Reggio Calabria, fermati due membri di organizzazione dedita al traffico di migranti

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marco mare

Reggio Calabria, fermati due membri di organizzazione dedita al traffico di migranti

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venerdì 27 Dicembre 2019 - 13:24

Reggio Calabria, bloccati due ucraini accusati di frattico di migranti

Reggio Calabria, 27 dicembre – Avevano noleggiato in Sicilia un veliero e si stavano dirigendo sulle coste turche per prelevare clandestini da riportare illegalmente in Italia. Fermati a Reggio Calabriadalla Polizia di Stato due cittadini ucraini appartenenti ad un’organizzazione criminale transnazionale dedita al traffico di migranti.

La Direzione Distrettuale Antimafia della Procura della Repubblica di Reggio Calabria, diretta dal Procuratore Giovanni Bombardieri, ha disposto – sulla base delle indagini condotte dagli investigatori della Polizia di Stato – il fermo di indiziato di delitto di due cittadini di nazionalità ucraina (P.O. cl. ’48 e L.R. cl. ’74), gravemente indiziati, tra l’altro, di appartenere ad un’organizzazione criminale transnazionale dedita al traffico di migranti.

Il provvedimento pre-cautelareè stato eseguito alle primissime ore di sabato 21 dicembre u.s. dagli agenti della Squadra Mobile di Reggio Calabria e del Servizio Centrale Operativo della Polizia di Stato, coordinati dal Procuratore Aggiunto dott. Gerardo Dominijanni e dal Sostituto Procuratore della D.D.A. reggina dott.ssa Sara Amerio.

Le indagini che hanno portato al fermo hanno avuto origine da un intervento in mare della Capitaneria di Porto di Reggio Calabria che, il 19 u.s., ha prestato soccorso ad un veliero di circa 15 metri al largo delle coste di Pellaro (RC), con solodue cittadini extracomunitari a bordo. Date le avverse condizioni meteo che hanno interessato in quei giorni – e continuano ad interessare tutt’oggi – la provincia di Reggio Calabria, il natante veniva quindi scortato e messo al riparo nel locale porto cittadino, in attesa di favorevoli condizioni per la navigazione.

Nulla di apparentemente anomalo (nessuna presenza di clandestini a bordo!), se non fosse che – ricevuta la notizia del soccorso e considerando quantomeno fuori dal comune la presenza di una barca a vela condotta da due stranieri di nazionalità ucraina in questo periodo dell’anno –gli investigatori della Squadra Mobile reggina e del Servizio Centrale Operativo della Polizia di Stato, sotto il coordinamento della locale Direzione Distrettuale Antimafia,hanno ritenuto necessario approfondire la vicenda.

Le indagini hannoconsentito di appurare che i due stranieri, dopo aver attraversato la frontiera terrestre dalla Polonia, giungevano a Catania e poi in provincia di Messina, dove noleggiavano il veliero al costo di 3.800 euro. Non solo: è emerso che i due avevano già fatto numerosi viaggi tra i Paesi del Mediterraneo a bordo di imbarcazioni ed erano già stati destinatari di provvedimenti di respingimento alla frontiera. Inoltre, uno dei due (P.O. cl. ’48) risultava già condannato in Italia per il reato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, nonché colpito da provvedimento di espulsione con divieto di reingresso per la durata di 5 anni; motivo per il quale – nell’immediatezza, lo scorso 20 dicembre – è stato anche tratto in arresto in flagranza di reato.

Tutti questi elementi hanno contribuito a fornire un quadro indiziario solido che ha portato la Direzione Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria, in considerazione anche del concreto pericolo di fuga dei due stranieri, ad emettere un provvedimento di fermo di indiziato di delitto, ritenendo entrambi organici ad un’organizzazione criminale transnazionale dedita al traffico di migranti e ritenendo che i due, nell’occasione, ne stessero proprio organizzando il trasporto dalle coste della Turchia fino all’Italia.

Gli agenti della Squadra Mobile reggina e del Servizio Centrale Operativo della Polizia di Stato hanno quindi associato i due stranieri presso la Casa Circondariale di Arghillà (RC), ove i due permarranno in considerazione della convalida del fermo e della contestuale ordinanza di custodia cautelare in carcere emesse dal G.I.P. del Tribunale di Reggio Calabria.

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