Finanziaria regionale. Fondi per Amt Catania, non per Atm Messina

Finanziaria regionale. Fondi per Amt Catania, non per Atm Messina

Finanziaria regionale. Fondi per Amt Catania, non per Atm Messina

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mercoledì 02 Maggio 2018 - 09:40

La Uil trasporti: "Una finanziaria dissennata nel suo complesso e fortemente penalizzante per Messina che sancisce come ormai da anni a Palermo la nostra classe politica non sappia come si tutelino gli interessi del territorio, anche stavolta a pagarne le conseguenze sono il trasporto urbano ed il servizio pubblico della città peloritana"

Nel mare magnum della legge finanziaria appena varata dal Governo Musumeci sono state trovate risorse aggiuntive per il trasporto pubblico urbano di Catania, circa 1,4 milioni assegnate conto anno 2018 per Amt, l'azienda trasporti etnea, mentre nulla è previsto per Atm Messina seppur abbia un contenzioso legale con la Regione per 13 milioni di euro per minori contributi chilometrici versati all'azienda al dicembre 2013.

"Siamo sempre figli di un Dio minore – dichiara Michele Barresi, segretario generale Uiltrasporti Messina – e per l'ennesima volta, cambiano i governi e la rappresentanza politica ma nessuno alla Regione ha mai saputo difendere i legittimi interessi di un territorio di fatto dimenticato. In una finanziaria dissennata, senza nessuna logica di sviluppo e con pesanti tagli lineari previsti al trasporto su gomma dell'isola, il Governo, tuttavia, con l'articolo 82 della legge di stabilità di fatto sana i contenziosi sui rimborsi chilometrici dell'Azienda trasporti del Comune di Catania e si impegna a regolarizzarne anche i contributi futuri innalzando la quota annua degli stessi. Un provvedimento ad hoc per la città etnea e che avevamo fortemente invocato anche per Atm Messina che resta anche stavolta cenerentola della Sicilia con un riconoscimento chilometrico inferiore alle altre aziende gemelle di Palermo e Catania rispetto alle quali percepisce come contributo un quinto rispetto all'Amat Palermo e un quarto rispetto all'Amt di Catania. Senza alcun ragionevole motivo, Atm percepisce da anni un contributo chilometrico di 1,08 euro a chilometro, in media la metà delle altre realtà di trasporto siciliano. È una penalizzazione che non trova spiegazione alcuna – dichiara Barresi – ma la politica regionale, vecchia e nuova, espressione del territorio, resta da sempre impotente rispetto alla grave discriminazione posta in essere dal Governo regionale e l'Atm ha dovuto presentare un ricorso legale per cercare di sanare i crediti maturati. La campagna elettorale delle ormai prossime amministrative sta facendo di Atm un campo di scontro elettorale spesso strumentale – conclude Barresi – ma mentre si abbaia alla luna nessuno pone in essere azioni concrete verso la Regione atte a recuperare quelle risorse che ci sarebbero dovute e che potrebbero dare solidità finanziaria all'Atm garantendo il rilancio del servizio già avviato ma da consolidare con il prossimo piano industriale 2018-2020 per il quale servono dalla Regione risorse certe e adeguate al servizio prodotto proprio come fatto per Catania".

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