Rubens vede Caravaggio in un Museo di Messina affollatissimo

Rubens vede Caravaggio in un Museo di Messina affollatissimo

Rubens vede Caravaggio in un Museo di Messina affollatissimo

domenica 25 Gennaio 2009 - 16:29

Diretta streaming del nostro giornale per la -Lectio magistralis - del Sindaco Vittorio Sgarbi al Teatro Vittorio Emanuele davanti alle autorità ed a un folto pubblico

Da un’intuizione del Sindaco di Salemi Vittorio Sgarbi nasce un evento culturale di dimensioni sovraregionali, che, questa domenica, 25 gennaio 2009, riporta la gente in un Teatro Vittorio Emanuele stracolmo di pubblico e convince molti cittadini a riappropriarsi del nostro Museo. “La presenza di tante persone- – dichiara per noi l’On. Ardizzone, assessore regionale ai Beni culturali -“dimostra che la città risponde bene se sollecitata, come abbiamo cercato di fare, mediante un passaparola continuo. Siamo alla ribalta sulle Tv e sulle pagine dei giornali nazionali, ieri su Repubblica, oggi sul Corriere della Sera– – prosegue Ardizzone – “finalmente per fatti positivi; tra qualche giorno verrà in città un inviato del quotidiano parigino Le Monde per parlare in termini elogiativi di Messina: direi che abbiamo iniziato un ‘nuovo secolo’ di rinascita per la città nel migliore dei modi-. Questo concetto della rinascita di una città che riparta dalla Cultura e proprio l’anno successivo alla commemorazione della tragica cronaca del terremoto del 1908, viene rimarcato dallo stesso On. Ardizzone che in sede di presentazione dell’iniziativa di oggi, riprende: “Dall’idea di Sgarbi, con gli On. Ordile e Barbera, ci siamo attivati affinché si arrivasse a ciò che vediamo oggi ma che va al di là delle nostre più rosee previsioni: quest’emozione ci ripaga degli sforzi compiuti e mostra al mondo intero il volto della vera Messina.- E preannuncia: “Non finiremo qui ma anzi abbiamo intenzione di organizzare altre iniziative pari a questa, come le prossime mostre che si terranno sulle opere del Montorsoli e del Gagini: doteremo ancora la città di mezzi gratis, come le auto messe a disposizione oggi ed il tram, tutti segnali per riportare i cittadini a riappropriarsi delle proprie ricchezze-.

Gli fa eco l’Assessore Antinori che aggiunge: “Abbiamo speso bene i fondi europei per la Cultura ma ora cerchiamo di continuare a porci tutti in rete per lavorare per il bene e per la cultura della nostra Sicilia, abbandonando quella che io definisco la ‘pseudocultura della plastica’, che ci spingeva a liberarci del nostro passato come si trattasse di qualcosa da buttar via ma anzi cercando di valorizzare le nostre ricchezze.- Ed annuncia ad effetto anch’egli: “Abbiamo concordato con il sindaco di Messina, Buzzanca, di recare in città la mostra di Picasso che sarà ospitata a Palermo: Messina deve riappropriarsi del suo ruolo di centro culturale della Sicilia e punto di riferimento imprescindibile dell’area dell’intero Mediterraneo.-

Un saluto in sala è stato recato anche dal Sindaco Giuseppe Buzzanca, che ha insistito sulla -necessità di eventi culturali da realizzarsi in futuro ma a costi contenuti, in clima di austerity, ed affidati a personalità di grande rilievo- e dal Presidente della Regione Raffaele Lombardo il quale, sottolineando l’importanza di valorizzare ciò che spesso non si conosce nemmeno ma che fa parte del nostro patrimonio culturale, ha anche sostenuto: “C’è una realtà, come quella di Salemi, che valorizziamo ancor di più grazie a Sgarbi ma anche all’artista Oliviero Toscani, nella quale viene prodotto un pane in forme artistiche. Sono queste le cose semplici che se opportunamente valorizzate, possono darci lavoro e permetterci di migliorare il nostro benessere.-

Vittorio Sgarbi si appropria quindi della scena e mostra tutta la propria verve istrionica e di comunicatore, spaziando da temi artistici a quelli politici, a proposito dei quali non risparmia frecciate nei confronti dei propri denigratori e di politici dei quali non condivide le idee ma anche lanciando qualche divertita fiorettata nei confronti di alcuni presenti in sala, come l’On. Lombardo, che pur non gradendo parlare molto di Garibaldi, deve in fondo a lui le sue fortune, poiché se Garibaldi non ci fosse stato la Storia sarebbe stata tutta da riscrivere. Il personaggio è quello che la tv ci ha mostrato per anni e che deve la ribalta del palcoscenico proprio alla sua stessa capacità di cavalcarlo e di ammaliare il pubblico con battute spesso sagaci ed ironiche ma palese è comunque la propria passione per la terra di Sicilia che intende in ogni modo valorizzare, anche attraverso quest’iniziativa, originata, come s’è detto, da una sua idea, che egli stesso spiega in platea: “Rubens non ha mai incontrato Caravaggio, ma l’ha sempre cercato, fino al suo giungere a Roma, agli albori del ‘600. Michelangelo Merisi (vero nome del Caravaggio) si trovava in quel periodo, invece, proprio a Messina. Un suo quadro bellissimo ma giudicato ‘profano’ dalla Chiesa, la ‘Morte della Vergine’, perché realizzato dallo stesso riproducendo una giovane donna annegata nel Tevere che recitava quindi il ruolo della Madonna e rifiutato da tanti (oggi al Louvre) viene acquistato dallo stesso Rubens, che dimostra quindi una grande passione per l’artista che egli venera e giudica un maestro. Ma Caravaggio muore presto, prima che Rubens possa quindi incontrarlo. Rubens ha trascorso parte della sua vita cercando l’artista ed a me è venuta quest’idea, di farli incontrare a Salemi. L’On. Ardizzone mi ha chiesto se mai potesse essere realizzata a Messina: gli ho detto di sì ma io volevo venisse realizzata in occasione delle ricorrenze per il terremoto. Aveva ragione lui, poiché sosteneva come simbolicamente avrebbe avuto più rilevanza se l’avessimo fatto ora, quasi a voler significare che Messina rinasce dalle ceneri del terremoto ancora una volta ed a un secolo di distanza e che ha voglia di voltar pagina, come l’intera Sicilia. Adesso non ho difficoltà ad ammettere che era un’idea splendida.- Ed ancora: “I siciliani sono dappertutto, ce n’è una diaspora infinita: sarebbe bello recare ovunque anche la Sicilia, con le sue ricchezze spirituali, realizzando uno scambio con il nord ricco di materialità. Non può che servire ad entrambi.- E concludendo: “Avete i due quadri più belli di Caravaggio in questa città, che potrete vedere visitando il vostro Museo: ‘La resurrezione di Lazzaro’ e l”Adorazione’. Un patrimonio culturale che l’intero mondo non può che invidiarvi.-

Sgarbi s’intrattiene ancora a mostrare le analogie e le distinzioni tra due opere di Rubens e Caravaggio, che pone a confronto, poi dà a tutti appuntamento al Museo, dove ci si reca in tantissimi. E’ in tale occasione che l’organizzazione mostra tutti i suoi limiti, pur dilatati da una giornata dalle condizioni meteorologiche davvero infauste. Un solo ingresso valido per l’entrata e per l’uscita, preso d’assalto da migliaia di partecipanti: è ressa. Notata anche l’assenza di custodi che regolino gli accessi e le uscite: una sala gremita, quella nelle quali sono esposte le opere, troppo piccola per ospitare un pubblico così entusiasta: tante le lamentele tra la gente e non certo il modo migliore per vedere dei quadri, parzialmente coperti dalla calca. Ma non era questa l’occasione, a dire il vero: doveva servire per il rilancio culturale della città ed una volta tanto Messina, l’intera Sicilia, sono alla ribalta della cronaca per fatti culturali positivi e non per fatti di cronaca nera: speriamo che duri ed anzi che ciò costituisca l’alba di una nuova rinascita.

Fuori dalla sala Vittorio Sgarbi firma autografi e s’intrattiene volentieri con le persone: l’incontro con una bimba, che si rivela come sua ammiratrice, lo emoziona e la sue successiva risposta così come l’invito rivolto alla piccola a venire a trovarlo a Salemi, ci rivelano forse un aspetto insolitamente tenero, meno noto ed appariscente dell’uomo che la tv non riesce del tutto a cogliere ma che lo stesso ‘istrione’, almeno oggi, non riesce a celare per sempre sotto una maschera.

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