Il progetto teatrale “E adesso parlo io”. Confessioni di artiste e eroine, sogno o realtà al Castello di Montalbano

Il progetto teatrale “E adesso parlo io”. Confessioni di artiste e eroine, sogno o realtà al Castello di Montalbano

Il progetto teatrale “E adesso parlo io”. Confessioni di artiste e eroine, sogno o realtà al Castello di Montalbano

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martedì 23 Giugno 2015 - 07:15

Si tratta di una rilettura di figure artistiche femminili non più viventi e personaggi femminili, storicamente esistiti o creati per artifizio, attraverso la quale ognuna delle quindici protagoniste (sei artiste e nove personaggi) prende vita e parola, e svela, ricomponendola, la propria identità

Il progetto "E adesso parlo io", presentato dalla Soprintendenza ai BB CC e AA di Messina al Dipartimento Regionale dei BBCC e dell’I.S., nell’ambito delle iniziative direttamente promosse, è stato ammesso a finanziamento regionale e condotto anche grazie all’interazione del Comune di Montalbano, recentemente insignito del titolo nazionale di “Borgo dei Borghi”. La dirigente responsabile dell’UO “Gestione del Demanio Culturale”, Tosi Siragusa, ne ha curato la predisposizione, con il supporto dei dipendenti in forza alla struttura, ed è altresì l’autrice dei testi teatrali – che saranno editi dalla “Pungitopo Editrice” – in rappresentazione al Castello di Montalbano il 28 giugno, alle ore 19, con ingresso gratuito fino ad esaurimento posti.

La conferenza stampa di presentazione si terrà presso il Castello di Montalbano alle ore 11 del 26 giugno, alla presenza del soprintendente, del sindaco di Montalbano, oltreché dei partecipanti al progetto.

Si tratta di una rilettura di figure artistiche femminili non più viventi e personaggi femminili, storicamente esistiti o creati per artifizio, attraverso la quale ognuna delle quindici protagoniste (sei artiste e nove personaggi) prende vita e parola, e svela, ricomponendola, la propria identità. Le confessioni sono una sorta di liberatoria auto-analisi e alternano toni sommessi a sferzante umorismo e ogni artista nelle varie forme espressive e eroina – figure mitologiche o esemplari nel comune sentire – chiede al pubblico di farla rivivere, contribuendo a tenerne vivo il ricordo. La rappresentazione teatrale del 28 giugno, alla quale hanno collaborato anche l’arch. Santino Campolo e l’avv. Pietro Sturniolo, sotto l’egida del responsabile del progetto, il soprintendente Rocco Scimone, si svolgerà a mezzo scenografie minimaliste, curate da Tosi Siragusa e Gaetano Lembo, con l’ausilio dell’attrezzista di scena Giovanni Saglimbeni, e costumi vintage – messi a disposizione da Tosi Siragusa – unitamente a trucco e parrucco studiati minuziosamente dallo staff tecnico ed in particolare da Naomi Irrera, Rosalinda Panarello e Pina Buffo. La regia sarà di Gaetano Lembo e tre le attrici che si alterneranno, Elisa Franco, Martina Minissale e Melania Puglisi; vi saranno, attraverso l’Associazione Bellini, momenti di danza – a cura di Sally Gerald – e musicali – con le arpe delle gemelle Sabina e Simona Palazzolo – e proiezioni di immagini – da ascrivere alla prof.ssa Gabriella Bertuccini – con musiche di sottofondo.

L’Associazione culturale Arteks ha seguito la parte pubblicitaria e fornirà il service; l’ufficio stampa è stato approntato da questa redazione attraverso banner ancora in visione. Il buffet infine sarà curato dall’esercizio di ristorazione Al Barile di Tanino Nasisi.

Il progetto persegue importanti finalità didattico-formative, realizzate anche attraverso tre preventive presentazioni presso i castelli di Spadafora e Bauso presso Villafranca Tirrena e la Badiazza di Messina, grazie anche alla collaborazione delle rispettive amministrazioni comunali e dell’associazione il Centauro Onlus, che ne sono gestori. E’ innegabile altresì l’obiettivo promozionale per il Castello di Montalbano, la Provincia di Messina e l'intera Regione e quello di esportazione del teatro cosiddetto intimista, fortemente evocativo, oltreché la ratio sottesa di riparare i torti, restituendo ai lettori e spettatori quelle esistenze, reali o letterarie, non adeguatamente valorizzate o apprezzate.

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