Rosarno. 'Ndrangheta, sequestrati beni mobili e immobili per 400 mila euro ad un commercialista

Rosarno. ‘Ndrangheta, sequestrati beni mobili e immobili per 400 mila euro ad un commercialista

Redazione

Rosarno. ‘Ndrangheta, sequestrati beni mobili e immobili per 400 mila euro ad un commercialista

mercoledì 10 Maggio 2023 - 09:53

La figura criminale del proposto era emersa, da ultimo, nell’ambito dell’operazione denominata “Pecunia Olet” nei confronti della cosca “Pesce” di Rosarno

ROSARNO – I finanzieri del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Reggio Calabria, hanno eseguito l’applicazione della misura di prevenzione patrimoniale del sequestro di beni, per un valore complessivamente stimato in circa 400 mila euro, riconducibili ad un commercialista di Rosarno in rapporto sinallagmatico con la ‘ndrangheta. La figura criminale del proposto era emersa, da ultimo, nell’ambito dell’operazione denominata “Pecunia Olet” nei confronti della cosca “Pesce” di Rosarno.

L’attività investigativa ha consentito di disvelare un vero e proprio accordo che avrebbe consentito alla cosca di gestire, in condizione di monopolio, i remunerativi settori dell’indotto della grande distribuzione alimentare e del trasporto merci su gomma. Il tutto con il supporto del citato dottore commercialista, che ne avrebbe curato gli aspetti tecnici, ponendo a disposizione dell’organizzazione criminale le proprie competenze in materia contabile, societaria e fiscale, col duplice fine di favorirne gli interessi economici e, nel contempo, evitare che i patrimoni imprenditoriali fossero aggrediti da iniziative giudiziarie. Tale collaudato modus operandi si sarebbe concretizzato, tra l’altro, attraverso la costituzione di società cartiere, intestazioni fittizie e periodiche modifiche delle compagini societarie e, più in generale, mettendo a disposizione il proprio studio commerciale quale luogo privilegiato di incontro per affrontare questioni di interesse della cosca e per gli affari illeciti da questa perseguita.

In questo contesto il proposto è stato rinviato a giudizio per i reati di concorso esterno in associazione mafiosa e concorso in estorsione aggravato dal metodo mafioso. Una volta documentata la pericolosità sociale, l’attività in rassegna ha consentito di ricostruire, attraverso una complessa e articolata attività di riscontro, anche documentale, il patrimonio direttamente ed indirettamente nella disponibilità del proposto, il cui valore sarebbe risultato decisamente sproporzionato rispetto alla capacità reddituale manifestata.

L’applicazione della misura di prevenzione patrimoniale ha compreso il sequestro di 2 fabbricati, 2 terreni, 3 autovetture, denaro contante per circa 40.000 euro nonché tutti i rapporti bancari, finanziari e relative disponibilità, per un valore complessivamente stimato in 400 mila euro.

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