Proroga dei contratti per i 200 precari in attesa della stabilizzazione, nuovi paletti del Ministero

Proroga dei contratti per i 200 precari in attesa della stabilizzazione, nuovi paletti del Ministero

Francesca Stornante

Proroga dei contratti per i 200 precari in attesa della stabilizzazione, nuovi paletti del Ministero

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giovedì 11 Febbraio 2016 - 00:29

Con una nota recapitata a Palazzo Zanca, il Ministero dell'Interno chiede all'amministrazione Accorinti una serie di atti necessari per poter dare il proprio parere sulla proroga dei contratti dei precari. I primi 90 sono stati stabilizzati, in attesa di procedere su quel piano però serve la proroga dei contratti per gli altri. Ma a Roma chiedono chiarimenti.

I primi 90 sono stati stabilizzati lo scorso 30 dicembre. Nel penultimo giorno dell’anno appena trascorso il primo gruppo di storici precari di Palazzo Zanca ha firmato il contratto a tempo indeterminato. Gli altri 201 dovranno attendere quest’anno e il prossimo. Questi i progetti dell’amministrazione Accorinti, inseriti nell’ormai famoso Piano del Fabbisogno del personale che il Ministero dell’Interno ha approvato a ridosso delle festività di natale. Un semaforo verde che per il sindaco è stato il via a quella che ha definito una vera rivoluzione dopo oltre vent’anni di limbo, incertezze e precariato. Stabilizzati i primi 90, per gli altri ovviamente si è puntato alla proroga dei contratti in scadenza al 31 dicembre 2015. Proroga necessaria per garantire continuità occupazionale e soprattutto per assicurare al Comune quel personale che serve anche in base alla dotazione organica prevista e approvata nel Piano del Fabbisogno. Proroga che però deve passare al vaglio del Ministero, esattamente com’è già accaduto per il progetto di stabilizzazione dei precari. Un aspetto che la Commissione per la stabilità finanziaria degli Enti Locali aveva già sottolineato nella delibera con cui aveva approvato il Piano varato dall’amministrazione Accorinti, scrivendo già che sarebbero strati trasmessi alla Corte dei Conti i provvedimenti con cui nel gennaio 2015 erano stati prorogati i contratti dei precari. Nel frattempo è arrivato il 2016, portando con se anche la scadenza di tutti i contratti e obbligando dunque l’amministrazione a scegliere la via della proroga, spalmando assunzioni e stabilizzazioni nel triennio 2015-2017. La giunta comunale lo scorso 27 gennaio ha esitato la delibera con cui ha tracciato la strada da seguire, quella del rinnovo per un altro anno per i precari. E questa volta, pur dichiarandola immediatamente esecutiva, l’ha contestualmente spedita a Roma, sperando così di evitare una nuova bacchettata da Roma.

Nel provvedimento si legge che «sussiste l’interesse dell’Ente alla proroga dell’espletamento a 18 ore settimanali (ndr, gli stabilizzati hanno dovuto accettare invece le 16 ore) delle prestazioni dei dipendenti in questione», prevedendo anche l’inserimento nella stessa procedura dell’unico lavoratore Asu rimasto. L’amministrazione aggiunge che il Comune di Messina per l’anno 2014 ha rispettato il Patto di Stabilità e che la spesa corrente per il finanziamento della proroga dei contratti a tempo determinato troverà copertura nel bilancio di previsione 2016 e sarà quindi a carico del Comune. Tutto ciò mentre sappiamo tutti bene che a Palazzo Zanca l’ultimo bilancio effettivamente prodotto risale al consuntivo 2014. Per la giunta Accorinti strada in discesa anche per i costi della proroga che, si legge sempre nella delibera, rientra nei limiti di spesa di 6.683.872 euro.

Quindi proroga dei contratti per i precari, un provvedimento che è volato a Roma per l’approvazione, ma che non ha convinto la commissione del Ministero. La delibera è ancora sotto la lente d’ingrandimento e, da quanto si legge, ci resterà fino a quando Palazzo Zanca non produrrà tutti i documenti che gli uffici ministeriali hanno richiesto. Proprio in questi giorni è infatti arrivata un nota a Palazzo Zanza in cui viene riportato il lunghissimo elenco di atti che mancano all’appello. E che l’amministrazione dovrà inviare al più presto per ottenere un parere sulla procedura che lascia ancora nell’incertezza del precariato 200 lavoratori.

Vediamo dunque quali sono le certificazioni richieste: rispetto del patto di stabilità 2015, visto che l’ultimo certificato prodotto con il Piano del fabbisogno del personale si fermava al 2014; parere del Collegio dei revisori, che ricordiamo proprio sul Piano del fabbisogno avevano detto no al profilo finanziario dell’operazione; quantificazione della spesa per il personale proiettate nel triennio, calcolato che il Piano aveva ottenuto il sì del Ministero solo relativamente alla stabilizzazione e alle assunzioni che si sarebbero dovuto effettuare entro il 31 dicembre, così come effettivamente è accaduto; azione del piano delle performance; contratti a tempo determinato attualmente in essere e relativa spesa per il 2016; attestazione della spesa sostenuta nel 2009 per il lavoro flessibile; ammontare della spesa per ciascuna assunzione proposta; contenimento della dinamica retributiva e contenimento delle spese di personale per il 2016 in rapporto al valore medio per il triennio 2011-2012-2013.; incidenza spesa del personale/spesa corrente per il 2016; bilancio di previsione 2016, al Ministero forse non sanno che in questo momento non c’è ancora traccia neanche del previsionale 2015; chiarire perché le proroghe proposte non vengono finaziate con i fondi regionali e sono a carico del Comune.

Tanti, quindi, i punti finiti sotto la lente d’ingrandimento della commissione, adesso dovrà essere il Comune a rispondere nel più breve tempo possibile. Certo appare surreale trovare nell’elenco per esempio la richiesta del previsionale 2016, mentre il 2015 è ancora una chimera. Queste però le condizioni romane per procedere all’analisi della delibera di proroga dei contratti dei precari. Al momento gli unici garantiti sono i 90 fuoriusciti dal bacino degli storici contrattisti.

Francesca Stornante

2 commenti

  1. MA SE NON HANNO APPROVATO NESSUN BILANCIO, COME POSSONO ASSUMERE A TEMPO INDETERMIANTO OLTRE 200 PERSONE? O E’ FOLLIA O E’ CHIARO E LAMPANTE ESEMPIO DI POLITICA DA PRIMA REPUBBLICA, OVVERO PRESA PER I FONDELLI O ….. IL BILANCIO E’ LA BASE FONDAMENTALE PER LA VITA DI QUALSIASI AZIENDA SOCIETA’ ENTE PUBBLICO O PRIVATO E STATO. SE NON C’E’ UN BILANCIO SOLIDISSIMO NON C’E’ NULLA SOLO POLITICA. ACCORINTI ALTRO SINDACO O PRESIDENTE DI REGIONE, SPECIE DI QUESTI TEMPI, COME PUO’ PROMETTERE LA CD STABILIZZAZIONE SE NON HA SOLDI NEANCHE PER LUI? SI PARLA DI SPESE IN C/ CAPITALE O ALTRE VOCI DI BILANCIO. QUESTA E’ POLITICA. ACCORINTI E’ PERFETTAMENTE CONSCIO CHE LA PROPOSTA VERRA’ BOCCIATA DA ROMA. DIRA’ HO FATTO IL MIO DOVERE RESPONSABILE E’ ROMA

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  2. MA SE NON HANNO APPROVATO NESSUN BILANCIO, COME POSSONO ASSUMERE A TEMPO INDETERMIANTO OLTRE 200 PERSONE? O E’ FOLLIA O E’ CHIARO E LAMPANTE ESEMPIO DI POLITICA DA PRIMA REPUBBLICA, OVVERO PRESA PER I FONDELLI O ….. IL BILANCIO E’ LA BASE FONDAMENTALE PER LA VITA DI QUALSIASI AZIENDA SOCIETA’ ENTE PUBBLICO O PRIVATO E STATO. SE NON C’E’ UN BILANCIO SOLIDISSIMO NON C’E’ NULLA SOLO POLITICA. ACCORINTI ALTRO SINDACO O PRESIDENTE DI REGIONE, SPECIE DI QUESTI TEMPI, COME PUO’ PROMETTERE LA CD STABILIZZAZIONE SE NON HA SOLDI NEANCHE PER LUI? SI PARLA DI SPESE IN C/ CAPITALE O ALTRE VOCI DI BILANCIO. QUESTA E’ POLITICA. ACCORINTI E’ PERFETTAMENTE CONSCIO CHE LA PROPOSTA VERRA’ BOCCIATA DA ROMA. DIRA’ HO FATTO IL MIO DOVERE RESPONSABILE E’ ROMA

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