Reggio. L'opera lirica appassiona ancora, grande successo della Carmen al Cilea

Reggio. L’opera lirica appassiona ancora, grande successo della Carmen al Cilea

elisabetta marciano

Reggio. L’opera lirica appassiona ancora, grande successo della Carmen al Cilea

lunedì 16 Gennaio 2023 - 12:05

Tutto nella versione proposta da Enrico Stinchellii sono un mix perfetto tra una visione tradizionale dell'opera e un certo gusto contemporaneo

REGGIO CALABRIA – Il tempo non può nulla contro la grande arte anche se addosso ha oltre un secolo di via perché se è tale coinvolge, appassiona e si corre al teatro. E’ successo sabato a Reggio con un Cilea che a stento tratteneva la voglia di applaudire ad ogni nota dell’orchestra Filarmonica della Calabria, ad ogni parola cantata, ad ogni vocalizzo dei cantanti lirici. Anche il secondo spettacolo in cartellone promosso da Polis Cultura per la stagione Le Maschere e i Volti si rivela una scommessa vincente soprattutto perché si tratta di lirica e si sa “non è per tutti” e invece si a Reggio la lirica “è per tutti, è di tutti.” Se poi è la Carmen di Bizet allora i cuori esplodono di passione, di incontenibile amore. L’opera di Bizet, andata in scena per la prima volta a Parigi nel 1875 sembra scritta ieri per i temi, l’eros e il finale drammatico che si risolve in un femminicidio.

Trama contemporanea

Carmen (una splendida Karina Demurova) è bellissima, intelligente, scaltra ed è soprattutto libera. Una donna libera che sa cosa vuole, consapevole della propria sensualità e dell’effetto che ha sugli uomini che incontra. La sua voce è dolce, elegante ma risoluta. Si muove sul palco da un personaggio all’altro dominando l’intera scena, più potente di tutti gli uomini presenti. Don Josè (David Banos), Escamillo (Alessio Verna) nulla possono contro il suo fascino o per meglio dire la sua “fascinazione”. Bizet rilegge l’omonima novella di Prospet Merimeé (1845) e ricostruisce la trama. L’uomo “ama” fino alla violenza estrema, fino a strappare la vita dall’ “oggetto” della sua ossessione. Una storia contemporanea, una storia di eros, di tormento, di amori non ricambiati perché l’amore in certi casi divora e ha mani assassine. Una trama che contrasta con l’aria più famosa dell’opera (Habanera) cantata con grande dolcezza e forza proprio da Carmen “L’amore sta lontano, lo puoi aspettare/E quando non lo aspetti più, eccolo lì! Tutto intorno a te si muove, veloce, veloce Lui viene, va e poi torna/ Se pensi di averlo tenuto, lui ti evita/ Se pensi di averlo evitato, lui ti tiene” come tiene Josè imprigionato a Carmen nonostante lei ami un altro.

Vittoria

Tutto nella versione proposta da Enrico Stinchelli (regista): la scenografia, i costumi, le coreografie sono un mix perfetto tra una visione tradizionale dell’opera e un certo gusto contemporaneo. Forza che arriva dal Coro Lirico Siciliano, dalla Compagnia MDA produzioni Danza, dalle decine di personaggi che si muovono sul palco e sembrano diventare centinaia tanta è l’energia che sprigionano inseguendo la storia di una bellissima donna che conosce tutti i segreti dell’amore e di questi tanti misteri resterà vittima sul finale in cui non tradisce l’amore per Escamillo, nemmeno di fronte ala morte. Amore, passione, morte, pentimento e i cori finali trionfanti di Bizet che strappano l’ultimo, lunghissimo applauso ad un pubblico in estasi.

Foto di Antonio Sollazzo

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