Aro, la Fp Cgil chiede il blocco dell'iter per l'affidamento del servizio nel Messinese

Aro, la Fp Cgil chiede il blocco dell’iter per l’affidamento del servizio nel Messinese

Carmelo Caspanello

Aro, la Fp Cgil chiede il blocco dell’iter per l’affidamento del servizio nel Messinese

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mercoledì 11 Marzo 2015 - 23:10

"I Comuni o i Consorzi, non hanno avviato la procedura di concertazione con le organizzazioni sindacali e non hanno rispettato le procedure per quanto attiene la dotazione organica del personale"

Gli Aro (ambiti di raccolta ottimali) stentano a decollare. E sui Comuni, o Consorzi, in cui sembrava intravvedersi uno spiraglio verso l’avvio del nuovo corso per la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti, sembra abbattersi una nuova tegola. La Fp Cgil di Messina ha chiesto “il blocco delle procedure in itinere presso l’Ufficio regionale espletamento gare di appalto, per l’affidamento del servizio di spazzamento, raccolta e trasporto allo smaltimento dei rifiuti solidi urbani differenziati e indifferenziati, compresi quelli assimilati, ed altri servizi di igiene pubblica, di diverse Aro del messinese”.

L’istanza è stata firmata dal segretario provinciale della Fp Cgil, Carmelo Pino ed inviata all’assessorato regionale all’Energia, al prefetto, Stefano Trotta, all’Urega (sezione di Messina) e al presidente dell’Autorità nazionale anticorruzione, Raffaele Cantone. Tra gli enti locali che hanno avviato le procedure per l’espletamento della gara finalizzata all’affidamento del servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti, c’è anche S. Teresa: 8 milioni di euro, la spesa prevista, per i prossimi sette anni. Con marcata riduzione di personale rispetto a quello attuale. Lo stesso discorso vale per Fiumedinisi. Giusto per fare degli esempi. “Le procedure – sostiene Pino – per quanto attiene la dotazione organica del personale (sia quello individuato dalla legge regionale 9 del 2010, sia quello delle ditte terze) sarebbero state avviate in totale inadempienza anche rispetto a quanto disposto dall’articolo 5 dei Ddg autorizzativi emanati dal dirigente generale del dipartimento acque e rifiuti”.

Ma non è tutto. I Comuni o i consorzi, non avrebbero avviato “la procedura di concertazione con le organizzazioni sindacali non garantendo, di fatto, il personale come disposto dalla normativa, dall’accordo quadro regionale e dai contratti collettivi nazionali di settore”.

Carmelo Caspanello

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