L'ingegnere Man-Chung Tang, durante un incontro a Roma organizzato dall'Anas e dall'università Iuav di Venezia, lo definisce «un'opera straordinaria»

Fin dalla prima volta in cui se ne parlò, il Ponte sullo Stretto ha sempre fatto discutere e generato dibattiti. E mentre Messina, la città che, nell’eventualità di una realizzazione dell’opera, sarebbe quella maggiormente coinvolta sia a livello urbanistico che dal punto di vista ambientale (meno da quello lavorativo), continua a non essere interpellata in maniera ufficiale, anche i cinesi dicono la loro. Ed in particolare Man-Chung Tang, presidente della Ty Lin, una delle più importanti società di ingegneria al mondo nel campo della progettazione e realizzazione di ponti, è intervenuto definendo il Ponte «un’opera straordinaria». Lo ha fatto durante un incontro organizzato dall’Anas, di cui è presidente l’ex amministratore delegato della società Stretto di Messina Pietro Ciucci, e dall’Università Iuav di Venezia. «Il Ponte sullo Stretto – ha detto Man-Chung Tang – è un’opera straordinaria, sia sotto il profilo ingegneristico, sia per il suo grande valore infrastrutturale e tecnologico». L’ingegnere cinese, che ha progettato più di cento ponti in tutto il mondo, ha poi aggiunto che «se vogliamo qualità nella nostra vita, dovremo avere qualità nel nostro ambiente. Se vogliamo qualità nel nostro ambiente, dobbiamo porre molta attenzione alla bellezza delle strutture che costruiamo», manifestando un concetto di ambiente che va al di là, evidentemente, di nozioni come natura e inquinamento. E nonostante lo stop, solo momentaneo, del governo Prodi, il dibattito continua…