La nuova gestione dei rifiuti passa dagli impianti, ecco nel dettaglio il progetto di Mili

La nuova gestione dei rifiuti passa dagli impianti, ecco nel dettaglio il progetto di Mili

Francesca Stornante

La nuova gestione dei rifiuti passa dagli impianti, ecco nel dettaglio il progetto di Mili

Tag:

sabato 31 Agosto 2013 - 01:26

A Palazzo Zanca tavolo tecnico con l'esperto di impianti di compostaggio Enzo Favoino che insieme all'assessore Ialacqua ha visitato il depuratore di Mili per verificare l'ipotesi di utilizzo dell'impianto per il trattamento dell'umido. Il progetto è pronto e già finanziato, a sppiegarne i dettagli il progettista Michele Trimboli.

Il progetto c’è, per realizzarlo ci sono a disposizione 7.683.310 euro fermi nelle casse della Regione dall’ottobre 2011, rientra nel Programma per l’incremento del sistema impiantistico destinato alla frazione organica proveniente dalla raccolta differenziata finanziato con i fondi dei poteri speciali per l’emergenza rifiuti in Sicilia. Messina potrebbe avere nel giro di 18 mesi un impianto per lo smaltimento dei rifiuti organici semplicemente adeguando il già esistente e funzionante depuratore di Mili che al momento viene utilizzato solo per i fanghi. A redigerlo l’attuale liquidatore dell’Ato3, l’ingegnere Michele Trimboli, che è stato in sopralluogo a Mili insieme all’assessore all’Ambiente Daniele Ialacqua e ad Enzo Favoino, coordinatore del Comitato Scientifico Rifiuti Zero Europa, membro del Board della Zero Waste International Alliance e del comitato scientifico della legge popolare “Rifiuti Zero”, docente della Scuola Agraria di Monza e tra i massimi esperti europei per la gestione dei rifiuti.

L’esperto è stato a Palazzo Zanca per discutere dei problemi legati alla gestione dei rifiuti insieme all’esponente della giunta Accorinti, il commissario Ato3, il commissario di Messinambiente Armando Di Maria, con gli ingegneri Lisi, Miloro e Corrieri. Si è parlato di raccolta porta a porta ma soprattutto della necessità di dotarsi di nuovi impianti per il trattamento dell’umido e della frazione residua, nonché quelli per la separazione del secco. “L’impiantistica prevista e realizzabile a Messina entro breve termine potrà e dovrà adeguarsi alla nuova organica politica dei rifiuti, sempre mancata nella nostra città. Si è trattato di un incontro proficuo e molto interessante – ha spiegato Ialacqua – per chiarire aspetti, funzioni e procedure per un utilizzo ottimale della raccolta differenziata e del servizio domiciliare porta a porta”.In quest’ottica importante dunque il sopralluogo seguito all’incontro.

Andando ad analizzare nel dettaglio il progetto, che l’amministrazione potrebbe decidere di utilizzare, si parte da quelli che sono i risultati prioritari da raggiungere: tutela dell’ambiente con minimizzazione delle emissioni, minimizzazione o annullamento delle emissioni olfattive, meccanizzazione dell’impianto, massimizzazione dell’efficienza di raffinazione della Forsu (frazione organica rifiuti solidi urbani), ottenuta mediante l’adozione delle migliori soluzioni impiantistiche presenti sul mercato, durabilità dell’impianto, semplicità delle operazioni di manutenzione e limitazione dei consumi energetici.

Tra i vantaggi della tecnologia prevista ci sarebbero invece la garanzia di un processo di trattamento affidabile ed efficace già sperimentato in numerosi impianti funzionanti, la produzione di biogas altamente energetico per la produzione di elettricità e calore, la minima emissione di odori.

Vengono poi spiegati tutti i passaggi del processo di trattamento, ma per fare ciò l’impianto già esistente dovrebbe essere dotato di alcuni apparati accessori. In pratica si prevede di utilizzare le apparecchiature installate nell’ambito dell’impianto di trattamento acque reflue di Mili Marina, che risultano attualmente dotate di potenzialità residua non sfruttata, attraverso interventi di adeguamento delle apparecchiature al fabbisogno.

Viene fatta una stima di quantità di rifiuti che l’impianto potrebbe trattare e tempi di lavoro, in base a questa emergono anche i dati relativi all’impegno di personale necessario. Secondo la previsione si ipotizza la necessità di un addetto con mansione di Responsabile e di altri cinque dipendenti per 8 ore al giorno per cinque giorni settimanali.

Per quanto riguarda invece il quantitativo annuo di scarti di lavorazione da avviare in discarica, emerge che grazie a questo impianto sarebbe possibile ipotizzare il successivo riutilizzo di entrambe le frazioni di scarto. Quella leggera, dunque plastica, carta e cartone, potrà essere trasformata in combustibile derivato da rifiuti ed utilizzata in impianti di termovalorizzazione; quella pesante, principalmente costituita da inerti, potrà essere invece riutilizzata come materiale da impiegare per la formazione di sottofondi stradali e manufatti.

L’inizio di un percorso virtuoso potrebbe dunque passare dall’avvio dei lavori in questo impianto. “Siamo seduti sull’oro e non lo sappiamo” commenta il commissario Trimboli, artefice del progetto. Ma se fino ad oggi è rimasto nel cassetto, pare che l’amministrazione Accorinti voglia dare nuovo input a tutto il sistema rifiuti, bisogna capire quali strumenti intenderà utilizzare e se tra questi rientra anche il progetto su Mili. La certezza, emersa anche dall’incontro con Favoino e confermata dalle parole dell’assessore Ialacqua, è che questo percorso deve passare dalla realizzazione di impianti.

A Palazzo Zanca ci sono però anche delle scadenze più urgenti da rispettare. Si tratta della delibera sui debiti Ato-Comune finalmente modificata e pronta per tornare in aula. Il contenzioso relativo ai 2.800.000 euro del 2007 è stato risolto, l'Ato3 ha rinunciato agli interessi, il Comune inserirà questa cifra come debiti fuori bilancio. Adesso si attende solo il passaggio in commissione Bilancio e poi il voto del Consiglio Comunale. In ballo l'accesso al fondo di rotazione della Regione per chiudere la partita debitoria che si trascina da anni.

Francesca Stornante

8 commenti

  1. il commissario Trimboli e tutti gli altri “dirigenti, responsabili, esperti” di messinambiente se ne sono accorti adesso che siamo seduti sull’oro? che fine hanno fatto i progetti ministeriali per la selezione dei rifiuti? vedi progetto frigoriferi, raee , inerti etc etc…?
    da oltre vent’anni si parla di progetti di impianti, ma siamo ancora succubi delle discariche e dell’esorbitante levitazione della spesa per la gestione dei rifiuti.
    per quanto riguarda il servizio porta a porta, potrebbe iniziare chiamando “Bruno Vespa”.
    tutti a casa i dirigenti, responsabili pseudo esperti che sono solo delle sanguisughe. Sindaco Accorinti, non ti fare abbindolare, mandali tutti a casa.

    0
    0
  2. scusando la mia ignoranza ma un depuratore, con la frazione organica che ci azzecca,con la frazione organica ? e di quale potenzialità residua si parla visto il buon odore che emana il depuratore forse qualche problema c’è.
    Forse l’articolo è un po confuso sarebbe il caso che Tempostretto approfondisca l’argomento………grazie

    0
    0
  3. invelatosempre 31 Agosto 2013 09:12

    Scusate una piccola domanda:

    1.Perchè, visto che ci sono i soldi pronti alla regione, nessuno lo ha mai fatto prima?

    C’è a Messina un Prefetto, un Magistrato, un Dirigente Comunale, un Piccolo Impiegato Comunale, un Politico o chi volete voi, che mi sappia dire: “Ma perché, visto che era così semplice, il Comune non lo ha mai fatto prima?”.
    Oppure: “Come mai paghiamo tanto lo smaltimento dei rifiuti, quando anche noi come tutti al Mondo, potevamo arricchirci smaltendoli?

    Non penso che qualcuno mi risponderà mai; ma è strano che nessuno si ponga la domanda, come se a pagare “la spazzatura” in questa città ci sia solo io…..

    0
    0
  4. …parole…alla fine bisogna fare i conti con il Messinese!!!…che è propenso tutto tranne che a “differenziare”…

    0
    0
  5. Concordo pienamente la tua segnalazione, anzicchè convogliare ancora spazzatura a Mili e rovinare una delle più belle spiagge,non pensate che sarebbe il caso di sistemare a dovere il già esistente depuratore, che tutto fà tranne che depurare, basta dare un occhiata ai fondali privi di flora e fauna, distrutta da un cattivo funzionamento del depuratore.

    0
    0
  6. Vorrei far presente all’assessore Ialacqua, che prima di iniziare nuove opere nell’area del depuratore, sarebbe bene farlo funzionare correttamente, visto che da anni il paese ed il mare di Mili Marina vengono deturpati da un impianto mal funzionante, per non parlare della salute dei cittadini. C’è anche da evidenziare che l’assessore è anche un noto rappresentante di “lega ambiente” ma l’assessore ha mai pensato di far verificare lo stato dei fondali in una delle sue campagne per la bonifica degli stessi?……forse è meglio di no è più facile fare pubblicità togliendo qualche pezzo di ferro, o qualche sacchetto dai fondali e poi uscire in tutti i giornali per giorni e giorni. Vi ricordate lo scorso anno quando si sono arenati, centinai di pesci morti sull’arenile di Mili? Ancora oggi non è stata data una risposta, forse è meglio non far sapere che le cause sono da attribuire al depuratore. Caro assessore prima di intraprendere nuove ed errate decisioni sistemi il depuratore se proprio ci tiene all’ambiente.

    0
    0
  7. Il depuratore di Mili é sottodimensionato. La frazione organica del rifiuto sopratutto con le temperature estive ha una putrescibilitá di poche ore. Agli odori dell’impianto non funzionante si aggiungono le esalazioni dei rifiuti. Gli impianti per il trattamento dei rifiuti , quando progettati bene (non conosco il curriculum di questo,progettista mai sentito prima nel settore) devono essere gestiti adeguatamente e con professionalità di livello. Vedendo gli esiti della gestione del Forno di Pace , della ex discarica di Larderia , dell’ex discarica di Portella Arena dubito che se non si cambiano e migliorano questi aspetti si possa fare impiantistica a Messina.
    Il depuratore é troppo conurbato e vicino alle case per poter gestire la frazione umida.
    La frazione inerte (non pesante come cita l’articolo) residuale come sottofondo stradale o per manufatti , qualora ipotizziamo che venga adeguatamente selezionata e prodotta (e per i motivi di cui sopra ne dubito fortemente) é irrealizzabile.
    nessuna azienda la utilizzerà mai visto l’alto rischio che si corre per utilizzo di materiale non conforme in opere pubbliche o similari.
    Auguri comunque alla nuova amministrazione che avendo chiamato Enzo Favoino ha comunque iniziato a dare un passo diverso. C’è tanto da fare siamo solo agli inizi. Partiamo dalle cose semplici adeguiamo e rendiamo operativi ai cittadini i centri comunali di raccolta che pochi sanno dove sono e cosa possono ricevere.

    0
    0
  8. A CHI E’ CONVENUTO FINANZIARIAMENTE NON FARCI DIFFERENZIARE, potrei aggiungere, per superare i dubbi del moderatore di TempoStretto, con scelte politiche legittime, ma non posso, perchè le leggi italiane e le direttive europee impongono percentuali precise di raccolta differenziata, in un certo senso siamo dei fuorilegge. Nel commento censurato davo due cifre, peraltro ufficiali e da me già pubblicate, sono i costi annuali relativi al 2011 del CTS, il trattamento e smaltimento dei rifiuti in discarica, pari a € 10.288.113,27, vanno alla TIRRENOAMBIENTE SpA, e del CRT, la raccolta e trasporto dei rifiuti in discarica, pari a € 11.465.555,05, di cui ben € 8.010.663,68 per il personale, vanno alla MESSINAMBIENTE SpA, attraverso l’ATOME3. Sempre nel commento censurato davo delle notizie già pubblicate, ma forse poco conosciute, che la discarica di Mazzarà Sant’Andrea si trovi in contrada Zuppà, terreno di proprietà di un ex sindaco di quella cittadina, compromesso per voto di scambio con una famiglia barcellonese, vicina a Cosa Nostra siciliana, anche questa notizia è ufficiale e pubblicata, ma forse poco conosciuta ai messinesi. Non è un mistero che la discarica è gestita dalla TIRRENOAMBIENTE SpA, davo i link della struttura societaria e del consiglio di ammministrazione, sempre pubblici nel sito di quella società, mentre affermavo che di MESSINAMBIENTE sappiamo solo che il socio pubblico di maggioranza è il Comune di Messina, sappiamo poco dei soci privati, mentre il commissario è Armando Di Maria, anche perchè il sito web è perennemente in fase di aggiornamento. Non ripubblico i link, per non incorrere nella moderazione, ma vi invito a navigare sui sito web della TIRRENOAMBIENTE SpA, da dove sono stati catturati. Quando ci decideremo a differenziare, quelle cifre scenderanno sensibilmente, potremo ricavare ricchezza e solida occupazione per i messinesi, e non per un gruppo ristrettissimo di persone.
    Sapranno R E N A T O sindaco e l’assessore Daniele Ialacqua educarci, anche con sanzioni, a differenziare e fare gli interessi dei messinesi, superando le fortissime e inevitabili pressioni?

    0
    0

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Commenta
Tempostretto - Quotidiano online delle Città Metropolitane di Messina e Reggio Calabria

Via Francesco Crispi 4 98121 - Messina

Marco Olivieri direttore responsabile

Privacy Policy

Termini e Condizioni

info@tempostretto.it

Telefono 090.9412305

Fax 090.2509937 P.IVA 02916600832

n° reg. tribunale 04/2007 del 05/06/2007