Amam a corto di personale, l’Orsa propone mobilità dall’Ato3. Quei posti però fanno gola

Amam a corto di personale, l’Orsa propone mobilità dall’Ato3. Quei posti però fanno gola

Francesca Stornante

Amam a corto di personale, l’Orsa propone mobilità dall’Ato3. Quei posti però fanno gola

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martedì 15 Luglio 2014 - 22:19

Per la segretaria Orsa Francesca Fusco la mobilità tra le società partecipate del Comune è un’opportunità da non sprecare e chiede all’amministrazione un incontro per discutere di far transitare i dipendenti dell’Ato3 all’Amam. In attesa però ci sono anche gli ex Cea e gli ex Feluca.

Le carenze di personale all’Amam sono note già da tempo. E risalgono addirittura allo scorso mese di febbraio i primi incontri con i dirigenti delle partecipate comunali convocati dal segretario/direttore generale Antonio Le Donne e dal vicesindaco Guido Signorino. L’intenzione dell’amministrazione Accorinti era infatti quella di riorganizzare il personale e le varie aziende mettendo in atto la mobilità interna, razionalizzando e ottimizzando al meglio le risorse a disposizione. Da allora però poco si è mosso. Proprio il deficit di personale all’Amam era stato tra l’altro una delle prime patate bollenti finite nelle mani del sindaco Accorinti. Un vero e proprio braccio di ferro quello che si era creato tra il primo cittadino e il presidente della partecipata Alessandro Anastasi per quel bando di mobilità regionale che avrebbe portato nuovi dipendenti all’Amam praticamente all’insaputa dell’amministrazione. L’avviso fu quasi subito ritirato, era stato deciso di avviare invece un atto di interpello rivolto ai dipendenti comunali o a quelli delle partecipate. Nel frattempo è trascorso quasi un anno e l’Amam attende ancora di reperire: 1 Dirigente amministrativo, 1 Dirigente tecnico, 1 avvocato, 2 laureati in ingegneria di VII o VIII livello, 3 ragionieri di VI o VII livello, 4 geometri di VI o VII livello, 4 diplomati di V e VI livello, 14 operai di III o IV livello.

A riaccendere i riflettori sul problema è la segretaria dell’Orsa Servizi Francesca Fusco che vuole “ricordare” all’amministrazione Accorinti proprio la possibilità offerta dalla normativa vigente in materia di mobilità tra società controllate direttamente o indirettamente dalle pubbliche amministrazioni è una opportunità da non lasciare sfuggire. Fusco sottolinea infatti che vi sono realtà come l’Amam in cui sussistono le carenze di personale e altre in cui per varie ragioni gli organici presentano un surplus di unità rispetto alle funzioni ormai residuali dalle stesse svolte.

“Il caso più eclatante è dato dall’Ato Me3, in regime di liquidazione da ormai quattro anni, ovvero dall’entrata in vigore della Legge Regionale 9/2010 la quale, attraverso l’istituzione delle c.d. SRR avrebbe avuto l’obiettivo di riformare l’intero sistema rifiuti, ma invece sembra costituire l’ennesimo flop della politica siciliana, schiantatasi dinanzi alle doglianze più o meno comprensibili dei singoli comuni, che mal sopportano l’idea di vedere i propri bilanci gravati di un altro costo” scrive la sindacalista.

L’Orsa non può fare a meno di osservare come per il Comune sia più che conveniente attivare le procedure di mobilità cominciando proprio dal personale dell’Ato, società che pur essendo di fatto depauperata da quasi ogni funzione presenta una serie di unità di personale qualificato che potrebbe rimpinguare per quantità e qualità l’organico dell’Amam. Per il sindacato l’operazione comporterebbe i seguenti benefici per Palazzo Zanca: soddisfare, seppure parzialmente, il fabbisogno di personale; il personale dell’Ato verrebbe finalmente impiegato per produrre una materiale utilità di servizio; il notevole risparmio di spesa potrebbe alleviare le sofferenze economiche di palazzo Zanca; il Comune riuscirebbe a risolvere in anticipo una grana lavorativa incombente vista la situazione di sostanziale empasse in cui versa l’applicazione della Legge Regionale istitutiva delle SRR nonché l’avvicinarsi della data di scadenza della proroga della liquidazione delle Ato. Alla luce di questi benefici, l’Orsa invita il Comune a rompere gli indugi ed attivare la procedura prevista dalla legge e chiede al Sindaco, al Vicesindaco e al Direttore generale di fissare il prima possibile un incontro con le rappresentanze sindacali.

Il problema è che quei posti vacanti all’Amam al momento fanno gola. Sono infatti diverse le situazioni di incertezza occupazionale che sperano di trovare sistemazione nell’azienda meridionale acque. Poche settimane fa la giunta ha siglato un atto di indirizzo affinché all’Amam possano transitare i lavoratori ex Cea della manutenzione strade. In stand by ci sono anche gli ex Feluca che in questi mesi hanno anche prestato collaborazione occasionale in virtù di un protocollo d’intesa sancito proprio dall’amministrazione. La discussione è dunque aperta. E’ però il momento di fare delle scelte chiare e definitive.

Francesca Stornante

4 commenti

  1. Sul trasferimento dei dipendenti dell’ATO3 all’AMAM credo che “giuridicamente” non sia possibile, in quanto l’AMAM è un’Azienda comunale, mentre l’ATO3 è un’Azienda privata. Tra l’altro, le assunzioni presso l’AMAM devono essere espletate per concorso pubblico, invece, all’ATO3 l’accesso è avvenuto con il criterio senza concorso pubblico, ma, attraverso conoscenze, amici degli amici e così via. Occorre che l’AMAM assuma personale qualificato e competente e soprattutto di una certa classe sociale.

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  2. Sul trasferimento dei dipendenti dell’ATO3 all’AMAM credo che “giuridicamente” non sia possibile, in quanto l’AMAM è un’Azienda comunale, mentre l’ATO3 è un’Azienda privata. Tra l’altro, le assunzioni presso l’AMAM devono essere espletate per concorso pubblico, invece, all’ATO3 l’accesso è avvenuto con il criterio senza concorso pubblico, ma, attraverso conoscenze, amici degli amici e così via. Occorre che l’AMAM assuma personale qualificato e competente e soprattutto di una certa classe sociale.

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  3. Nell’ultima parte dell’articolo Francesca Stomante ha scritto: “Il problema è che quei posti vacanti all’Amam al momento fanno gola. Sono infatti diverse le situazioni di incertezza occupazionale che sperano di trovare sistemazione nell’azienda meridionale acque. Poche settimane fa la giunta ha siglato un atto di indirizzo affinché all’Amam possano transitare i lavoratori ex Cea della manutenzione strade. In stand by ci sono anche gli ex Feluca che in questi mesi hanno anche prestato collaborazione occasionale in virtù di un protocollo d’intesa sancito proprio dall’amministrazione. La discussione è dunque aperta. E’ però il momento di fare delle scelte chiare e definitive”. Ha dimenticato i DISOCCUPATI, perchè a Messina il problema occupazionale riguarda solo gli ex dipendenti ignorando i DISOCCUPATI che sono una piaga sanguinante di questa città IGNORATA DA TUTTI! Infatti i disoccupati dovranno restare, secondo loro, disoccupati a vita.

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  4. Nell’ultima parte dell’articolo Francesca Stomante ha scritto: “Il problema è che quei posti vacanti all’Amam al momento fanno gola. Sono infatti diverse le situazioni di incertezza occupazionale che sperano di trovare sistemazione nell’azienda meridionale acque. Poche settimane fa la giunta ha siglato un atto di indirizzo affinché all’Amam possano transitare i lavoratori ex Cea della manutenzione strade. In stand by ci sono anche gli ex Feluca che in questi mesi hanno anche prestato collaborazione occasionale in virtù di un protocollo d’intesa sancito proprio dall’amministrazione. La discussione è dunque aperta. E’ però il momento di fare delle scelte chiare e definitive”. Ha dimenticato i DISOCCUPATI, perchè a Messina il problema occupazionale riguarda solo gli ex dipendenti ignorando i DISOCCUPATI che sono una piaga sanguinante di questa città IGNORATA DA TUTTI! Infatti i disoccupati dovranno restare, secondo loro, disoccupati a vita.

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