REGGIO – “A rendere un inferno la casa circondariale di Arghillá non sono solo le temperature africane di questi giorni“. A denunciarlo è il presidente di Con.si.pe., Mimmo Nicotera, che si fa portavoce di tutti i poliziotti penitenziari in servizio presso il carcere reggino.
“Si lamenta – prosegue Nicotera – una carezza gravissima di poliziotti penitenziari di tutti i ruoli e qualifiche tanto da rendere il quotidiano servizio molto più gravoso e complicato di quanto non lo sia già per mandato istituzionale.
A questo, si aggiunge la necessità di rivedere l’assetto sanitario della casa circondariale di Arghillà ed eventualmente di implementare la dotazione di medici e infermieri per assicurare un intervento più tempestivo e contestualmente la possibilità/necessità di assicurare le visite Intramoenia negli ambulatori posti all’interno dei reparti detentivi”.
In ultimo, ma non meno importante degli altri punti, Nicotra denuncia la grave carenza idrica che inevitabilmente ha ripercussioni sull’ordine e la sicurezza all’interno dell’istituto penitenziario . “La situazione ad Arghillá – conclude il rappresentante di Con.si.pe. – è gravissima e interessa aspetti diversi ma che in ogni caso hanno tutti urgenza di una immediata risoluzione prima che la situazione possa ulteriormente degenerare”.
