Aeroporto dello Stretto in un vicolo cieco. La Camera di Commercio di Reggio chiede lo scioglimento della Sogas

Aeroporto dello Stretto in un vicolo cieco. La Camera di Commercio di Reggio chiede lo scioglimento della Sogas

Aeroporto dello Stretto in un vicolo cieco. La Camera di Commercio di Reggio chiede lo scioglimento della Sogas

mercoledì 16 Febbraio 2011 - 23:16

Per l'Ente camerale si tratta dell'unica strada percorribile per salvare lo scalo: liquidare la società indebitata per fondare ex novo un soggetto appetibile ai privati. Intanto si attendono le nuove corse della Metromare per facilitare l'utenza messinese

La notizia è di quelle forti. La Camera di Commercio di Reggio Calabria ha ufficialmente proposto, con una nota stampa, il commissariamento della società di gestione dell’aeroporto dello Stretto (Sogas). Alla base di tale decisione la precaria situazione finanziaria della società e l’irrinunciabile esigenza di fondare un nuovo soggetto per attrarre il capitale privato. La Sogas, come si ricorderà, è una “Spa” a capitale interamente pubblico, partecipata per oltre i due terzi dalla Provincia di Reggio Calabria, mentre il restante terzo è diviso tra Regione Calabria, Comune di Reggio Calabria, Provincia di Messina e Camera di Commercio di Reggio Calabria. Negli ultimi dieci anni, come sottolineato dalla stessa CCIAA, la società ha accumulato perdite per circa 30 milioni di euro. Fino al 2006 le perdite erano intorno a 2 milioni di euro l’anno: quell’anno investimenti rivelatisi fallimentari facero registrare un passivo di oltre 6 milioni. Da quattro anni a questa parte il passivo annuale si è standardizzato sui 4 milioni di euro.

“E’ quindi mistificatorio – precisa la l’Ente camerale rispondendo ai risultati rivendicati il mese scorso da Pasquale Bova, amministratore delegato della Sogas (vedi articoli correlati) – sostenere che l’attuale amministrazione ha dimezzato il passivo. Escluso il 2006, invece, il passivo in questi ultimi quattro anni si è in effetti raddoppiato. Come è raddoppiato il numero degli impiegati. Impiegati ora insoddisfatti e frustrati visto che la società, per molte sue necessità, affida all’esterno quasi tutte le sue competenze. Ed è quindi ovvio che per una società che costa alla comunità 13.000 euro al giorno, con un passivo strutturale annuo di 4 milioni di euro, e che, in più, ha circa 10 milioni di debiti con privati, qualunque velleitario tentativo di privatizzazione sia destinato a fallire”. Per la Camera di Commercio reggina l’unica nota positiva del 2010 è rappresentata dall’aumento del 7% dei viaggiatori, “realizzatosi grazie ad un nuovo volo che Alitalia ha realizzato su Venezia”.

“Per pagare una parte degli imponenti debiti contratti – continua il comunicato – la Sogas sta anche tentando di ottenere dal sistema bancario un mega prestito. Si realizzeranno quindi, contro ogni regola della finanza, ulteriori debiti per far fronte a decreti ingiuntivi e diffide di varia natura”.

“Debiti per pagare debiti, dunque. “Potrebbe sembrare quasi vi sia la volontà, da parte di chi la amministra, di indebitare sempre più la Sogas per scoraggiare qualunque nuovo tentativo di privatizzazione”. Ma l’attacco frontale non si ferma qui. “Tutte le promesse effettuate negli anni sono risultate vane: l’utilizzo del pontile, il check-in a Messina, l’abbattimento del costo dei biglietti. Dopo anni di dotte elucubrazioni, su giornali e TV private, si è tornati all’obsoleto servizio pullman per collegare l’altra sponda”.

Per questi motivi, scrive la Camera di Commercio, il commissariamento è l’unica strada praticabile: “Per evitare di portare le carte in tribunale. Per risolvere il nodo del monopolio Alitalia e costruire un soggetto nuovo che, libero dai debiti e dai condizionamenti politici, possa veramente attrarre capitali privati e garantire il posto di lavoro agli attuali dipendenti Sogas”. Ma la polemica non risparmia nemmeno la politica locale: “Stupisce che la Provincia (di Reggio, ndr), socia di maggioranza della Sogas, taccia e continui, con indolente inerzia, a riversare milioni di denaro pubblico in questo pozzo senza fondo, senza tentare di praticare strade alternative. E’ comprensibile l’imbarazzo dei soci messinesi che, appena entrati nel capitale sociale, vengono costretti a ricapitalizzazioni continue”.

Occorrono, conclude la nota, “decisioni coraggiose da parte della politica reggina” (ma anche da parte di quella peloritana, aggiungiamo noi) che risolvano una situazione “oramai incancrenitasi e senza sbocchi”. Per questo la Camera di Commercio e le Associazioni di categoria della provincia – Confindustria, Confcommercio, Confapi, Confesercenti, Casartigiani, Cna, Confartigianato, Ascoa, Confagricoltura, Coldiretti, Cia, Unione nazionale consumatori e Unione nazionale cooperative – invocano decisioni risolutive: “Senza ulteriori indugi”.

Ma le novità per l’aeroporto dello Stretto non finiscono qui. Dal fronte Metromare si attendono ancora notizie sul decantato potenziamento della tratta tra Messina e Reggio Calabria. L’agognato incremento delle corse (trentadue corse giornaliere, anche nella fascia serale), sarebbe dovuto derivare dal “dirottamento” delle attuali corse verso il “Tito Minniti” direttamente sul porto reggino, integrando poi il servizio con un bus navetta garantito dall’ATAM. “Entro quindici giorni” aveva dichiarato a metà gennaio il presidente della Provincia di Messina, Nanni Ricevuto. Affermazione in seguito smentita dal comandante Giuseppe Massa, presidente del Consorzio Metromare, che in occasione della presentazione delle agevolazioni per gli studenti calabresi dell’Ateneo messinese aveva posticipato l’entrata in vigore dei nuovi orari “entro il mese di febbario”.

L’aeroporto reggino, tra l’altro, sarà a breve protagonista presso la Borsa Internazionale del Turismo (Bit) di Milano con una conferenza dal titolo “Messina città dei crocieristi e la nuova offerta di mobilità dell’Aeroporto dello Stretto”. L’evento, promosso dalla Provincia messinese, si svolgerà domenica 20 alle ore 12.00 presso lo “Spazio eventi” della rassegna.

L’ultima notizia sullo scalo di località Ravagnese non è purtroppo esaltante. Lo scorso 7 febbraio, infatti, i Carabinieri hanno apposto i sigilli allo spazio bar-ristorante situato all’interno dell’aerostazione. L’operazione è collegata alle indagini sui reati ambientali imputati alla società Iroterm srl, titolare dell’attività commerciale e coinvolta unitamente alla Idroterm e alla Eko Mrf nel sequestro del proprio patrimonio mobiliare e immobiliare, oltre a 21 mezzi d’opera, conti correnti e altri beni facenti capo alle stesse società, per un valore quantificato in sette milioni di euro.

0 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Commenta
Tempostretto - Quotidiano online delle Città Metropolitane di Messina e Reggio Calabria

Via Francesco Crispi 4 98121 - Messina

Marco Olivieri direttore responsabile

Privacy Policy

Termini e Condizioni

info@tempostretto.it

Telefono 090.9412305

Fax 090.2509937 P.IVA 02916600832

n° reg. tribunale 04/2007 del 05/06/2007