Stipendi e ammortizzatori sociali: tutti i sindacati contro Atm

Stipendi e ammortizzatori sociali: tutti i sindacati contro Atm

Francesca Stornante

Stipendi e ammortizzatori sociali: tutti i sindacati contro Atm

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mercoledì 01 Aprile 2020 - 08:00

Tutti i sindacati contestano all'Atm di non aver rispettato gli accordi appena fatti sugli ammortizzatori sociali, di procedere con scelte ad personam e di pensare solo a fare cassa

Per la prima volta uniti su quel campo che finora che era sempre stato di battaglia serrata. I sindacati contestano a muso duro le scelte che l’Atm ha deciso di adottare per i suoi dipendenti. Una diffida indirizzata al Direttore generale e ai commissari liquidatori che apre un fronte di scontro sui diritti dei lavoratori. Soprattutto in una fase emergenziale come quella che tutti stiamo vivendo a causa del Coronavirus. Le firme in calce sono dei segretari di Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Faisa, ugl, Cub Trasporti e Orsa. Tutti insieme pochi giorni fa avevano già chiesto di prorogare questa fase di liquidazione, visto il momento complicato. E tutti insieme adesso passano all’attacco. Per l’Atm, che continuerà ad operare ancora fino al 31 maggio, si profila un periodo tutt’altro che roseo. 

Accordi non rispettati

Spiegano di prendere atto con rammarico che l’azienda, dopo aver chiesto senso di responsabilità al sindacato tutto nella stipula appena sottoscritta degli accordi di attivazione degli ammortizzatori sociali, e dopo aver  incassato l’accordo, ha da subito inteso procedere con atti unilaterali tesi a scegliere i lavoratori da inserire con decorrenza 1 Aprile negli ammortizzatori sociali senza coinvolgere le Organizzazioni Sindacali. Tutti avevano deciso di condividere preventivamente la disciplina con cui inserire e far rotare in ammortizzatori sociali i dipendenti, al fine anche di verificare i volumi produttivi necessari in questa fase di emergenza.

Ma a quanto pare non è andata così. «Ad oggi dispiace constatare che, in un momento di grave difficoltà per i lavoratori, a fronte della nostra disponibilità, l’Azienda abbia reputato opportuno procedere in solitudine badando più al tornaconto economico societario che alle gravi difficoltà che i 461 dipendenti stanno da tempo già affrontando in piena emergenza sanitaria. Intravediamo già l’attuazione di scelte ad personam nell’individuazione delle attività da proseguire e provvedimenti di sospensione di periodi di ferie pregresse già programmati e persino di astensioni da legge 104, come disposto anche da DL18/2020, per attivare da subito gli ammortizzatori sociali».

Gli stipendi

Per i sindacati poi la ciliegina sulla torta è la comunicazione dell’impossibilità di saldare nei tempi stabiliti lo stipendio di Marzo, nonostante le garanzie. Stipendio che sarà suddiviso in due rate da 50% entro i prossimi 10-15 giorni. I segretari sottolineano che gli interventi che il Governo ha posto in essere per tutelare i lavoratori e sostenerne i reddito in questa drammatica emergenza sembrano essere utilizzati da Atm in liquidazione con la “cinica finalità” di fare cassa e risparmiare ogni possibile centesimo.

«Stigmatizziamo tale comportamento e chiediamo il saldo integrale dello stipendio entro la settimana in corso. Da a subito diffidiamo l’azienda a mettere in atto azioni unilaterali che penalizzano economicamente i lavoratori andando contro le finalità dei Decreti Governativi e rinnoviamo la richiesta di urgente incontro».

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