Dall’ospedale Piemonte, al centro Neurolesi: la Cgil scrive al neo-ministro sollecitando interventi

Dall’ospedale Piemonte, al centro Neurolesi: la Cgil scrive al neo-ministro sollecitando interventi

Dall’ospedale Piemonte, al centro Neurolesi: la Cgil scrive al neo-ministro sollecitando interventi

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giovedì 01 Dicembre 2011 - 09:26

Sul primo fronte i rappresentanti di Cgl, Fp Cgil e Cgil Medici chiedono che «si sblocchi al più presto l’iter per ottenere il finanziamento che renda possibile gli interventi di ammodernamento dei restanti padiglioni». Per il Neurolesi si preme per l’approvazione della pianta organica del personale

Si tornare a palare di Ospedale Piemonte. Qualche giorno fa la partecipata assemblea in cui il sindaco Buzzanca ha ribadito la centralità del nosocomio del viale Europa e l’assoluta necessità di mantenerlo in vita. Si attendono però gli ulteriori fondi (12 milioni di euro) per gli interventi nei padiglioni 4,5 e 7 e l’ammodernamento del padiglione 6. Risorse, quest’ultime, già richieste nel novembre 2010 dall’assessorato regionale competente al Ministero della Salute, senza però ottenere alcuna risposta. Oggi, dunque, i rappresentanti di Cgil e Fp Cgil, scrivono al nuovo ministro, Adelfio Elio Cardinale, chiedendo che l’iter si sblocchi al più presto per garantire la piena funzionalità del presidio. Il nosocomio costituisce, infatti, un punto di riferimento irrinunciabile per i cittadini Messinesi per quanto riguarda l’assistenza sanitaria pubblica, ed è strategico per l’emergenza- urgenza.

Ma l’Ospedale Piemonte non è solo l’unica criticità che la Cgil pone all’attenzione del ministro. Il sindacato tira in ballo anche la mancata approvazione, da parte del competente assessorato regionale, della pianto organica del personale dell’Istituto Neurolesi che mette i lavoratori in condizioni di assoluta incertezza. Gran parte del personale in servizio presso l’IRCCS, sin dal suo riconoscimento e istituzione, spiega la Cgil, si trova ad oggi assunto con contratti a tempo determinato la cui scadenza è ormai imminente, generando di fatto un ormai insostenibile precariato per la maggior parte dei lavoratori della struttura. Ciò a causa dell’impossibilità di procedere all’indizione di concorsi a tempo indeterminato per le diverse figure professionali (Medici, Logopedisti, Fisioterapisti, Infermieri, Tecnici di laboratorio, Tecnici di Neurofisiopatologia, Autisti, Operatori Socio Sanitari e Amministrativi). Il sindacato chiede anche in questo senso il nuovo esecutivo si attivi in tempi brevi.

Su altro fronte, invece, quello della clinica Santa Rita, la Fp Cgil al termine di un’assemblea indetta con i lavoratori, ha proclamato lo stato di agitazione del personale. Secondo quanto affermato dal sindacato, infatti, “ormai da cinque mesi i dipendenti non percepiscono gli stipendi, a causa della mancata liquidazione delle fatture da parte dell’ASP. E’ una situazione insostenibile – dichiarano Clara Crocè e Dolores Dessì coordinatrice sanità privata – I lavoratori con grande senso di responsabilità stanno continuando a garantire a proprie spese l’assistenza sanitaria ai degenti. La crisi della società, provoca preoccupazione tra gli operatori, anche in merito al futuro occupazionale”. Anche per queste ragioni il sindacato ha richiesto al Prefetto di Messina, la convocazione delle parti per esperire il tentativo di conciliazione e di raffreddamento.

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