Lettera del soldato di Nizza al padre, studenti raccontano la Grande guerra

Lettera del soldato di Nizza al padre, studenti raccontano la Grande guerra

Carmelo Caspanello

Lettera del soldato di Nizza al padre, studenti raccontano la Grande guerra

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martedì 13 Novembre 2018 - 07:03

Gli allievi delle scuole medie dell’Istituto comprensivo di Alì Terme, diretto da Rosita Alberti, hanno celebrato il centesimo anniversario della fine del Conflitto mondiale, partendo da spaccati di vita reale che hanno impregnato di sentimenti anche i paesi in cui vivono

ALI’ TERME. “Mio carissimo padre, con questa cartolina vengo a darvi notizia della mia buona salute e spero che la presente vi trovi a tutti. Io sto con molto pensiero e vi penso ogni giorno. Saluti a tutti e un bacio a zii e cugini e vi abbraccio. Il vostro affettuoso figlio”. Era il maggio del 1917 quando il soldato di Nizza di Sicilia Carmelo Barbera scriveva, nel pieno della Grande Guerra, questa cartolina postale.

Gli studenti delle scuole medie dell’Istituto comprensivo di Alì Terme, diretto da Rosita Alberti, hanno celebrato il centesimo anniversario della fine di quel Conflitto, partendo da spaccati di vita reale che hanno impregnato di sentimenti anche i paesi in cui vivono. Attraverso cartoline e lettere ancora gelosamente custodite dai discendenti di quei ragazzi del 1899, canzoni popolari e “ta-pum, ta-pum” (il caratteristico rumore che i soldati italiani sentivano al fronte quando sparavano i tiratori austriaci), gli allievi, guidati dalle docenti di lettere (Liliana Micalizzi, Anna Mancini e Ornella Paladino) hanno raccontato dolori e speranze di persone che loro malgrado si sono trovate al centro di un evento devastante. Missive inviate poco prima dell’assalto nell’infernale fuoco delle artiglierie. Lettere indirizzate a madri con il cuore a pezzi, molte delle quali hanno indossato gli abiti neri del lutto. “Cenni di guerra, note di pace” è la sintesi della loro rappresentazione. Una manifestazione finalizzata a dire: mai più guerre. Il racconto storico passa dalla leggenda del Piave e dalla letteratura, dagli scritti di Gabriele D’Annunzio. Per finire con Il girotondo: “Se verrà la guerra, marcondiro ‘ndero…”.

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