L’assessore Capone ed il presidente del Consiglio Previti incontrano i sindacati: con il “dodicesimo” di marzo si pagherà quasi tutta la mensilità di febbraio. Decisiva la richiesta di Buzzanca alla Regione: subito 2,3 milioni

Di capigruppo ce n’erano pochi, di certezze ne rimangono altrettante. E l’Atm rimane una polveriera. Stamattina, nella sala commissioni di Palazzo Zanca, il presidente del Consiglio Pippo Previti, l’assessore alla Mobilità urbana Melino Capone e qualche consigliere comunale hanno incontrato i rappresentanti di tutte le sigle sindacali. E’ emerso un dato su tutti: molto dipenderà dall’emendamento presentato dal sindaco Giuseppe Buzzanca, quale deputato regionale, al Bilancio pluriennale regionale 2012-2014, in corso di esame all’Ars, convocata per domani alle 10. L’emendamento prevede il rimborso immediato della somma di 2 milioni 280 mila euro da parte della Regione per i chilometri percorsi con il servizio tranvia-metroferrovia, somma che se calcolata dal 2003 al 2009 arriva a circa 9 milioni.

Per il resto, il punto fermo è rappresentato dalle fredde cifre. Secondo Capone l’Atm costa al Comune 35 milioni l’anno, cifra che mette in ovvie difficoltà un ente già vicino di suo al collasso. Un altro punto fermo, almeno stando alle assicurazioni date sempre da Capone, riguarda lo stipendio di febbraio: Buzzanca avrebbe dato mandato di anticipare le somme necessarie per pagare la mensilità entro 10 giorno. Nulla di straordinario, secondo i sindacati, dato che comunque il 1. marzo il Comune avrebbe dovuto pagare il dodicesimo di circa 1,5 milioni. In sostanza il dodicesimo del mese scorso è servito per pagare la Alstom e altri debiti, con quello di marzo si paga la mensilità di febbraio e nemmeno per intero, visto che gli stipendi completi costerebbero 1,7 milioni. Aprile servirà per arretrati, contributi e alti debiti non onorati ed è così che finisce per riaccumularsi il ritardo.

Ed ecco, dunque, che ogni speranza rimane appesa all’emendamento regionale. Speranza flebile, per i sindacati, che osservano: se negli anni passati, quando non c’era un taglio di risorse di un miliardo e 400 milioni, la Regione riconobbe un solo anno di arretrati, come si può pensare che oggi possa pagare ulteriori arretrati, visto che a Palermo hanno finito per tagliare pure le spese correnti? Sacrosanta la richiesta di pagamento immediato della prima trimestralità della Regione, che però ha posto una serie di problemi proprio in conseguenza alla decisa liquidazione ed agli impegni disattesi dal Comune. Insomma, troppo poco solide le fondamenta su cui si poggia il futuro immediato del trasporto pubblico locale. Il prossimo incontro è fissato per lunedì: se non si voterà il bilancio regionale, sarà il sindaco, a mezzogiorno, ad interfacciarsi coi sindacati.