Reggio. Operazione "Ducale", per il Pd Falcomatà riuscirà a chiarire la sua posizione

Reggio. Operazione “Ducale”, per il Pd Falcomatà riuscirà a chiarire la sua posizione

Dario Rondinella

Reggio. Operazione “Ducale”, per il Pd Falcomatà riuscirà a chiarire la sua posizione

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giovedì 13 Giugno 2024 - 07:01

Nel frattempo, la Commissione parlamentare antimafia presieduta da Chiara Colosimo ha chiesto gli atti dell'inchiesta

REGGIO CALABRIA – Dopo la vicenda “Miramare”, sebbene la Cassazione nel novembre del 2023 ha annullato senza il rinvio la condanna per abuso d’ufficio emessa dalla Corte d’appello di Reggio Calabria nei confronti di Guseppe Falcomatà, la nuova tegola giudiziaria per il primo cittadino. Vale a dire l’operazione “Ducale”, dov’è accusato dell’ipotesi di scambio elettorale politico-mafioso, con la richiesta di arresto  nei suoi confronti che non è stata avanzata in quanto la Dda non ha ritenuto “compiutamente integrati tutti i presupposti legittimanti la misura cautelare”, potrebbe pregiudicare il suo futuro politico in funzione di una possibile candidatura alla carica di presidente della Regione. Sia chiaro, anche in questo caso vale la presunzione d’innocenza, secondo la quale un imputato è considerato non colpevole sino a condanna definitiva. Ad ogni modo nel Partito democratico si dicono fiduciosi che anche stavolta il sindaco riuscirà a chiarire la sua posizione, tant’è che nelle scorse ore il Pd metropolitano ha diramato una nota stampa dove viene sottolineato come “il Partito democratico ha sempre rispettato e rispetta l’operato della magistratura impegnata in prima linea a reprimere ogni forma di illegalità. Abbiamo piena fiducia nella magistratura reggina e nella sua azione tesa a sconfiggere il cancro della ‘ndrangheta che attanaglia la nostra terra e ne impedisce lo sviluppo”.

Una operazione che nel Pd, oltre a Falcomatà ha visto implicato anche il consigliere comunale, Giuseppe Sera (sempre dello stesso partito). Nella nota, la segreteria del Pd metropolitano è sicura che entrambi dimostreranno la loro totale estraneità ai fatti contestati nelle competenti sedi”. Una vicenda che oltre ai due rappresentanti di Palazzo San Giorgio, ha visto il coinvolgimento del consigliere regionale di FdI, Giuseppe Neri.

 Una operazione, lo ricordiamo,  che ha inferto un duro colpo alla cosca di ndrangheta Araniti, egemone nel territorio di Sambatello, dove tra i vari reati che sono stati contestati agli arrestati, dall’associazione di tipo mafioso ed estorsione aggravata dal metodo mafioso, corruzione per atto contrario ai doveri d’ufficio, falsità materiale e ideologica commessa da pubblico ufficiale in atti pubblici ci sarebbe anche il reato elettorale, con riferimenti al rinnovo del Consiglio regionale della Calabria (nel 2020 e nel 2021) e del Consiglio comunale di Reggio Calabria (nel 2020).

Nel frattempo la Commissione parlamentare antimafia presieduta da Chiara Colosimo ha chiesto gli atti dell’inchiesta sul presunto condizionamento delle elezioni del Consiglio regionale della Calabria e del consiglio comunale di Reggio tra il 2020 e 2021. Come avvenuto già in inchieste simili, la Commissione si è mossa per acquisire la documentazione dell’indagine condotta dal Ros sotto il coordinamento della procura di Reggio Calabria. La richiesta di accesso agli atti è emersa durante la riunione della giornata di ieri dell’ufficio di presidenza. 

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