Gli “Inquilini siciliani” scrivono a Buzzanca: dal risanamento all’Atm le “ricette” per il recupero di Messina

Gli “Inquilini siciliani” scrivono a Buzzanca: dal risanamento all’Atm le “ricette” per il recupero di Messina

ELENA DE PASQUALE

Gli “Inquilini siciliani” scrivono a Buzzanca: dal risanamento all’Atm le “ricette” per il recupero di Messina

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sabato 22 Ottobre 2011 - 06:51

Un lungo elenco di punti in cui l’Associazione democratici inquilini siciliani propone al primo cittadino possibili soluzioni a problemi che si trascinano ormai da decenni soffocando la città

Risanamento urbano, Atm, edilizia scolastica, bilancio comunale Sono solo questi alcuni dei punti che compongono il lungo elenco di richieste che l’Adis (Associazione democratici inquilini siciliani) ha presentato al sindaco Buzzanca. Una serie di proposte attraverso cui presentare delle soluzioni ai principali problemi che affliggono la città dello Stretto.

Risanamento urbano

Su questo tema del recupero delle frange degradate della città e della riqualificazione urbana di tutto il territorio comunale, l'ADIS ha svolto da 40 anni una lunga azione di lotta, di stimolo, di proposte con le istituzioni interessate allo scopo di dare concretezza alla legge 10 del 1990 rimasta per tanti anni chiusa in un cassetto. L'impegno e la determinazione dell'ADIS ha prodotto in sede di Assemblea Regionale una modifica alla legge 10 del 1990 allo scopo di rendere più celere l'iter burocratico, previsto per la realizzazione del piano di risanamento. Ma così non è stato e quella che doveva essere una legge speciale per Messina è diventata una legge ordinaria. Nonostante il finanziamento previsto la disponibilità delle risorse è rimasta inspiegabilmente in ostaggio della burocrazia consentendo così al politico di turno di accaparrarsi i meriti per avere sbloccato con abile magia parte dei fondi. Adesso che nell'aria si sente odore di consultazioni elettorali la macchina sembra mettersi in movimento: in Via Taormina son in corso interventi per la costruzione di 20 appartamenti. Stanno per andare in appalto e quindi siamo nella fase di stipula del contratto con l'impresa aggiudicataria, per 46 alloggi in località Camaro Sottomontagna, altri 46 alloggi a Minissale Alto, 44 alloggi a Santa Lucia Sopra Contesse. Sta per aprire, finalmente, il cantiere per la realizzazione del parco urbano della Magnolia di Giostra. Il progetto firmato dell'architetto Sartori intende ridare una immagine di decoro e di pulizia ad un territorio fino a qualche giorno fa interamente a rischio. Dopo ben 15 anni si sta finalmente avviando a soluzione l'incompiuta delle case popolari di San Giovannello dove era previsto la realizzazione di 210 alloggi e solo 75 già realizzati e consegnati. Ma sul pianeta casa si registrano tante illegalità: l'esercito dei morosi. I soldi da recuperare sono circa 25 milioni. Le occupazioni abusive da chi non ha alcun diritto. Alloggi concessi in affitto da parte di chi avuto assegnato l'alloggio ed è rimasto in barracca. In occasione di un dibattito svoltosi l'11/03/2003 nella sala Falcone Borsellino di Palazzo Zanca ho esposto la situazione del programma di risanamento a quell'epoca: su un fabbisogno complessivo di 3250 alloggi ne erano stati costruiti circa 300 in 8 anni significava una media annua di 37 abitanti consegnate. Si deduceva realisticamente che ci volevano 87 anni per completare gli interventi costruttivi previsti nel piano di risanamento. Ad otto anni di distanza devo constatare che sono stato un po' troppo ottimista in quanto con gli attuali ritmi 87 anni non basteranno per abbattere l'ultima barracca.

2)Bilancio comunale

Un bilancio che non prevede la copertura delle perdite delle società partecipate è falso. Gli impegni di spesa sono contenuti ma sempre notevoli in quanto bisogna far fronte ad obblighi contrattuali. Il canone ha invece grosse difficoltà ad incassare: dalla mancata dismissione del patrimonio immobiliare alle ingenti somme di natura tributaria non riscosse e che vanno in prescrizione per decorrenza dei termini con conseguente danno erariale per il Comune.

3)Servizi sociali

L'intero settore via riqualificato. Occorre ripristinare il principio di legalità che coinvolga l'intera città ed in particolar modo periferie e villaggi.

4)Decentramento e municipalità

Occorre distinguere decentramento democratico e decentramento burocratico. Il decentramento democratico vuole essere occasione per gestire la vita sociale della città all'interno dei quartieri in piena autonomia dando le risorse necessarie per gli interventi di competenza delle circoscrizioni. Per il decentramento burocratico occorre decentrare tutti quei servizi amministrativi richiesti dal l'utenza.

5)Manutenzione strade e piazze

A Messina, è noto, si fa uso e abuso dell'auto privata e se a ciò aggiungiamo l'ancora consistente esercito dei TIR che attraversa la città si ha la risposta al dissesto delle strade cittadine. Le poche risorse di cui dispone l'Amministrazione Comunale non può ovviamente fare fronte ad una necessità che con il passare del tempo ha assunto dimensioni notevoli. Oggi si sta tentando di recuperare un po' di strade grazie ai proventi dell'Ecopas ma manca la programmazione.

6)Fiera Campionaria e restituzione dell'attuale area ai cittadini

La Fiera Campionaria deve mettersi al passo con i tempo. Relegata per alcuni anni a mercato di articoli di chincaglieria e prodotti per la casa, deve ora adeguarsi ai tempi e diventare occasione di luogo d'incontro per lo scambio di importanti, atti negoziali di livello internazionale.

Non meno importante è restituire alla fruizione dei cittadini l'intera cittadella fieristica per la sua magnifica posizione in riva allo Stretto.

7)Piano strategico per la zona falcata e Maregrosso

Il recupero del litorale e della falce non deve arrestarsi. Lo sfregio, lo squallore, il degrado devono scomparire per far posto ad una grande opera di riqualificazione e non solo per valorizzare una zona che vuole recuperare la sua identità, la sua vocazione all'interno di un progetto di sviluppo complessivo per la rinascita di Messina

8)A.T.M.

Il servizio di trasporto pubblico è scomparso nella nostra città. Il cittadino è stato privato del diritto ad esercitare la mobilità urbana. Quello che doveva essere un momento di crisi, ci riferiamo alla fine del 2007, è diventata la regola con circa 35 autobus in linea e 5 o 6 tram quando va bene. Una situazione assurda ed inconcepibile che non esiste neanche nel terzo mondo e che si trascura da almeno 4 anni. A questa situazione di sfascio un contributo determinante l'ha dato l'Ente proprietario che per inerzia, insipienza, insensibilità e trascuratezza ha causato lo squilibrio economico-finanziario impedendo all'Azienda di mantenersi in funzionamento. I bilanci non vengono approvati dal 2004 mentre dal 1997 il Comune non provvede al ripianamento delle perdite d'esercizio. Non ha mai dato una viabilità di privilegio lasciando che il mezzo pubblico rimanesse invischiato nel caotico traffico. Le poche corsie preferenziali rimaste sono comode aree di parcheggio gratuite dove le auto private stazionano in doppia fila ed a spina di pesce.

Cosa proponiamo. Il piano di risanamento deve essere avviato subito prima della nascita della nuova società altrimenti si rischia che dopo due o tre anni i libri sociali vengono portati in Tribunale. L'Azienda deve essere gestita con criteri manageriali in grado di essere produttiva, efficiente ed affidabile. All'interno dell'Azienda esistono le capacità professionali oggi mortificate da una struttura che non permette loro di esprimere il proprio valore. Il servizio deve tornare a essere la colonna portante della mobilità urbana dove all'interno del perimetro urbano deve prevalere sul mezzo privato per puntualità, comodità e rapidità.

9)Piano paesaggistico

Tale piano serve a disciplinare l'edificazione in zone di espansione per avere un migliore impatto ambientale. Mi pare che il nuovo piano sia stato approvato dal Consiglio Comunale ma non è ancora entrato in vigore.

10)Edilizia scolastica

La vetustà degli edifici scolastici ha raggiunto livelli di intollerabilità anche perché mette a rischio la vita degli alunni e di quanto lavorano all'interno degli edifici. Occorre un forte investimento che consenta, oltre al recupero del patrimonio edilizio, una vita più serena, tranquilla e confortevole all'interno del plesso.(EDP)

2 commenti

  1. LETTO RILETTO E SOTTOSCRITTO
    Finalmente qualcuno che sa trattare queste problematiche in modo chiaro ed efficace. Ricordiamoci, però, che Buzzanca è un Cittadino anomalo, che non vede e non conosce i problemi di una Città che gestisce con disonore!!!

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  2. Salvatore Vernaci 23 Ottobre 2011 11:30

    Ho letto con interesse il lungo elenco delle problematiche della Città, che si trascinano da anni e che l’Associazione democratici inquilini siciliani, con una decisione responsabile, si è proposta di attenzionare al Sindaco.
    Mi permetto di dare il mio modesto contributo a tre punti, ritenuti necessari per il “Recupero di Messina”.
    1.- BILANCIO COMUNALE.- Il bilancio di previsione 2011 è stato già approvato dal Consiglio Comunale, anche se i rilievi mediatici, in merito, non sono mancati.
    Memori della condanna dell’ex Sindaco Scapagnini, assessori e funzionari per il “buco” nel bilancio comunale di Catania, con l’interdizione anche dai pubblici uffici, sarebbe opportuno che, prima dell’adozione della delibera di assestamento del bilancio, che deve avvenire entro il 30 novembre p.v., il Sindaco e l’Assessore alle Finanze acquisiscano a) la dichiarazione-attestazione dei Dirigenti, ciascuno secondo l’area di competenza, che tutte le previsioni di entrata (ICI, oneri concessori, Cosap, tassa rifiuti solidi urbani, imposta di pubblicità ed affissioni, proventi contravvenzionali, alienazioni immobili, ecc…), relative all’anno 2011, che sono state iscritte in bilancio, siano già state incamerate o siano certe ed esigibili. In caso contrario potrebbero far pensare a poste di entrata iscritte, perché “ dirette a pareggiare fittiziamente il bilancio”. La dichiarazione-attestazione costringerebbe i dirigenti a valutare, con grande senso di responsabilità, la fondatezza e la veridicità degli stanziamenti indicati e di conseguenza anche la compatibilità degli stanziamenti di spesa, oltre al palese impegno di attivarsi concretamente per realizzare tutte le operazioni utili all’acquisizione delle entrate, dagli stessi previste, quantificate ed iscritte in bilancio. b) la previsione in bilancio del ripiano delle passività e dei debiti delle Società partecipate ed Azienda municipalizzata, perché “sussiste, uno stretto ed automatico collegamento tra i risultati gestionali di queste ed il bilancio dell’ente locale…(Corte dei Conti): c) la verifica dell’avvenuta iscrizione in bilancio e della riscossione degli importi della compartecipazione degli utenti per i servizi a domanda individuale (36%, art. 33D.Lgs. 504/92), la cui lacuna era stata rilevata dalla relazione dei Revisori dei Conti.
    2.- SERVIZI SOCIALI ..- I servizi sociali costituiscono il biglietto da visita di una Città.- Offrire servizi alla persona è misura della civiltà di una città e rappresenta un preciso dovere di ogni Amministrazione che desideri tutelare la dignità del Cittadino, oltre che il mantenimento della coesione sociale intorno ai principi della solidarietà e della sussidiarietà. Purtroppo a Messina i Servizi Sociali hanno costituito e costituiscono solo un bacino di consensi elettorali. Evidentemente, perché sono nati e sono stati mantenuti, esclusivamente, per queste finalità.
    I contestati appalti dei servizi, affidati alle Cooperative sociali si sono basati, in passato, sul numero degli operatori da impiegare, per cui si è pagato il “vuoto per pieno”.
    Come rivoluzionare i servizi sociali?
    Il Comune, tramite le Assistenti sociali, dovrebbe stilare la lista delle persone che hanno veramente bisogno di qualsiasi tipo di assistenza. Per quanto attiene l’assistenza domiciliare anziani, disabili, minori, previa la stipula di una convenzione con l’ASP, l’assistenza dovrebbe essere integrata, cioè comprensiva di quella medica.
    Fissare dei parametri certi per l’accesso ai servizi sociali, es. limite di reddito, anziano o disabile solo, assenza di badanti ed anche di familiari, ecc…
    Predisporre la lista dei soggetti da assistere, in base alle esigenze individuali di ciascuno ed alle prestazioni che necessita. Predisporre un capitolato di appalto, che tenga conto delle necessità, scaturite dai piani personalizzati dei soggetti in lista di ricevere dei servizi. Fare la gara di appalto per l’individuazione di n. tre o cinque Cooperative idonee che diverrebbero le Cooperative di fiducia dell’Amministrazione.
    L’Amministrazione comunale distribuirebbe ai soggetti, che riterrebbe idonei a ricevere l’assistenza, dei buoni- voucher socio sanitari. I soggetti (gli anziani, disabili, minori) potrebbero rivolgersi liberamente, indifferentemente presso una delle cooperative, accreditate dall’Amministrazione. Ad ogni prestazione ricevuta, il soggetto pagherebbe con il voucher socio-sanitario. Le Cooperative sarebbero libere di impegnare quantitativamente le unità che ritenessero opportuno (part time o full time), purché in possesso delle qualifiche professionali, prescritte per legge, esempio operatori OSA. A fine mese le Cooperative stilerebbero un elenco delle prestazioni effettuate, con i relativi buoni voucher, e, dopo il visto delle Assistenti sociali che confermerebbero che le prestazioni fossero state effettuate, fatturerebbero al Comune, corredando le fatture dei fogli paga per gli Operatori, che verrebbero pagati direttamente dal Comune, tramite la tesoreria comunale, ponendo così fine a malumori, chiacchiere e polemiche.
    Nella convenzione da stipulare con l’ASP per l’assistenza domiciliare integrata, inserire l’ospedalizzazione domiciliare dell’anziano, del disabile, dell’ammalato lungodegente, dell’ammalato oncologico, dell’ammalato terminale.
    La Famiglia non dovrebbe essere lasciata sola, ma al domicilio dovrebbero essere assicurate tutte quelle prestazioni sanitarie che vengono effettuate negli Ospedali.
    Per i ricoveri (Casa Serena e Don Orione) si rispettino scrupolosamente i parametri regionali, cioè importo della retta stabilita dalla Regione, numero degli operatori secondo gli standard regionali ed azione di rivalsa verso gli obbligati per gli alimenti .
    Attivare con immediatezza alcuni servizi essenziali, quali la realizzazione di strutture (riconversione di scuole o caserme in disuso ed inserite nel piano di dismissione) per emergenze abitative, per ricovero dei senza fissa dimora, per gli ammalati di Alzheimer e del morbo di Parkinson, per gli ex detenuti, per i lungo degenti, per gli ammalati oncologici, per i disabili “dopo di noi”,ecc…
    3)DECENTRAMENTO E MUNICIPALITÀ.- L’ Amministrazione Comunale deve dare completa applicazione alle norme di legge, di statuto e di regolamento, trasferendo alle Circoscrizioni tutte quelle competenze che spettano di diritto.
    a) La legge regionale 16 dicembre 2008, n. 22 dispone che le Circoscrizioni hanno la gestione dei servizi di base.
    b) Lo Statuto Comunale, all’art. 69, indica le materie che vanno decentrate alle Circoscrizioni: 1) anagrafe e stato civile, polizia urbana; 2) servizi igienico – sanitari; 3) servizi socio – assistenziali; 4) asili – nido, scuole materne, elementari e medie; e) attività parascolastiche, promozione culturale e sociale; 5) servizi sportivi e ricreativi;
    6) utilizzazione, conservazione, manutenzione ordinaria dei beni comunali ( strade, reti idriche e fognanti, edifici scolastici e pubblica illuminazione), delle opere e delle strutture situate nel territorio della circoscrizione. 7) annona e mercati, commercio ambulante.
    c) Il Regolamento per il Decentramento del Comune di Messina stabilisce: (art. 13) “. La gestione dei servizi di base è attribuita direttamente alle circoscrizioni. Per gestione di servizi di base si intende la titolarità e la gestione di tutti quei servizi e di tutti quei beni che hanno un preminente interesse circoscrizionale ed una ricaduta esclusiva nel territorio circoscrizionale”.
    Gli Organi Circoscrizionali, purtroppo, hanno avuto il TORTO di non essere stati capaci, fino ad oggi, di appropriarsi dei loro diritti e far valere e rispettare le proprie competenze.

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