Scarichi fognari, il Comune di Messina prova a creare una banca dati

Scarichi fognari, il Comune di Messina prova a creare una banca dati

Marco Ipsale

Scarichi fognari, il Comune di Messina prova a creare una banca dati

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domenica 01 Dicembre 2019 - 07:28

Il sindaco De Luca ne ha parlato alla Commissione parlamentare di inchiesta sulle attività illecite ambientali e sul ciclo dei rifiuti

«In Sicilia orientale abbiamo trovato una situazione molto grave, in cui si fa ben poco per tutelare il mare, una risorsa fondamentale. Un esempio su tutti è Augusta, dove scarica a mare anche l’ospedale. L’83% dei depuratori di reflui urbani opera senza autorizzazione in corso di validità. I tempi per il rilascio da parte della Regione sono lunghi e capita anche che chi chiede l’autorizzazione lo faccia senza prima preoccuparsi di mettere tutto in regola e avere tutti i requisiti».

Così il presidente della Commissione parlamentare di inchiesta sulle attività illecite ambientali e sul ciclo dei rifiuti, Stefano Vignaroli, dopo le audizioni dei rappresentanti di Arpa Sicilia alla prefettura di Catania.

E’ emerso che, a livello regionale, per quanto riguarda i controlli negli impianti di depurazione, l’agenzia non riesce a soddisfare le frequenze previste dal Testo unico ambientale a causa della carenza di personale. Secondo quanto dichiarato, circa il 75% dei depuratori viene controllato almeno una volta all’anno, dando precedenza agli impianti con capacità di almeno 50mila abitanti equivalenti. Sempre secondo quanto riferito, circa il 50% dei controlli ha dato origine a proposte di sanzioni amministrative.

E’ stata inoltre fatta una panoramica degli impianti di depurazione della Sicilia orientale e gli amministratori locali hanno riferito in merito alla depurazione delle acque reflue sul loro territorio.

Il sindaco di Messina, Cateno De Luca, accompagnato dall’assessore all’ambiente, Dafne Musolino, e dal presidente di Amam, Salvo Puccio (nella foto), ha parlato delle ordinanze emesse dal Comune riguardanti sia gli scarichi abusivi nel lago di Ganzirri sia quelli nei torrenti.

Secondo quanto riferito, il Comune di Messina non ha al momento un’anagrafe di tutti gli scarichi autorizzati presenti: banca dati che si sta cercando di ricostruire chiedendo la documentazione relativa a ogni immobile. “Non esiste un archivio comunale con il censimento degli scarichi fognari – ha spiegato la Musolino -, che va dunque costituito e aggiornato in modo da colmare un deficit funzionale che nel tempo ha consentito di inquinare impunemente il territorio”.

Focus anche sul depuratore di Mili, il cui bando per la manutenzione è appena stato pubblicato, sul nuovo depuratore da realizzare a Tono, per il quale sono appena stati emessi gli avvisi di esproprio, e sull’emergenza baracche.

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