Messina città turistica:un traguardo più che una realtà

Messina città turistica:un traguardo più che una realtà

Messina città turistica:un traguardo più che una realtà

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domenica 10 Marzo 2013 - 07:49

Franco Tiano scrive: “Il turismo è l’arte del creare, attraverso le potenzialità del luogo, ogni attrattiva possibile per offrirla al visitatore un’offerta recettiva, culturale, ricreativa, sportiva e culinaria che soddisfi le aspettative di chi è alla ricerca di sensazioni nuove e irripetibili”

Molte volte mi sono chiesto perchè Messina non è una città turistica. La risposta mi è stata data da un politico in pensione: Messina non può diventare una città turistica perché l’economia che si genera dal turismo è incontrollabile, è ingestibile dal comparto politico che poggia sull’assistenzialismo. Ingenuamente gli chiesi: che centra questo? Mi rispose: i soldi sono lo strumento del potere politico e devono rimanere in mano soltanto a pochi. Aveva ragione, negli anni ho capito che la politica messinese rigettava la possibilità di attrarre economia libera dall’industria turistica puntando a forme di economia instabili e lesive per la collettività. Chilometri di coste invase dal degrado e dall’incuria, i nostri boschi inutilizzati e l’assenza di una programmazione finalizzata alla realizzazione dell’offerta. Eppure la nostra città è bagnata da due mari, ha un affaccio meraviglioso sulla Calabria, un sole splendente ed e potenzialmente tra le città più predisposte a questo sviluppo industriale. Altre città hanno dovuto inventarsi l’offerta e lo hanno fatto con strumenti artificiali ma non hanno rifiutato questa ghiotta opportunità.

L’analisi del politico in pensione trova conferma soprattutto nella conduzione scellerata delle due amministrazioni locali. I due Enti rifiutano di puntare su un assessorato apposito e soltanto da qualche giorno, in prossimità della decadenza del mandato, La Provincia ha nominato un assessore dandogli l’infantile, e vorrei aggiungere scellerato incarico di realizzare dei percorsi turistici alternativi da rappresentare ai croceristi attraverso sistemi multimediali e strumenti di ultima generazione. E’ questo il ruolo di un esperto politico del settore? VERGOGNA. Questa è soltanto l’ennesima offesa alla dignità professionale di chi opera giornalmente nel settore ed attende da anni e da un succedersi di amministrazioni che avvenga il miracolo che cambi il sistema.

Il turismo è l’arte del creare, attraverso le potenzialità del luogo, ogni attrattiva possibile per offrirla al visitatore un’offerta recettiva, culturale, ricreativa, sportiva e culinaria che soddisfi le aspettative di chi è alla ricerca di sensazioni nuove e irripetibili. Fatta questa doverosa premessa introduttiva, analizziamo adesso la tipologia di turismo adatta alla città di Messina.

Il Crocierismo è un mercato sicuramente affine perchè abbiamo un bel porto, abbiamo la bellezza paesaggistica dell’attraversamento dello Stretto, l’ubicazione strategica a ridosso di due meravigliose coste, la tirrenica e la ionica e la vicinanza con i centri rinomati di Taormina, Tindari e la costa Ellenica, e dell’Etna. Però Messina non riesce a coglierne benefici. perché? Cosa manca?

Mancano i servizi e manca l’imprenditoria locale, per ovvie ragioni. E’ impensabile ,infatti, che l’imprenditore messinese investa dei soldi per un periodo limitato e circoscritto al solo arrivo delle navi da crociera. Cosa ben diversa sarebbe se la città intera fosse strutturata e gestita come una città turistica vera e propria. Immaginate ad un giovane che si compra un taxi per svolgere una nuova professione e lo fa in funzione dei croceristi, credete che possa bastare per dargli un futuro? Quindi, oltre al Crocierismo, la città di Messina deve puntare ad un turismo alternativo: Culturale, Religioso, sportivo, della terza età e soprattutto giovanile. Molti di voi si chiede perché è questa la soluzione e non è ad esempio quella di un turismo d’elite? E molto semplice: Il turismo va visto in chiave provinciale. Taormina e le Isole Eolie hanno subito negli anni un impoverimento sia strutturale che economico dovuto alla trasformazione del turismo di Elite in Turismo di Massa. Gli alberghi, come il S. Domenico, che prima ricevevano le celebrità e la nobiltà mondiale si potevano permettere di adattare l’offerta alle necessità ed alle potenzialità economiche dei VIP oggi sono costretti a svendere le loro stanze a prezzi di massa, a non potenziare la qualità ed a vivere in precarietà. Questo si ripercuote nell’indotto, soprattutto nei servizi locali e nella trasformazione economica dell’intera offerta imprenditoriale. Per intenderci, si chiudono i negozi dei VIP per aprire le botteghe dei mercatini rionali e le paninoteche e le pizzerie sostituiscono, le gioiellerie, l’antiquariato, i locali tipici ed i grandi ristoranti di lusso.

Trasferire in città, il turismo di massa, quello alternativo, ha quindi una logica sia territoriale che imprenditoriale. La città assorbirebbe quel turismo che oggi invade e impedisce a Taormina ed alle isole di ritornare ad essere le realtà floride di un tempo e darebbe una possibilità reale a Messina di trasformarsi in centro d’accoglienza turistica mondiale per chi vuole spendere meno ma non perdersi la possibilità di visitare i contorni, compreso appunto Taormina e le Isole eolie. Ma il turismo non è soltanto attrattiva paesaggistica e servizi, il turismo è legato principalmente alle strutture ed infrastrutture. Messina non ha una recettività alberghiera e quella attuale non è adatta alla tipologia di turismo di cui abbiamo parlato: il turismo alternativo.

Bisogna pensare alla realizzazione di una città albergo, di alloggi snelli e distribuiti su tutto il territorio. Strutture abitative arredate in maniera unica, penso a delle tematica eoliane, a tematiche legate alla nostra storia, alla rappresentazione del prima e dopo il terremoto, ai nostri artisti (come Antonello da Messina). Ogni struttura abitativa, dunque, all’interno deve essere concepita in modo da fare risaltare la nostra cultura e le nostre origini. L’unicità sapete, è un elemento di richiamo turistico che da risultati impensabili. Il turista mondiale è alla ricerca del diverso. tanto da essere malato di onicofagia, che è la cattiva abitudine di ripetersi ed in questo specifico caso di ripetersi alla ricerca di qualcosa di nuovo e soprattutto di unico (detto in sintesi: almeno una volta deve recarsi nella città turistica che le offre un pacchetto diverso). Abitazioni che rappresentano la nostra storia, i nostri sapori, le nostre usanze lo porterebbero, almeno per una volta a visitare il nostro luogo. Immaginatevi delle abitazioni che hanno le pareti e le volte che rappresentano le opere del nostro Antonello da Messina, una biblioteca che rappresenta la storia di Messina (prima e dopo il terremoto) oppure una vasca a forma di falce con la madonnina dalla quale sgorga l’acqua ecc… Sono soltanto alcuni esempi.

Alla base della nostra struttura alberghiera alternativa è necessario realizzare un’agenzia d’accoglienza informatizzata, con Giovani preparati, che conoscono più lingue (Francese, Tedesco, Inglese, Spagnolo, Greco, Giapponese e Cinese). Una realtà che attraverso i sistemi multimediali, penso ad un monitor da 50 pollici per abitazione, collegato a questa Agenzia attraverso internet, che dia al turista tutti i servizi necessari alla sua permanenza: dalla colazione a base di granita e brioches, alla cucina tipica, al sevizio di pulizia, alle escursioni, ai servizi spiaggia e chi più ne ha, più ne metta. E’ chiaro che la distribuzione capillare sul territorio di queste abitazioni ricettive permetterebbe al commerciante del luogo di convenzionarsi per la fornitura dei prodotti.

Nasce quindi un’offerta ricettiva diversificata e completa del servizio recettivo.

Messina ha anche la necessità di realizzare “attrazioni” a supporto dell’offerta abitativa. Mi riferisco ad esempio strutture stabili, come il pilone, so che si sta pensando alla possibilità di renderlo fruibile al visitatore e lo ritengo un progetto interessante. Penso ad esempio alla realizzazione di una grande statua, la Madonna della Lettera, che erge dalle nostre colline e si manifesta a tutte le imbarcazioni che attraversano lo stretto, una statua sulla quale ci si può salire, con ascensori e scalinate. E’ tipico delle persone con problemi di salute in famiglia, rivolgersi alle divinità religiose per chiedere un aiuto e nella maggioranza dei casi l’aiuto arriva. Questo indurrebbe tante persone a ritornare sul posto, favorirebbe il turismo Religioso e della terza età.

Inoltre ad attività culturali, ricreative e sportive ma devono essere legato all’offerta turistica complessiva.

La città di Vicenza ha ristrutturato la sua Cattedrale ed ha organizzato la mostra “Raffaello verso Picasso” con 250.000 visitatori.

A Messina, aimè, non me ne vogliano, si organizzano eventi culturali ridicoli, servono per addolcire i cittadini del luogo. Sarebbe diverso se gli eventi fossero di spessore e canalizzato nel settore turistico dell’incoming attraverso la pubblicità e la propaganda turistica. La programmazione deve essere fatta almeno un anno prima e l’informazione deve transitare sui giornali specialistici ed attraverso i Tour Operator. Ma affinché l’iniziativa sia produttiva veramente deve esistere il comparto ricettivo: quello che io chiamo gli alberghi diffusi.

Quando si parla di turismo in città si pensa alla pulizia dei luoghi, alla manutenzione delle strade al restyling delle piazze e così via. E’ troppo ovvio dire questo, ma è propedeutico a tutto il resto. Nelle città turistiche sono i commercianti che contribuiscono ed i comuni, oggi, possono introdurre nuove tasse, come quella di soggiorno. Quindi è un falso problema. O meglio il problema della sporcizia e dell’incuria è maggiore nelle città che non hanno un’economia di sviluppo turistico.

Pensare a 360° gradi una città turistica significa progettarla in funzione alla tipologia di turismo che si intende realizzare, al mercato che si intende rivolgere ed alla globale offerta che si intende costruire.

Un altro interrogativo Messinese è: Dove realizzare il terminal delle nave da crociera? Cosa farne del Front off, di mare grosso, della falce e della rada di S. Francesco? Dove realizzare i porticcioli turistici? E’ tutto legato e non potrà essere disgiunto dal fine ultimo, che è la ricerca di economia pregiata per lo sviluppo del settore in chiave industriale e la ricerca di posti di lavoro.

La formazione è un altro grosso problema. L’improvvisazione è la peggiore nemica dell’offerta.

Educare i giovani al principio d’accoglienza e prepararli a svolgere il proprio ruolo lavorativo è quel valore aggiunto, quel patrimonio umano che rende la stessa offerta di qualità e competitiva rispetto a realtà turistiche che già sono strutturate e diventano concorrenziali alla nostra. Ma non voglio dilungarmi in questo argomento. E’ bene sapere che un elemento indispensabile.

I Trasporti: L’aeroporto di Reggio Calabria il gommato, la ferrovia ed il settore marittimo.

Riguardo l’aeroporto di Reggio Calabria è attualmente chiaro che non è funzionale alle esigenze dei cittadini, manca la programmazione di servizi efficienti. E quasi impossibile raggiungerlo e comunque per la città di Messina sarebbe funzionale soltanto alla popolazione residente ed ai centri già turisticamente sviluppati della provincia. In questo momento di assenza totale di turismo incoming non produce reddito alla città o in minima parte. E per questo che sostenere la SOGAS diventa uno spreco immane, una chiara intenzione politica di costruire sedie all’interno del consiglio d’amministrazione a carico dei Messinesi. C’è da dire anche che la SOGAS e gli enti Reggini non possono fare a meno di realizzare servizi a favore del mercato Isolano per raggiungere l’obbiettivo di incrementare e sviluppare le loro aziende. Quindi sostengo che la Provincia di Messina deve uscire immediatamente dalla SOGAS e ritornarci soltanto quando ha realizzato la sua offerta turistica. Soltanto in questo secondo caso, con in mano un’offerta turistica, finanziare l’ente diventa una esigenza di mercato. Ma è anche logico che Messina deve realmente pensare di costruire un proprio aeroporto e l’idea di allocarne uno a Pace del Mela è strategica se la prospettiva è quella di puntare sull’industria turistica Messinese.

Gommato: è chiaro che il problema sta nella realizzazione della Salerno Reggio Calabria e nella manutenzione e messa a norma della nostra autostrada.

Ferrovia ed alta velocità: Questo è un problema che si può risolvere soltanto attraverso la volontà politica nazionale bisogna fare entrare nel mercato nuove aziende, come quella di Montezemolo o la Compagnia ferroviaria tedesca. Tra le due preferirei la prima. Diventerebbe una leva importante per migliorare ed adeguare la struttura ai parametri Europei, all’alta velocità.

Il Marittimo: siamo penalizzati dalle logiche monopolistiche che riducono le potenzialità e abbassano il livello qualitativo dell’offerta. La via del mare, inoltre, è l’unica prospettiva credibile e si incastona perfettamente in una possibile offerta turistica globale. Pensate agli spostamenti via mare per raggiungere, sia l’intera costa che le isole eolie.

Il turismo è anche Sport e spettacolo. Sugli spettacoli dico soltanto che la qualità della nostra attuale offerta è di serie D, come d'altronde quella sportiva, ad eccezione degli sport minori.

In campo musicale è teatrale, tutti sappiamo lo scempio di una politica locale e regionale che ci ha penalizzato ed ingessato. Come ho detto nella parte introduttiva della mia relazione , siamo in presenza di lestofanti che hanno come obbiettivo l’assistenzialismo per favorire il voto di scambio. Le nostre risorse umane in questi importanti settori culturali sono delle chiavi di svolta indispensabili per l’offerta Turistica e vanno trattenute in città. Se continuiamo per questa strada la soluzione è quella della disperazione e del fuggire altrove, come del resto è stato sino ad oggi, ed intanto in fila, a sostituire chi scappa,ci saranno le prossime generazioni, i nostri figli.

Da un lato, pertanto, la necessità di creare l’offerta, dal l’altro quella di individuare i soggetti attuatori. Ci sono i soggetti attuatori? Sono i politici e gli amministratori. Nessun imprenditore turistico, pur avendo le capacità professionali, può sviluppare economie turistica e lavoro, se non nasce la volontà politica dei nostri governanti.

A chi vi racconta la storiella della mancanza di risorse economiche , potete dirgli chiaramente che è una BUGIA. Abbiamo perso tutti i treni della finanza Europea e continuiamo a credere che la nostra offerta turistica sia legata alla vendita dei nostri pomodori secchi o della nostra Pignolata, che andiamo a mettere in bella vista durante le Fiere Internazionali come la BIT. Quelle vetrine, servono soprattutto a vendere l’idea ed i progetti ai gruppi internazionali della finanza attenta ai processi di sviluppo turistico, soprattutto per la realizzazione delle strutture ed infrastrutture, dovrebbero servire per convincere gli investitori a puntare sulla nostra offerta globale. Cosa pensate che i grandi parchi giochi o l’acquario di Genova siano stati costruito con i soldi dei Genovesi? Il turismo è un’industria alla stessa portata di quella automobilistica, navale, mercantile o edile. Si differenzia soltanto per la sua naturale ricaduta economico occupazionale sulla popolazione che è incontrollabile dalla politica, ed è questo come dicevo nell’introduzione il grosso problema che spinge la politica a bloccarne lo sviluppo. La via di volta è la rottura con il vecchio sistema, non ci sono alternative.

Potrei stare qua a parlarvi per ore del Turismo, delle possibilità legate alla normativa vigente (il recepimento della normativa Europea (di cui sono orgoglioso di avere fatto parte della consulta che ha realizzato la proposta legislativa tramutata in legge quadro, in quanto componente per conto di AN nella squadra dell’allora Ministro On. Boni). Della normativa dell’Isola, che si avvale della regione a statuto speciale, ottimo strumento per avviare una politica d’investimenti turistici.

L’Italia, e concludo, corre su due binari, quello del SUD è un binario morto, manca dall’acqua al sale, Tutto si ferma o parte da Napoli ma piglia la direzione inversa alla nostra, se non comprendiamo che è arrivato il momento di puntare il dito nella direzione del bene comune e quindi facciamo tesoro delle nostre risorse, soprattutto turistiche, per avviare un processo di crescita serio e costruttivo, se non accendiamo un contenzioso forte con lo Stato centrale e con i nostri amministratori ed i nostri politici, saremo costretti a rimanere ingessati dal sistema ed anche noi continuiamo ad avere il nostro grado di responsabilità.

Franco Tiano

4 commenti

  1. Su Messina incombe come una maledizione.. un TABÙ . SIn quando un po’ tutti soprattutto le classi dirigenti e politiche di ogni livello non lo superano ,questa citta’ e destinata alla DISPERAZIONE ed alla sicura MORTE. Tentativi di portarla in vita sono manifestatamente sterili ,velleitari e illusori malgrado le lodevoli intenzioni anche di esperti professionisti . Questo TABÙ da superare e costituito dal PONTE. La MADRE di ogni serio progetto di riNASCITA ma che noi messinesi ci ostiniamo paradossalmente ad abiurare trascurare e persino oltraggiare.” Srivevo già 6 anni fa: ” nella quasi totale assenza di un tessuto industriale ,l’unica speranza e’ affidata all’industria del turismo; ma anche qui dobbiamo confrontarci con le tante più agguerrite ,ricche ed evolute località che si affacciano nel Mediterraneo.REALISTICAMENTE non abbiamo grandi speranze di batterne la concorrenza. Troppo marginali e pover siamo…So anche che per “vendere”qualsiasi prodotto incluso quello turistico sono necessari grandi risorse ed investimenti” pubblicitari”. Per salvare questa citta disperata,per lanciare il prodotto Messina nel mercato turistico globalizzato bisognerebbero…troppe coincidenze fortunate…5,6 miliardi idì di Euro a disposizione, un progetto unico strabiliante di eclatanza e visibilità mondiale attorno al quale..costruire strutture ricettive belle eleganti eco compatibili da affidare a capaci architetti (del calibro di Libenskind, già disponibile) ARTISTI …,la fortuna anche di “avere” uno stretto di 3-4 km che separa le mitiche sponde,la fortuna di poter ospitare un manufatto SIMBOLICO del progresso moderno.SUGGESTIVO , STRABILIANTE insomma qualcosa come un…PONTE..un ecoPONTE sospeso..il ponte sospeso più lungo mai realizzato al mondo.UN PONTE un PONTE insuperabile “mezzo” di MARKETING turistico culturale e persino SPIRITUALE e sacro, unisce i popoli (PONTEM FACERE ,da cui ponteficex Pontefice..)..scrivevo altro ma per semplificare il succo era “tutto il resto e’ chiacchiera inconcludente” ..a distanza di sei anni sono riuscito a convincere perfino GRILLO portandolo al REFERENDUM e a sostenere pubblicamente che la sua contrarietà “storica” al Ponte era determinata SOLO da una impressione trasmessagli da un suo amico architetto sulla non FATTIBILITÀ tecnica del progetto. Temo invece di non farcela a dialogare con quei concittadini immersi nel “professionismo “del NO ,con i portatori di interessi egoistici particolari, con gli schierati di partito che replicano acriticamente frasi e argomenti di propaganda ideologica elaborati in centri di potere nordocentrici ,finanziari occulti ,inconfessabili ed affidati a Mass -media e loro servi compiacenti e collusi ..col risultato di manipolare le CANDIDE ANIME anche dei nostri buoni ed ingenui giovani …inclusi purtroppo parte dei GRILLINI nostrani. RIPETO oggi IL PONTE resta L’UNICA terapia possibile. Sfido chiunque.

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  2. MessineseAttento 10 Marzo 2013 16:08

    La vasca a forma di falce con la Madonnina da cui sgorga l’acqua non si può proprio sentire.
    Nel mio piccolo, vorrei consigliare al signor Tiano, dal momento in cui si prende la briga di scrivere articoli, di ragionarci un po’ su, di proporre cose più concrete.
    Gli appartamenti con le volte che rappresentano i dipinti di Antonello, la mirabolante vasca con la Madonnina del porto ed il sobrio televisore da 50 pollici, più che idee, sembrano piuttosto i risultati di un sogno disturbato dai peperoni mangiati la sera prima.
    Altro che intercettare flussi turistici, finiremmo ai nuovi mostri!

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  3. FRANCESCO TIANO 10 Marzo 2013 18:38

    Hahahaah, questa è bella. Sono allergico ai peperoni.

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  4. Salvatore Vernaci 11 Marzo 2013 06:27

    BANDO EUROPEO SUL TURISMO 2012-2013.- DOMANDE ENTRO IL 25 MARZO 2013.- Il dipartimento affari regionali, turismo e sport della presidenza del Consiglio – in collaborazione con l’ENIT, il Coordinamento Regionale per il Turismo e l’ANCI ha lanciato ufficialmente il bando europeo EDEN 2012-2013 – Edizione 6 – dedicato al “TURISMO ACCESSIBILE”, con scadenza lunedì 25 marzo 2013.
    Il bando è rivolto ai Comuni, Consorzi di Comuni, Aggregazioni di destinazioni che intendano promuovere viaggi e località “accessibili” a tutte le tipologie di turisti, compresi anziani, persone con mobilità ridotta e diversamente abili.
    L’accessibilità va intesa nel senso più ampio, come il diritto per tutti (in particolare le categorie più svantaggiate) a fruire dell’offerta turistica in modo completo ed in autonomia, ricevendo servizi adeguati e commisurati a un giusto rapporto qualità/prezzo.
    Il bando, che sarà lanciato presumibilmente entro fine dicembre 2012 o inizi gennaio 2013, conterrà una serie di indicazioni per la presentazione delle candidature, basate sui seguenti parametri: integrazione dell’accessibilità nella strategia di sviluppo turistico locale; coinvolgimento dei vari attori per migliorare l’accessibilità alle destinazioni; campagne di informazione e di sensibilizzazione ai temi dell’accessibilità; partenariati nella gestione della destinazione; valorizzazione e commercializzazione delle risorse turistiche; integrazione degli aspetti sociali e ambientali nell’offerta turistica; strategie di comunicazione. La presentazione di candidature per la selezione di cinque destinazioni di eccellenza deve essere presentata ENTRO LUNEDÌ 25 MARZO 2013.

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