Sport: ecco la situazione degli impianti. L'assessore Gallo: "Tante criticità"

Sport: ecco la situazione degli impianti. L’assessore Gallo: “Tante criticità”

Rosaria Brancato

Sport: ecco la situazione degli impianti. L’assessore Gallo: “Tante criticità”

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venerdì 28 Agosto 2020 - 07:37

Entro dicembre il bando per gli impianti sportivi. I nodi degli stadi e delle piste d'atletica.

“Il settore dello sport è quello che mi preoccupa maggiormente. In 13 anni è stato depauperato in termini di risorse e personale. Per non dire del fatto che da 20 anni si continua a parlare di analisi per valorizzare gli impianti ma di concreto non si è fatto nulla e le condizioni non sono ottimali. Ricordo uno studio dell’Innova Bic del 2001…..”. Con il neo assessore allo sport Francesco Gallo, dopo aver affrontato le problematiche della delega agli spettacoli, ci soffermiamo sui nodi degli impianti e delle strutture sportive. Non c’è solo lo stadio Scoglio in primo piano ma tutti gli spazi destinati allo sport e la necessità non soltanto di renderli fruibili ma di valorizzarli appieno a vario titolo e con l’apporto delle associazioni.

I bandi per gli impianti sportivi

Entro dicembre speriamo di poter bandire gli avvisi pubblici per gli impianti- prosegue Gallo– E’ chiaro che dobbiamo fare in modo di aver rapporti snelli con le società senza gravare in modo eccessivo su di loro ma nel contempo riuscire a rendere proprio le società consapevoli che ogni intervento che fanno in quell’impianto è prima per loro e poi per la comunità. Stiamo studiando ipotesi di convenzioni che ad esempio comportano la possibilità di scontare tutti gli interventi dalle somme che società e associazioni che avranno la gestione devono dare al Comune. E’ un po’ il discorso del padrone di casa e dell’inquilino. Il dialogo è importante”.

La gestione dello stadio Scoglio

Il nodo maggiore, negli ultimi anni, è stato lo stadio Scoglio. Il bando ha come termine di scadenza fine settembre e poi dovranno valutarsi le offerte. Nel frattempo il Comune, dal dicembre 2019, ha dato in proroga fino alla primavera del 2021 l’impianto all’Acr. L’amministrazione sta cercando di evitare che tra Acr ed Fc ci siano scintille per l’utilizzo, come accaduto nei mesi scorsi, ma ci sono altri aspetti da valutare. L’Acr ad esempio deve provvedere ad una serie di interventi, ma se lo stadio dovesse essere aggiudicato a chi vincerà il bando, potrebbe anche verificarsi un minore entusiasmo da parte della società nel provvedere alle varie problematiche. Insomma restano da capire i tempi e gli incastri tra l’aggiudicazione dell’impianto e la proroga all’Acr.

Il caso dello stadio Celeste

Molto più complesso è il discorso sullo stadio Celeste che non può essere usato ad esempio per grandi eventi, se non superando una serie di ostacoli tangibili che riguardano le aree esterne. E’ cioè impossibile prevedere ad esempio l’afflusso di un numero imponente di persone vista l’ubicazione dell’impianto perché mancano gli spazi immediatamente esterni.

Il PalaRescifina

Un altro nodo sottovalutato nei mesi scorsi è quello del PalaRescifina che sarebbe potuto diventare l’alternativa per i concerti al Palazzetto dello sport di Acireale (chiuso per ristrutturazione) ma che di fatto continua ad essere un monumento al “vorrei ma non posso”. E’ una struttura di grande potenzialità ed in passato è stata ampiamente utilizzata ma adesso necessita di notevoli interventi. “Non è semplice conciliare gli interessi delle associazioni sportive con quelli generali dei messinesi. Impianti molto grandi hanno anche costi di gestione importanti. L’obiettivo è riuscire ad usarlo anche per gli eventi”.

I piccoli impianti

Per quanto riguarda il campo da tennis e gli spazi per lo sport all’interno della Villa Dante, che è stata affidata in gestione alla Messina Social City si stanno studiando ipotesi per la valorizzazione (la piscina resterà comunque in gestione a chi ha la convenzione). Quanto all’ex Gil e ai Cappuccini c’è il problema del defibrillatore. Fin quando nelle piste d’atletica ci sono le società con personale in grado di usarlo in caso d’emergenza va tutto bene, ma la questione si pone nel caso dei singoli atleti che vogliano accedere agli impianti. Due le soluzioni: o una sorta di tesseramento per tutti (con il sostegno dei volontari per i defibrillatori) o corsi di formazione per i custodi.

Vecchi e nuovi problemi

Le problematiche sono tante e di vecchia data- continua l’assessore Gallo- Anzi in alcuni casi sono anche peggiorate le situazioni. Là dove prima c’erano 4, 5 impiegati ora ce n’è uno che deve fare tutto. Lo sport è un settore complesso perché oltre agli aspetti economici devi tenere in considerazione quelli strettamente tecnici. Per lo spettacolo c’è l’entusiasmo ed è un mercato aperto. Per lo sport non è così. Faccio un esempio: se organizzi allo stadio un concerto pensi a pianificare tutto per l’ingresso di 40 mila persone che pagano il biglietto. Una partita di calcio ha altri aspetti più tecnici anche nelle fasi organizzative che rendono tutto più complesso. Ma ripeto, io ancora ricordo uno studio se non erro della Nudist, una società che valutava gli impianti, risalente a 15 anni fa. Si aggiudicarono la gara, vennero qui, presero l’acconto, poi ci dissero: non pensavamo che gli impianti a Messina erano ridotti così male…. Già, ma erano stati chiamati proprio per risolvere quel problema. Alla fine se ne andarono e quando il Comune provò a recuperare i soldi i giudici gli diedero torto. Insomma 20 anni dopo siamo sempre a quel punto”.

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