Si frattura tibia e perone a Lipari ma attende 14 ore per il trasferimento a Messina

Si frattura tibia e perone a Lipari ma attende 14 ore per il trasferimento a Messina

Marco Olivieri

Si frattura tibia e perone a Lipari ma attende 14 ore per il trasferimento a Messina

martedì 26 Agosto 2025 - 09:11

Non si trovava un posto in Ortopedia e un giovane ha dovuto aspettare l'ok del Policlinico di Messina. Sulla vicenda interviene l'assessora Faraoni

LIPARI – Prima un incidente stradale ieri mattina mentre andava al lavoro. Un giovane operatore ecologico si è fratturato tibia e perone a Lipari ed è stato portato al pronto soccorso in attesa di un ricovero in Ortopedia a Messina o nel territorio metropolitano. L’attesa però è diventata lunga, circa 14 ore, per trovare una soluzione, data l’indisponibilità delle strutture ospedaliere. E si è risolta con il trasferimento al Policlinico di Messina tramite un elicottero arrivato alle 19,25.

Di recente, ha fatto discutere il caso del paziente, il giornalista Franco Viviano, trasportato in motoape perché l’ambulanza è guasta, con successiva ispezione disposta dal presidente Schifani. Il tema vero, insomma, è quello della crisi della sanità pubblica e in particolare in Sicilia, mentre si prospetta un settembre di polemiche sulla bozza della nuova rete ospedaliera approntata dalla Regione.

Sui ritardi a Lipari è intervenuta intanto l’assessora alla Salute Daniela Faraoni: “In merito alla vicenda del paziente con frattura di tibia e perone che si trovava al pronto soccorso di Lipari, nelle Eolie, l’assessorato regionale della Salute precisa che, effettuate tutte le verifiche del caso e avendo appurato l’indisponibilità del Papardo di Messina e dell’ospedale di Sant’Agata di Militello, è stato disposto immediatamente il trasferimento al Policlinico del capoluogo dello Stretto. Su impulso del presidente della Regione Renato Schifani, ci siamo occupati immediatamente del caso per trovare una soluzione di garanzia e per fornire la migliore assistenza possibile. E, nonostante il periodo piuttosto impegnativo che viviamo durante la stagione estiva, con i privati accreditati che lavorano a regime ridotto, il servizio sanitario regionale pubblico si è dimostrato reattivo. Lavoriamo comunque in prospettiva affinché le attività di soccorso possano essere completate nel minor tempo possibile anche quando riguardano le isole minori che vivono sicuramente un disagio ulteriore”.

Calderone: “Persistente assenza del reparto di ortopedia a Lipari”

A sua volta, il parlamentare di Forza Italia Tommaso Calderone, presidente della Commissione bicamerale per il contrasto dei disagi derivanti dall’insularità, interviene sulle carenze nel territorio: “La persistente assenza di un reparto di ortopedia presso l’ospedale di Lipari continua a rappresentare una vera e propria emergenza per l’intero arcipelago delle Isole Eolie. Nonostante le reiterate segnalazioni e le pressanti richieste di intervento da parte della cittadinanza, coloro che necessitano di cure ortopediche – siano essi residenti o turisti – sono ancora oggi costretti a recarsi presso la struttura ospedaliera di Milazzo, affrontando disagi notevoli. In questo contesto, l’attivazione di un ambulatorio dedicato alla gestione degli impianti in gesso presso il presidio di Lipari, limitata a trattamenti di lieve entità e operativa un solo giorno alla settimana, rappresenta un’iniziativa apprezzabile ma non risolutiva.  Tale misura, infatti, seppur volta a ridurre il ricorso a trasferimenti per le problematiche meno complesse, appare inadeguata a colmare una carenza ormai strutturale”.
Prosegue Calderone: “Il servizio proposto, nella sua attuale configurazione, risulta palesemente insufficiente rispetto alle esigenze concrete di un territorio geograficamente fragile e logisticamente svantaggiato, dove gli spostamenti per motivi sanitari risultano spesso lunghi, dolorosi e fortemente condizionati dalle avverse condizioni meteo-marine. Per il presidio ospedaliero di Lipari, oggetto di un costante processo di ridimensionamento, si rende pertanto imprescindibile l’elaborazione e l’attuazione di un piano organico e lungimirante, fondato su risorse professionali stabili e su un’organizzazione sanitaria efficiente, che possa restituire dignità, sicurezza e continuità assistenziale all’intera comunità eoliana, nonché ai numerosi visitatori dell’arcipelago. Alla luce di quanto esposto, si auspica un intervento tempestivo, incisivo e risolutivo da parte dell’Azienda sanitaria provinciale di Messina, finalizzato al pieno ripristino delle condizioni funzionali del nosocomio eoliano”.

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7 commenti

  1. La politica deve fare il mea culpa, i tagli al sistema sanitario sono questi!!!
    Inutile colpevolizzare gli operatori

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  2. Il ponte è più importante degli ospedali.
    Meditate, gente, meditate.

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  3. “Avendo appurato l’indisponibilità del Papardo di Messina e dell’ospedale di Sant’Agata di Militello, su impulso del presidente della Regione Renato Schifani, ci siamo occupati immediatamente del caso per trovare una soluzione…E, nonostante il periodo piuttosto impegnativo che viviamo durante la stagione estiva, con i privati accreditati che lavorano a regime ridotto, il servizio sanitario regionale pubblico si è dimostrato reattivo. “, così ha dichiarato l’assessora alla Salute della Regione Sicilia Daniela Faraoni. Mi chiedo: Come mai le cliniche private accreditate con la Regione, anche con reparti di Ortopedia, lavorano a regime ridotto, avendo a Messina moltissimi più posti letto rispetto alle strutture ospedaliere pubbliche dell’Asp 5? Se si presentano altri casi nella Città di Messina e provincia, dove si possono reperire i posti letto?

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  4. Basterebbe un ponte da Lipari a Messina, e altri sei o sette tra tutte le isole Eolie.

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  5. Annamo bene e quello che verrà con l’autonomia divisiva dei leghisti, complici i governatori, sarà ancora molto peggio, con accorpamenti e chiusura di ospedali specialmente provinciali.
    Mala tempora ci aspetta.

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  6. Ma non ha nessuna importanza se mancano i posti letto, se mancano i medici, gli infermieri, le ambulanze, l’importante è che si faccia la settima municipalità e poi anche l’ottava, queste sono le cose che contano davvero, per queste cavolate i soldi si trovano.

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  7. 6° mondo. Ma col Ponte…

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