Regione, incontro con i cacciatori: verso la riforma

Regione, incontro con i cacciatori: verso la riforma

Santi Cautela

Regione, incontro con i cacciatori: verso la riforma

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giovedì 13 Giugno 2019 - 10:46

Incontro proficuo delle associazioni venatorie in III Commissione all'Ars, riforma organica del settore caccia in dirittura di arrivo.

Si è svolta ieri mattina la riunione delle associazioni venatorie con la commissione terza dell’Ars (Attività Produttive) per definire il processo di riforma della caccia in Sicilia.

Dall’incontro è emersa la trasversalità nel voler superare le discrasie della legge 33 del 97’ definita obsoleta e anacronistica rispetto alle reali esigenze del comparto caccia. All’incontro hanno partecipato diverse sigle, dall’Unaves, che racchiude Artemide Caccia e Ambiente, Anca, Liberi Cacciatori Siciliani, CPAS, la Federazione siciliana della caccia, l’associazione ASCN. Oltre all’Unaves presenti anche l’Arcicaccia, Enal Caccia e la Federazione Italiana.

La III Commissione, sentito il parere sul testo unico che racchiude tutti i disegni di legge, proposto dalla stessa commissione, ha quindi elaborato un testo trasversale che ha ottenuto il parere positivo in larga sostanza, dei cacciatori riuniti.

Questi si sono detti convinti della necessità di riaggiornare i lavori, ottenendo un rinvio: entro il primo di luglio infatti, le associazioni inoltreranno le osservazioni precise e più dettagliate sul testo proposto.

Ieri sono stati ascoltati sempre in terza commissione anche gli animalisti.

“Incontro molto pacato – dicono i cacciatori – c’è da parte di tutti i componenti della commissione la volontà a cambiare parecchi articoli della legge 33 perché superati nel tempo.”

“Sul problema cinghiali per esempio, non c’è una legge che prevede una caccia di selezione, ossia colui che viene autorizzato a sparare anche dentro i parchi dopo aver fatto un corso. Abbiamo sollecitato la creazione dei comitati di gestione. L’attuazione già prevista nel 97 è importante ad oggi le ripartizioni faunistiche venatorie hanno un numero ridottissime di impiegati e di conseguenza con una cattiva gestione del territorio. Non potendo quindi svolgere censimenti e monitoraggio perché mancano i dati scientifici.”

Oltre l’audizione di oggi è seguito poi un incontro in assessorato agricoltura con i funzionari preposti del Servizio 3, il settore caccia, dove è stata proposta una bozza di calendario venatorio che è stato contestato in alcune parti, quali il fermo della caccia alla tortora e della quaglia, per paura dei ricorsi.

Dell’argomento si è interessato l’Onorevole Antonio Catalfamo il quale ha rassicurato le associazioni venatorie sulle sue intenzioni per far aprire le zone demaniali boschive:

“La provincia di Messina è quella più penalizzata per i cacciatori, troppe oasi costringono gli amanti di questo mondo ad andare altrove. I vincoli territoriali possono essere quindi aggirati grazie alla richiesta dei sindaci per riappropriarsi della aree boschile soggette alla podestà demaniale. Condividiamo – conclude infine Catalfamo a margine dell’incontro – l’interesse dei cacciatori nell’avviare per ogni ambito i comitati di gestione, accelerare i monitoraggi e i censimenti e assicurare calendari venatori finalmente certi, obiettivo che questa riforma su cui stiamo lavorando da mesi, vuole raggiungere.”

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