500 alloggi da vagliare, occhi puntati su Palermo e Roma: l'operazione procede

500 alloggi da vagliare, occhi puntati su Palermo e Roma: l’operazione procede

Francesca Stornante

500 alloggi da vagliare, occhi puntati su Palermo e Roma: l’operazione procede

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mercoledì 03 Ottobre 2018 - 21:32

L'approvazione della delibera di modifica della graduatoria per l'assegnazione degli alloggi realizzati all'Annunziata è stata l'occasione per fare il punto sullo sbaraccamento. Il vicesindaco ha parlato del documento pronto per Musumeci e della Protezione Civile che deve decidere sullo stato di emergenza

Fino ad oggi 370 manifestazioni di interesse a vendere o affittare alloggi da destinare all’operazione sbaraccamento, circa 500 immobili che dovranno adesso essere vagliati dai tecnici per verificare se rispondono alle caratteristiche di edilizia popolare necessarie, 81 milioni della Legge 10 e altri 66 milioni residuali sempre della Legge 10 del ’90 che la Regione dovrà sbloccare al più presto.

A snocciolare gli ultimi numeri dell’operazione risanamento avviata dall’amministrazione De Luca è stato il vicesindaco Salvatore Mondello, in aula in rappresentanza del sindaco, per partecipare alla discussione sulla delibera di modifica della graduatoria per l’assegnazione degli alloggi ultimati all’Annunziata dallo Iacp. Dopo il rinvio della scorsa settima, il consiglio ha votato quasi compatto con 25 voti favorevoli e 4 astenuti.

Una seduta iniziata con un minuto di silenzio dedicato a Maria Grazia Messina, la giovane imprenditrice messinese scomparsa oggi.

Con questa delibera, ritenuta dalla commissione “condivisibile e sostenibile dal punto di vista tecnico”, come ha spiegato il presidente Gaetano Sciacca, in pratica il consiglio ha dato il via libera a destinare 20 alloggi sui 50 realizzati a venti famiglie dell’ambito B. Si tratta di alloggi in eccedenza rispetto all’esigenza abitativa dell’ambito A.

Una delibera che nei giorni scorsi era stata rinviata alla commissione perché presentata in extremis dal sindaco De Luca, ma oggi votata praticamente a maggioranza dopo una veloce discussione e alcuni emendamenti presentati dalla stessa amministrazione per correggere alcuni errori materiali rilevati sul provvedimento.

«Grazie al consiglio e anche alla commissione he ha incentrato i lavori nella direzione giusta che vede una modalità di ragionamenti che non necessariamente devono essere condivisi ma che possono essere discussi e portati avanti con senso di responsabilità» ha detto il vicesindaco Mondello facendo un plauso all’aula per aver rispettato i tempi celeri chiesti dall’amminstrazione.

Un atto che per Mondello segna la fine di una modalità operativa che aveva avuto in questi anni come riferimento lo Iacp e che adesso vede l’inizio di una nuova modalità con l’Agenzia, visto che questi saranno gli ultimi alloggi costruiti dall’istituto autonomo case popolari.

Adesso però si deve puntare proprio all’Agenzia e al cronoprogramma che questa amministrazione si è data. Il vicesindaco ha spiegato all’aula che intanto, dopo la riunione di sabato mattina con i deputati, è stato presisposto un documento che sarà inviato con urgenza al presidente della Regione Musumeci per lo sblocco delle somme che fanno parte della legge 10 del ’90.

Novità anche sul fronte della dichiarazione dello stato di emergenza: «Il Dipartimento di Protezione civile nazionale ha preso in carica la procedura per la dichiarazione dello stato di emergenza, ha già chiesto alcuni documenti alla Regione, atti che noi avevamo già prodotto e che sono già stati inviati. La deputazione nazionale messinese si è fatta carico di velocizzare questa procedura, laddove verrà riconosciuta la legittimità della nostra richiesta».

Un passaggio anche su Bisconte: «In questo caso è stato conclamato un corto circuito tra amministrazione e uffici della Regione e i finanziamenti previsti sono stati revocati. Dopo gli incontri avuti con l’assessore regionale Falcone, abbiamo inquadrato la questione e abbiamo chiesto la revoca della revoca di stop finanziamento. Lì c’è un progetto di social housing e sui 108 alloggi circa 70 potrebbero essere destinati allo sbaraccamento».

Intanto va avanti lo screening sanitario, si sta completando l’iter per reclutare quali ditte si occuperanno dello smaltimento amianto e della bonifiche delle aree delle baracche nel momento in cui verranno demolite, insomma, come ha detto Mondello: «Stiamo sul pezzo e si continua a dare il massimo».

Francesca Stornante

2 commenti

  1. Sì deve aggiungere nei requisiti oltre la residenza e il reddito reale ip consumi di acqua e energia chi non potrà dimostrare i consumi deve essere escluso dalla graduatoria. Ovviamente i controlli da parte dell’Autorità giudiziaria.

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  2. Non esistono solo i baraccati esistono anche famiglie povere gli sfrattati .Stiamo giocando con i soldi del Popolo.Si deve aprire un bando dove possono partecipare tutti e solo con i punteggi di povertà si fa la graduatoria per l’assegnazione delle case.Non solo ! rivedere i canoni fermi a vecchie dichiarazioni e stato di famiglia di mezzo secolo fa .Non hanno solo diritto alle case i baraccati (che ci sono anche quelli per mestiere )ma tutti i VERI POVERI.

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