Il presidente del Comitato 3S contesta le tesi del vicesindaco Mondello: "Si potevano presentare ben altri progetti per il Pnrr a Messina"
MESSINA – Prima le critiche dell’ingegnere Gaetano Sciacca: “Il Pnrr andava utilizzato per strade e opere di raccolta acque a Messina”. Poi la replica del vicesindaco e assessore Salvatore Mondello: “Accuse infondate, dice cose sbagliate e fuorvianti”. Ma non è finita. Ora interviene di nuovo Sciacca, sempre come presidente del Comitato “Messina 3S – Sviluppo, Sostenibilità, Sicurezza”. In sintesi l’ingegnere propone la formula “meno cordoli e parcheggi, più opera per la messa in sicurezza del territorio”.
Ecco il suo pensiero: “Leggendo la risposta alquanto piccata del vicesindaco Mondello sull’uso dei fondi Pnrr a Messina, noto che almeno il 60% di essa è costituita da affermazioni sul mio conto, volte a screditarmi, così come si fa quando le affermazioni con i fatti non possono essere smentite. Andando invece a rispondere a quanto attiene il restante 40% della replica del vicesindaco, mi duole dover riscontrare che è proprio Mondello che si sbaglia laddove afferma che “i fondi del Pnrr destinati alla difesa del suolo (…) sono assegnati direttamente al commissario contro il dissesto idrogeologico, che in Sicilia è rappresentato dal presidente della Regione”.
Insiste l’ingegnere: “Mi spiace per Salvatore Mondello ma credo sia proprio lui a dover informarsi meglio e non certo il sottoscritto, in quanto il commissario governativo interviene in via sostitutiva dell’ente locale titolare di realizzare opere di messa in sicurezza. Pertanto, + priorità del Comune realizzare
quelle opere cosiddette di urbanizzazione primaria come ad esempio le strade con relative opere di presidio, messa in sicurezza e raccolta acque”.
Precisa Sciaccia: “È vero, invece, quanto sottolinea Mondello laddove scrive che “I fondi del Pnrr sono assegnati dal governo nazionale con destinazioni ben precise, strutturati secondo missioni e componenti specifiche delineate nel Piano nazionale di ripresa e resilienza”. Proprio alla luce di quanto ricorda Mondello mi chiedo perché mai l’Ente beneficiario/Comune di Messina non ha dato priorità alle reali esigenze del nostro territorio sempre e solo con opere rientranti nel Pnrr. Ovvero perché si è preferito restringere le carreggiate stradali, ostacolando così il regolare deflusso dei veicoli sia in condizione ordinaria che emergenziale. Cordoli, parcheggi di interscambio che tali non sono, restringimenti e via dicendo, chiedo a Mondello, hanno procurato un impatto positivo o negativo per la città? Risulta chiaramente dalle testimonianze di cittadini e di esercenti che il tessuto economico e sociale di Messina abbia subito la rivoluzione viabile calata dall’alto e che sia del tutto sofferta quotidianamente”.
E ancora: “Alla luce di quanto esposto, mi preme quindi spiegare in soldoni al vicesindaco Mondello, e senza per me assolutamente ergermi in cattedra, a differenza di altri, che sarebbe stato possibile per l’amministrazione del Comune di Messina presentare ben altri progetti al fine della concessione di fondi dal Pnrr, piuttosto che parcheggi, cordoli e simili”.
Rileva Sciacca: “Comprendo bene, caro ingegnere Mondello, che progettare strade che mancano, opere di raccolta delle acque piovane e delle acque nere, ideare progetti complessi di rigenerazione dei villaggi messinesi e provvedere a progettare la loro messa in sicurezza, è molto più difficile e impegnativo che “progettare” un bel cordolo o un facile parcheggio. Ma quel che non si è rispettato con essi è il principio secondo il quale il Pnrr è stato ideato, ovvero quello di migliorare la qualità della vita quotidiana attraverso la rigenerazione e riqualificazione del tessuto urbano, soprattutto periferico, come scritto chiaramente nella Missione 2 alla voce contesto di riferimento”.
E infine: “A questa mia considerazione si aggiungono gli altri obiettivi, le cui opere di realizzazione di parcheggi e posa di cordoli, di certo non sono determinanti come ad esempio quello della protezione ambientale e della mitigazione dei rischi idrogeologici e sismici, argomento quanto mai popolare dopo le ultime piogge e le esondazioni di Zafferia e zone limitrofe. Pertanto, era il caso di richiedere l’ammissione ai fondi del Piano nazionale per la ripresa e resilienza per intervenire proprio per mettere in sicurezza il territorio, piuttosto che per opere buone solo per tagliare nastri e fare selfie acchiappa consenso. In ultimo: ma di quale manutenzione parla il vice sindaco Mondello? La manutenzione, non finanziabile con il Pnrr, può essere fatta solo a favore di opere esistenti, che a Messina, caro vice sindaco, non mi pare che ci siano”.

Praticamente con garbo e chissà spiegazione l ha” asfaltato “……e adesso avanti un altro…..chi interverrà 🤔Basile,De Luca o il “tuttologo” del Presidente di Sud chiama Nord?Alle pagine di Tempostretto l’ “ardua sentenza”🙄
Buongiorno, al di la della preparazione in materia del mio personale amico e collega Gaetano credo che non ci sia altro da aggiungere in merito, l unica cosa che mi sento di dire povera Messina in mano ad un cumulo di incompetenti