Atm, un pignoramento dopo sette anni dal decreto ingiuntivo

Atm, un pignoramento dopo sette anni dal decreto ingiuntivo

Atm, un pignoramento dopo sette anni dal decreto ingiuntivo

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lunedì 15 Luglio 2013 - 15:07

Un privato riesce a farsi pagare dopo un decreto ingiuntivo ed un atto del tribunale. Una fattura da seimila euro che, quasi dieci anni dopo, “costa” quasi il doppio. Ecco una delle vicende di una partecipata che fa acqua da tutte le parti

Che l’Atm sia alla canna del gas lo vanno ripetendo da anni politici di maggioranza e opposizione, sindacati, dipendenti e chiunque si sia trovato ad una qualsiasi fermata in attesa che uno della dozzina di bus che ogni giorno l’azienda mette in strada finalmente passi. Perché non c’è altra definizione per un’azienda che non riesce a pagare una fattura da meno di diecimila euro e vede la ditta creditrice costretta a ricorrere al pignoramento come ultima ratio per avere quanto gli spetta.

E’ quello che è successo alla “Grafica Reventino”, ditta che dall’azienda trasporti municipalizzata aspetta da anni la liquidazione di una fattura da poco più di novemila euro, per la quale ha inoltrato al Comune di Messina, a settembre di due anni fa, un atto di pignoramento per 9.344 euro. Palazzo Zanca, in questo caso, è stato citato come “terzo pignorato” in quanto azionista al 100% dell’Atm Spa. Circostanza, questa, che dovrebbe già fugare ogni dubbio sulla quantificazione dei debiti complessivi di palazzo, con riferimento alla “scuola di pensiero” che non quantifica quelli delle partecipate perché organismi finanziari a sé benché il comune di Messina ne sia praticamente azionista in toto. Vicenda ancora più complicata nel caso dell’azienda trasporti perché l’Atm non approva bilanci da praticamente un decennio.

Nel caso in questione, la ditta ha inoltrato all’Atm un decreto ingiuntivo sin dal 2006, ben sette anni fa, per 6.746 euro, decreto al quale l’Atm non si è mai opposta. “La società istante – si legge nel decreto – è venuta a conoscenza che le somme di pertinenza dell’Atm vengono depositate presso la Bnl e che il Comune di Messina deve corrispondere notevoli somme all’Atm”. Risultato, la somma che l’azienda trasporti deve alla ditta lievita prima a 9.344 e poi arriva al pignoramento “maggiorata” fino a 13.571 euro, con tanto di mandato a comparire, nel 2011, davanti al giudice delle esecuzioni immobiliari del tribunale di Messina.

E’ solo nel 2013, qualche giorno fa, che il comune di Messina autorizza un bonifico a favore della Grafica Reventino di 11.630 euro: sette anni dal decreto ingiuntivo, quasi una decina dalla richiesta pagamento fattura da un privato ad una municipalizzata che ogni anno riceve dal comune tredici milioni di euro, ha seicento dipendenti e mette in strada non più di quindici bus, quando va bene.

Un commento

  1. puzza di bruciato 15 Luglio 2013 19:43

    Quasi quasi ce la prendiamo con la ditta creditrice!!! Ma se quelli avanzavano i soldi cosa avrebbero dovuto fare? Diciamo che era il caso di non remunerare qualche cervellone di commissario e chiudere prima la partita cn il fornitore.

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