Che bello è...cantano i tifosi. Si perde e si festeggia: è la differenza

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lunedì 24 Settembre 2012 - 16:49

La pioggia e il silenzio nel 3 a 0 di Cosenza ai playoff, il sole e i cori ieri nella disfatta di Ribera. Non è una sconfitta che può fermare un progetto ambizioso

Prima della trasferta di Ribera il Messina aveva vinto le ultime due partite in extremis, a tempo scaduto, con le reti di Costa Ferreira. In molti, anche con i capelli bianchi, avevano commentato: “Se si vince così, forse è l’anno giusto”. Sensazioni, esperienza, cabala. Perché non pensare lo stesso di quanto accaduto ieri? Il Messina prova a fare la partita ma risulta difficile perfino la gestione del pallone. Servono almeno tre tocchi su un terreno di gioco vergognoso, al limite della praticabilità (e pensare che qualcuno osa parlare del San Filippo…). La chiave del gioco si smarrisce, la squadra sembra spenta e il gran caldo non permette neppure di gettare il cuore oltre l’ostacolo.

Gli avversari, invece, che in quel campo in terra battuta hanno conquistato la promozione in D, si trovano a proprio agio e tentano di sorprendere i più quotati messinesi. Il primo tempo finisce 0 a 0, nella ripresa i padroni di casa passano. Una, due, tre volte. Come se fossero quel Milan battuto dal Messina otto anni fa a San Siro. Gol dopo gol: eppure nello spicchio giallorosso, reso colorato da quasi 200 supporters, l’entusiasmo cresce. La “differenza” l’ha etichettata qualcuno…La differenza tra noi e gli altri, tra la pioggia e il silenzio dello spareggio playoff di Cosenza sul 3 a 0, e la festa di ieri, con il Messina sotto e il Cosenza in testa alla classifica. Maturità, essere felici di essere vivi, di potere cantare e sostenere con orgoglio un progetto serio e ambizioso, che nemmeno una sconfitta a Ribera potrà certamente fermare. Un ko che può rendere anche più forti, che può far riflettere sugli errori ma guardare avanti con ottimismo. Una battuta d’arresto che fa male ma che può essere spazzata via subito, perché mercoledì c’è la stracittadina (non chiamatelo derby, quelli sono con Reggina, Catania e Palermo) di Coppa con il Città di Messina e sabato la partita di campionato, sempre con il CdM.

L’Acr può subito rialzare la testa e fare vedere di avere il carattere, la qualità e la voglia per vincere questo campionato. E che si può anche perdere ma poi alla fine vincere, come nella vita. I tifosi, intanto, saranno sempre lì, in quei gradoni che non hanno abbandonato nemmeno nei tempi più bui. E chi lo ha fatto, adesso si unisce a chi ha lottato anche per lui. Si alza la voce per chi la domenica è “chiamato” a firmare. Si è felici, a prescindere dal risultato, di “uscire di casa, per andare allo stadio, a vedere il Messina!”.

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