La festa della Patrona vista dal Campanile

La festa della Patrona vista dal Campanile

Rosaria Brancato

La festa della Patrona vista dal Campanile

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lunedì 04 Giugno 2012 - 13:22

I festeggiamenti per la Patrona hanno visto protagonisti anche gli ex Servirail, ricordati nelle omelie. Mentre continuano ad arrivare attestati di solidarietà ed anche l'Orsa interviene al dibattito sulle proposte, i lavoratori hanno esposto un nuovo striscione sul campanile e parteciperanno alla processione per la Madonna della lettera.

Tradizione vuole che al grido dei messinesi, portato in Palestina dall’apostolo Paolo, la Madonna rispose con una lettera, inviata nel 42 d. C., con la quale benediceva la città e i suoi abitanti. Ed alla Patrona della città si son rivolti i Servirail del Campanile, con uno striscione nuovo apparso oggi, in occasione delle celebrazioni. Mentre giorno per giorno aumentano le polemiche, le divisioni sulle proposte da avanzare al governo l’unica certezza sono quegli irriducibili lassù, giorno e notte, festa dopo festa. Sanno che nei prossimi giorni verrà deciso il loro futuro ed insieme al loro anche quello della città, della continuità territoriale spezzata con la cancellazione dei treni notte. L’unica certezza che hanno è che non saranno i tozzi di pane, le briciole messe sul tavolo delle trattative a farli scendere. Ed infatti un solo grido si è levato nella mattinata, a fine Messa, al suono delle campane di mezzogiorno, ed è stata una sola parola: “Lavoro”. Il resto sono chiacchiere. Attendono che i deputati insieme ai sindacati portino le proposte al governo.Il Comitato dei lavoratori Servirail ha chiarito che una rappresentanza dovrà essere presente alle riunioni per non delegare a nessuno le scelte definitive. Viene ribadita l’impossibilità di accettare una proposta, quella presentata a fine mese dalle Ferrovie che è irricevibile, oltre ad essere, aggiungiamo noi, uno schiaffo alla città e ai lavoratori. Le richieste sono chiare: ricollocazione definitiva degli 85 ex Servirail senza giochetti, sotterfugi, false soluzioni, compromessi. Nel frattempo fioccano le parole di solidarietà. Oggi è stata la volta di Fli attraverso gli esponenti provinciali del partito ed a nome anche dei nazionali. Si registra anche il comunicato dell’Orsa nel quale si sottolinea che “Sindacati, istituzioni e politica hanno il dovere della concretezza e non possono risolvere la vertenza con proposte campate in aria che rischiano di innescare guerre tra poveri”.

L’Orsa fa riferimento all’idea, avanzata da Buzzanca di riassorbimento attraverso Bluferries, società che, ricorda il sindacato, nelle recenti selezioni ha posto criteri inaccettabili e tali da estromettere marittimi precari da 15 anni, che infatti hanno presentato ricorso, accolto dal giudice del lavoro. “E’ bene ribadire-si legge nella nota- che prima di acquisire lo status di marittimo occorre avere il libretto di navigazione e che un Servirail necessiterebbe almeno di 3 anni di formazione per partecipare alle selezioni. Basterebbe ascoltare i lavoratori sul campanile che conoscono i fatti e sono gli unici ad avere diritto di proposta visto che ci mettono faccia e sacrifici”. Val la pena di ricordare che questi lavoratori ormai son passati di festa in festa, dalla prima, l’Immacolata, l’8 dicembre 2011 con l’alberello di Natale a far da cornice al presidio alla stazione, passando per la Pasqua, il 25 aprile, l’1 maggio 2 giugno, senza che un solo passo avanti si sia registrato. E tutto questo mentre altre realtà italiane ottenevano risposte concrete, rioccupazione e treni. Quanto ai lavoratori sul campanile le loro proposte sono semplici e chiare: lavoro, non elemosina. Questo significa una ricollocazione all’interno delle Ferrovie e non attraverso scorciatoie ridicole, illusorie ed a tempo. Monsignor Montenegro, che insieme all’arcivescovo ha officiato la Messa oggi al Duomo, nel rivolgere il pensiero “agli amici sul campanile” ha invitato i presenti ad essere “lettere viventi”, a scrivere “pagine rivoluzionarie dicendo no allo sfruttamento, all’oppressione e scrivere pagine di solidarietà facendo rispettare i diritti umani e facendo cessare il disimpegno”. Dal campanile il silenzio è cessato solo dopo lo scampanìo di mezzogiorno, seguito dal grido “LAVORO”. Le pagine rivoluzionarie dei Servirail son queste, le stanno scrivendo da giorni, mettendole anche nei loro striscioni appesi al campanile, mettendole nero su bianco nelle letture a fine processione. Le altre pagine tocca ad altri scriverle, pagine rivoluzionarie e di solidarietà, perché in questo libro ognuno deve fare la propria parte. I lavoratori la stanno facendo fino in fondo, tocca alla politica ed alle istituzioni, ad un fronte sindacale forte ed unito, ad una comunità meno individualista e più solidale, meno indifferente e più partecipe, scrivere l’ultimo capitolo.

Rosaria Brancato

2 commenti

  1. liliana parisi 4 Giugno 2012 16:45

    E preghiamo la Madonna che ci sia presto un lieto fine

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  2. La classe politica ha permesso che le aziende pubbliche riscrivessero il primo articolo della Costituzione ” l’Italia è una Repubblica fondata sul lavoro ESTERNALIZZATO ” La SERVIRAIL è un esempio emblematico di questa riscrittura senza il consenso dei lavoratori.Il termine esternalizzato mi ricorda parole come ospedalizzato,intubato.I GRAND COMMIS di Stato, strapagati da fare schifo, sentono il fascino del termine:esternalizzato.
    Io, azienda, ti esternalizzo, tu, lavoratore, sei più libero, leggero, non fai più parte di un grande gruppo.
    Acquisti dimensioni umane, il tuo rapporto con la nuova e più piccola proprietà ti consente di essere cassintegrato, licenziato in modo lieve.
    Senza la pesantezza dei sindacati, senza i riflettori dei media.Piano, piano, nel suo piccolo cono d’ombra, l’esternalizzato può ridursi e scomparire senza disturbare i grandi manager.Ma quanti sono gli esternalizzati?
    Tanti, un esercito.Esiste anche un sito dedicato a loro, http://www.esternalizzati.it , “Il portale dei lavoratori trombati dall’articolo 2112 del Codice Civile”.
    Esternalizzati d’Italia, fatevi sentire.Certo che siamo messi male,una città metropolitana che non ha una economia capace di assorbire momentaneamente 85 lavoratori!

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