, insieme ad Antonio Curcio e Giusi Curcio per Il Conte, hanno comunicato, in assoluta sinergia, di aver individuato nella zona periferica di Gesso un’ex scuola ormai abbandonata, ideale per collocare una delle enormi possibilità attrattive della cultura Siciliana. La famiglia Curcio possiede una collezione unica al mondo, che vanta oltre 52 carretti e svariati manufatti della tradizione siciliana, un unicum in cerca di plesso da svariati mesi, che permetterebbe un riscatto economico, sociale e culturale, in una zona, quella di Gesso, abbandonata al suo destino come la stragrande maggioranza delle zone periferiche della nostra città, nonostante sia esempio della bellezza paesaggistica dei Peloritani.
Quella del Museo delle Tradizioni Popolari e del Carretto Siciliano è un’opera necessaria, non solo in chiave turistica, in quanto andrebbe ad attrarre i tanti stranieri in arrivo a Messina e sempre alla ricerca di simboli caratteristici della tradizione Siciliana sul territorio, ma stimolerebbe gli stessi messinesi a riscoprire quella cultura che tanto ci viene invidiata nel mondo, ma di cui siamo i primi a saperne poco.
La palla passa adesso alla Soprintendenza e all’Assessore alla cultura Alagna che avranno la possibilità di accettare una proposta che possa fare da monito anche per il futuro, affinché il Museo delle tradizioni Popolari e del Carretto Siciliano sia un punto di partenza per il riscatto culturale di Messina.
Antonio Caroè