Tariffe per occupazione suolo triplicate. Commercianti dichiarano guerra al Comune

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mercoledì 02 Luglio 2014 - 07:20

Erano già le più alte in Sicilia ma adesso assumono proporzioni enormi. L’avv. Santi Delia notifica ricorso al Tar in difesa degli aderenti all’Associazione locali centro storico. Lamentata anche la disparità tra l’isola pedonale “Cairoli” e quella intorno a piazza Duomo

Dalle parole ai fatti. La scorsa settimana, un gruppo di commercianti aderenti all’Alces, Associazione locali centro storico, aveva lamentato l’aumento esorbitante dei costi di occupazione del suolo pubblico, annunciando eclatanti proteste (vedi correlato). Adesso, contro il regolamento Cosap, è stato notificato il ricorso al Tar, tramite l’avv. Santi Delia, che ha riportato alcune cifre esemplificative.

Per 100 metri quadri, a Siracusa si devono sborsare meno di 4mila euro l’anno, ad Agrigento, nella valle dei Templi, circa 4mila 300 euro, a Trapani poco più di 4mila 500, a Catania 6mila, a Messina quasi 10mila euro. Il tutto prima che nella nostra città le tariffe venissero triplicate.

“Oggi – spiega l’avv. Delia – quegli stessi 100 metri quadri costano ad un commerciante messinese oltre 30mila euro annui. È stato un lavoro lungo e faticoso reso possibile solo grazie a tutti i miei colleghi di studio coordinati dall’avv. Rosario Cannata. Si tratta di cifre che non necessitano di commenti e approfondimenti giacché mettono a nudo la schizofrenia dell’amministrazione degli ultimi anni che, tuttavia, non pare riuscire a trovare correttivi neanche con i nuovi vertici”.

Evidenziata, infine, un’ultima incongruenza. Per i commercianti all’interno dell’isola pedonale “Cairoli”, la tariffa è stata ridotta del 90 %, fino ad un costo irrisorio. Lo stesso provvedimento non è stato invece adottato per l’area pedonale intorno a piazza Duomo, dove si paga quindi dieci volte rispetto agli esercizi dell’altra isola.

16 commenti

  1. ma fare esempi pratici e verificabili mai???

    posto che secondo me chi è all’interno dell’isola non dovrebbe avere alcuno sconto (anzi…).

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  2. ma fare esempi pratici e verificabili mai???

    posto che secondo me chi è all’interno dell’isola non dovrebbe avere alcuno sconto (anzi…).

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  3. Per la circostanza mi permetto di suggerire all’Avv. Rosario Cannata di confrontare i prezzi con quelli praticati a Parigi.
    Vedrà quanto sono favorevoli quelli di Messina.
    Purtroppo avviene tutto il contrario se i prezzi si raffrontano con quelli del Tibet.
    Poi qualche scienziato potrà spiegare la ragione tecnico economico per cui nell’isola pedonale delle sette meraviglie le tariffe si riducono del 90% rispetto a quelle praticate nel circondario di Piazza Duomo?
    Per il resto non fa nulla perchè nel 90% dei casi i commercianti non la pagano.
    E’ tutto una vergogna.

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  4. Per la circostanza mi permetto di suggerire all’Avv. Rosario Cannata di confrontare i prezzi con quelli praticati a Parigi.
    Vedrà quanto sono favorevoli quelli di Messina.
    Purtroppo avviene tutto il contrario se i prezzi si raffrontano con quelli del Tibet.
    Poi qualche scienziato potrà spiegare la ragione tecnico economico per cui nell’isola pedonale delle sette meraviglie le tariffe si riducono del 90% rispetto a quelle praticate nel circondario di Piazza Duomo?
    Per il resto non fa nulla perchè nel 90% dei casi i commercianti non la pagano.
    E’ tutto una vergogna.

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  5. messinarinasci 2 Luglio 2014 14:04

    Io ritengo che il suolo pubblico vada pagato ed anche caro, proprio perchè viene tolto alla pubblica fruizione. Tutti i locali della zona del Duomo grazie al suolo pubblico raddopiano il numero di tavoli nei loro locali, penso che l’affitto di una bottega costi di più del suolo pubblico quindi giusto che paghino, se non possono pagare pazienza ridurranno il loro spazio esterno rendendo finalmente “calpestabile” il marciapiede dato che su 6 metri di larghezza 5 sono occupati da tavolini.. La via cardines è l’esempio eclatante di come non dovrebbe essere una via pedonale

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  6. messinarinasci 2 Luglio 2014 14:04

    Io ritengo che il suolo pubblico vada pagato ed anche caro, proprio perchè viene tolto alla pubblica fruizione. Tutti i locali della zona del Duomo grazie al suolo pubblico raddopiano il numero di tavoli nei loro locali, penso che l’affitto di una bottega costi di più del suolo pubblico quindi giusto che paghino, se non possono pagare pazienza ridurranno il loro spazio esterno rendendo finalmente “calpestabile” il marciapiede dato che su 6 metri di larghezza 5 sono occupati da tavolini.. La via cardines è l’esempio eclatante di come non dovrebbe essere una via pedonale

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  7. I due commenti seguenti hanno una relazione con le nuove tariffe COSAP e la protesta dei commercianti?SI,tre volte SI,perchè i tributi elevati dei Comuni sono un retaggio di scelte politiche nazionali,che gravino sull’ente locale per eccellenza,il MUNICIPIO. COMMENTO1.Il voto consistente al MOVIMENTO 5 STELLE, primo partito alle elezioni politiche del 2013 e secondo in quelle europee del 2014,viene da lontano.Le incursioni di Beppe Grillo nelle assemblee dei soci di banche o di grosse aziende, pubbliche e private,hanno lasciato il segno,oggi il forte intreccio tra POLITICA e FINANZA,quest’ultima con il suo braccio armato,le BANCHE,è un fatto conclamato nella mente degli italiani,è il MALE. Il MALE ha fatto fallire la Grecia,e una serie di nazioni,compresa l’Italia,sono sull’orlo del baratro,non li lasciano fallire fino a quando non pagheranno completamente il debito da loro posseduto,anche a costo di impoverire un popolo.La stessa cosa avviene a livello locale,la POLITICA ha permesso una gestione finanziaria tutta finalizzata a foraggiare le BANCHE,le loro BANCHE.Di fatto i MUNICIPI sono falliti,tranne rare eccezioni,basta guardare i bilanci di Milano Roma Napoli Palermo Catania Messina,i piccoli non sono da meno,perfino una città virtuosa come Verona,pur non utilizzando ANTICIPAZIONI DI CASSA,si è finanziata con prestiti bancari,e solo nel 2013 si è quasi liberata dalle forche caudine delle banche,finalmente le loro entrate PER ACCENSIONE DI PRESTITI del titolo 5 sono BASSISSIME,pari a €1.492.130,ma la finanza cui è stata costretta negli anni passati gli costa cara,nel 2013,per rimborsi PRESTITI(€17.705.000) e per interessi passivi(€7.596.00),in totale €25.301.000.CAPITE rimborsano oltre 25 milioni.ATTENZIONE parlo di una città che si sia indebitata per mantenere una spesa di €19.411.199 per mense scolastiche,€18.971.712 per rette di ricovero anziani,minori,diversamente abili,€5.199.080 per trasferimenti correnti a famiglie bisognose,€309.666 per acquisto di derrate alimentari per i poveri,sono alcuni esempi,cui si aggiungono un ottimo trasporto urbano e una raccolta rifiuti impeccabile con gli stessi costi di Messina.Ritengo importante informare i messinesi di come ci siamo finanziati e a quale prezzo per tenere in piedi questa baracca dal nome prestigioso, PALAZZO ZANCA.

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  8. I due commenti seguenti hanno una relazione con le nuove tariffe COSAP e la protesta dei commercianti?SI,tre volte SI,perchè i tributi elevati dei Comuni sono un retaggio di scelte politiche nazionali,che gravino sull’ente locale per eccellenza,il MUNICIPIO. COMMENTO1.Il voto consistente al MOVIMENTO 5 STELLE, primo partito alle elezioni politiche del 2013 e secondo in quelle europee del 2014,viene da lontano.Le incursioni di Beppe Grillo nelle assemblee dei soci di banche o di grosse aziende, pubbliche e private,hanno lasciato il segno,oggi il forte intreccio tra POLITICA e FINANZA,quest’ultima con il suo braccio armato,le BANCHE,è un fatto conclamato nella mente degli italiani,è il MALE. Il MALE ha fatto fallire la Grecia,e una serie di nazioni,compresa l’Italia,sono sull’orlo del baratro,non li lasciano fallire fino a quando non pagheranno completamente il debito da loro posseduto,anche a costo di impoverire un popolo.La stessa cosa avviene a livello locale,la POLITICA ha permesso una gestione finanziaria tutta finalizzata a foraggiare le BANCHE,le loro BANCHE.Di fatto i MUNICIPI sono falliti,tranne rare eccezioni,basta guardare i bilanci di Milano Roma Napoli Palermo Catania Messina,i piccoli non sono da meno,perfino una città virtuosa come Verona,pur non utilizzando ANTICIPAZIONI DI CASSA,si è finanziata con prestiti bancari,e solo nel 2013 si è quasi liberata dalle forche caudine delle banche,finalmente le loro entrate PER ACCENSIONE DI PRESTITI del titolo 5 sono BASSISSIME,pari a €1.492.130,ma la finanza cui è stata costretta negli anni passati gli costa cara,nel 2013,per rimborsi PRESTITI(€17.705.000) e per interessi passivi(€7.596.00),in totale €25.301.000.CAPITE rimborsano oltre 25 milioni.ATTENZIONE parlo di una città che si sia indebitata per mantenere una spesa di €19.411.199 per mense scolastiche,€18.971.712 per rette di ricovero anziani,minori,diversamente abili,€5.199.080 per trasferimenti correnti a famiglie bisognose,€309.666 per acquisto di derrate alimentari per i poveri,sono alcuni esempi,cui si aggiungono un ottimo trasporto urbano e una raccolta rifiuti impeccabile con gli stessi costi di Messina.Ritengo importante informare i messinesi di come ci siamo finanziati e a quale prezzo per tenere in piedi questa baracca dal nome prestigioso, PALAZZO ZANCA.

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  9. COMMENTO2. I NUMERI NON MENTONO. Inizio con le ANTICIPAZIONI di CASSA concesse dal tesoriere UNICREDIT. La prima cifra dopo le parole INCASSI e RIMBORSI è relativa alle anticipazioni incassate o rimborsate; la seconda è la loro incidenza% sul totale generale delle ENTRATE o della SPESA; la terza è il totale generale delle ENTRATE o della SPESA. Ho calcolato poi la DIFFERENZA tra le anticipazioni incassate e quelle rimborsate, il segno + significa un maggiore rimborso, infine la cifra relativa agli INTERESSI PASSIVI pagati per le anticipazioni di cassa.
    ANNO 2008: INCASSI (€220.737.041) (38,6%)(€570.543.037) RIMBORSI (€237.802.145)(41,7%)(€570.237.936) DIFFERENZA +€17.065.100 INTERESSI PASSIVI €1.275.086. ANNO 2009: INCASSI (€128.127.796)(26,4%)(€484.924.755) RIMBORSI (€132.675.125)(27,6%)(€480.336.309) DIFFERENZA +€4.547.330 INTERESSI PASSIVI €159.994. ANNO 2010: INCASSI (€47.513.200)(14%)(€339.288.925) RIMBORSI (€40.667.993)(11,8%)(€342.496.558) DIFFERENZA -€6.845.207 INTERESSI PASSIVI €0.00. ANNO 2011: INCASSI (€193.665.464)(39,5%)(€490.358.018) ROMBORSI (€163.735.390)(33,4%)(€489.786.220) DIFFERNZA -€29.930.070 INTERESSI PASSIVI €149.106. ANNO 2012:INCASSI (€162.432.685)(35,7%)(€454.460.367) RIMBORSI (€194.557.306)(42,7%)(€454.827.729) DIFFERENZA +€32.124.620 INTERESSI PASSIVI €762.428. ANNO 2013: INCASSI (€196.244.487)(40,9%)(€479.454.571) RIMBORSI (€194.146.750)(40,4%)(€479.840.908) DIFFERENZA -€2.097.730 INTERESSI PASSIVI €876.624. Del 2014 ho i dati del primo semestre aggiornati al 27 giugno INCASSI (€75.343.957)(39,1%)(€192.654.560) RIMBORSI (€72.768.517)(37,8%)(€192.655.314) DIFFERENZA -€2.575.440. Come vedete anche per RENATO sindaco l’incidenza % delle ANTICIPAZIONI DI CASSA è alta, nel primo semestre è il 39,1% delle ENTRATE, mentre la somma RIMBORSATA incide per 37,8% sul totale della SPESA. NON E’ CAMBIATO NIENTE. Il totale INTERESSI PASSIVI DAL 2008 al 2013 è pari a €3.223.238, nei SEI ANNI la media annuale è di €537.206, ma se lasciamo fuori il 2010, anno in cui gli interessi sono 0.00, la cifra media annuale sale a € 644.647. Questo sistema di finanza locale arricchisce solo le banche. FONTE: RILEVAZIONI SIOPE destinate alla Ragioneria Generale dello Stato, ISTAT, Banca d’Italia.

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  10. COMMENTO2. I NUMERI NON MENTONO. Inizio con le ANTICIPAZIONI di CASSA concesse dal tesoriere UNICREDIT. La prima cifra dopo le parole INCASSI e RIMBORSI è relativa alle anticipazioni incassate o rimborsate; la seconda è la loro incidenza% sul totale generale delle ENTRATE o della SPESA; la terza è il totale generale delle ENTRATE o della SPESA. Ho calcolato poi la DIFFERENZA tra le anticipazioni incassate e quelle rimborsate, il segno + significa un maggiore rimborso, infine la cifra relativa agli INTERESSI PASSIVI pagati per le anticipazioni di cassa.
    ANNO 2008: INCASSI (€220.737.041) (38,6%)(€570.543.037) RIMBORSI (€237.802.145)(41,7%)(€570.237.936) DIFFERENZA +€17.065.100 INTERESSI PASSIVI €1.275.086. ANNO 2009: INCASSI (€128.127.796)(26,4%)(€484.924.755) RIMBORSI (€132.675.125)(27,6%)(€480.336.309) DIFFERENZA +€4.547.330 INTERESSI PASSIVI €159.994. ANNO 2010: INCASSI (€47.513.200)(14%)(€339.288.925) RIMBORSI (€40.667.993)(11,8%)(€342.496.558) DIFFERENZA -€6.845.207 INTERESSI PASSIVI €0.00. ANNO 2011: INCASSI (€193.665.464)(39,5%)(€490.358.018) ROMBORSI (€163.735.390)(33,4%)(€489.786.220) DIFFERNZA -€29.930.070 INTERESSI PASSIVI €149.106. ANNO 2012:INCASSI (€162.432.685)(35,7%)(€454.460.367) RIMBORSI (€194.557.306)(42,7%)(€454.827.729) DIFFERENZA +€32.124.620 INTERESSI PASSIVI €762.428. ANNO 2013: INCASSI (€196.244.487)(40,9%)(€479.454.571) RIMBORSI (€194.146.750)(40,4%)(€479.840.908) DIFFERENZA -€2.097.730 INTERESSI PASSIVI €876.624. Del 2014 ho i dati del primo semestre aggiornati al 27 giugno INCASSI (€75.343.957)(39,1%)(€192.654.560) RIMBORSI (€72.768.517)(37,8%)(€192.655.314) DIFFERENZA -€2.575.440. Come vedete anche per RENATO sindaco l’incidenza % delle ANTICIPAZIONI DI CASSA è alta, nel primo semestre è il 39,1% delle ENTRATE, mentre la somma RIMBORSATA incide per 37,8% sul totale della SPESA. NON E’ CAMBIATO NIENTE. Il totale INTERESSI PASSIVI DAL 2008 al 2013 è pari a €3.223.238, nei SEI ANNI la media annuale è di €537.206, ma se lasciamo fuori il 2010, anno in cui gli interessi sono 0.00, la cifra media annuale sale a € 644.647. Questo sistema di finanza locale arricchisce solo le banche. FONTE: RILEVAZIONI SIOPE destinate alla Ragioneria Generale dello Stato, ISTAT, Banca d’Italia.

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  11. Se poi l’occupazione del suolo pubblico dovesse costare più cara di quella in Piazza S. Marco a Venezia, si può sempre rispondere “Via Cardines cosa ha in meno di Piazza S. Marco”.
    Se invece i commercianti dovrebbero rinunciare allo spazio perchè antieconomica si potrà dire “Non siete capaci a fare i commercianti, quindi chiudete e basta, ed attenzione a non reclamare oltre”.
    Ovviamente quindi loro lo hanno visto durante le visite di ossequio ai santuari di Mosca.
    Suggerirei di dare in concessione gli spazi agli ambulanti che potranno occuparli per la vendita di oggetti in concorrenza a quelli dei negozianti regolari.
    VERGOGNATEVI

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  12. Se poi l’occupazione del suolo pubblico dovesse costare più cara di quella in Piazza S. Marco a Venezia, si può sempre rispondere “Via Cardines cosa ha in meno di Piazza S. Marco”.
    Se invece i commercianti dovrebbero rinunciare allo spazio perchè antieconomica si potrà dire “Non siete capaci a fare i commercianti, quindi chiudete e basta, ed attenzione a non reclamare oltre”.
    Ovviamente quindi loro lo hanno visto durante le visite di ossequio ai santuari di Mosca.
    Suggerirei di dare in concessione gli spazi agli ambulanti che potranno occuparli per la vendita di oggetti in concorrenza a quelli dei negozianti regolari.
    VERGOGNATEVI

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  13. Mi dice cosa c’entrano tutte queste cifre con l’aumento della tassa per l’occupazione del suolo pubblico?
    Pensa forse che possa essere utile a risanare il bilancio?
    Oppure per continuare a pagarle lo stipendio?

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  14. Mi dice cosa c’entrano tutte queste cifre con l’aumento della tassa per l’occupazione del suolo pubblico?
    Pensa forse che possa essere utile a risanare il bilancio?
    Oppure per continuare a pagarle lo stipendio?

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  15. messinarinasci 5 Luglio 2014 14:14

    Forse nel mio commento non sono riuscito a spiegarmi, non dico che i prezzi delle concessioni debbano essere esosi e fuori mercato, dico soltanto che devono essere giusti e soprattutto non si può permettere che il 90% di un’area pedonale sia occupata da sedie e tavoli di proprietà di bar. Prima di tutto ci vuole decoro urbano, quindi gazebi e ombrelloni uguali per tutti e seconda cosa quando il locale chiude le piante che si usano in questa città per delimitare gli spazi vanno rimosse. Passate dalla piazzetta accanto la chiesa dei Catalani quella che porta in Cesare Battisti di mattina e vedrete una piazza chiusa da piante con appena un metro destinato al passaggio pedonale mentre il bar che occupa il suddetto spazio è chiuso.

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  16. messinarinasci 5 Luglio 2014 14:14

    Forse nel mio commento non sono riuscito a spiegarmi, non dico che i prezzi delle concessioni debbano essere esosi e fuori mercato, dico soltanto che devono essere giusti e soprattutto non si può permettere che il 90% di un’area pedonale sia occupata da sedie e tavoli di proprietà di bar. Prima di tutto ci vuole decoro urbano, quindi gazebi e ombrelloni uguali per tutti e seconda cosa quando il locale chiude le piante che si usano in questa città per delimitare gli spazi vanno rimosse. Passate dalla piazzetta accanto la chiesa dei Catalani quella che porta in Cesare Battisti di mattina e vedrete una piazza chiusa da piante con appena un metro destinato al passaggio pedonale mentre il bar che occupa il suddetto spazio è chiuso.

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