Sud chiama Nord, arriva Massimo Rizzo

Sud chiama Nord, arriva Massimo Rizzo

Marco Olivieri

Sud chiama Nord, arriva Massimo Rizzo

martedì 18 Novembre 2025 - 10:03

Ex consigliere comunale e poi candidato sempre col centrosinistra, di recente è stato nominato da Basile nel Comitato dell'Autorità portuale

MESSINA – L’avvocato Massimo Rizzo approda in Sud chiama Nord. E non è una sorpresa. Già nominato esperto del Comitato di gestione dell’Autorità di sistema portuale dello Stretto, dal sindaco metropolitano Federico Basile, proviene dal centrosinistra e si era candidato da indipendente nella lista per De Domenico sindaco.

Oggi l’ufficializzazione con il leader Cateno De Luca, il coordinatore di ScN Danilo Lo Giudice, il sindaco Federico Basile e il vicesindaco Salvatore Mondello. “Sono un liberale riformista senza partito. Alle scorse elezioni sostenevo De Domenico candidato sindaco, per lealtà rispetto a un percorso, ma oggi apprezzo l’azione amministrativa a Messina. Per le future amministrative occorre lavorare per un ulteriore salto di qualità a favore della città”.

Dalla lista LiberaMe a Sud chiama Nord

“Ha avuto sempre senso di responsabilità, come nel caso del Salva Messina. E in una dialettica critica, nei confronti della Giunta De Luca, ha avuto sempre garbo istituzionale”, ha sottolineato il coordinatore Lo Giudice. Massimo Rizzo, che sarà candidato nella lista Basile sindaco, ha evidenziato: “Da consigliere comunale, quando il sindaco De Luca non aveva consiglieri, io scelsi di valutare delibera per delibera. E con me tutto il gruppo civico LiberaMe, con l’attuale presidente Pergolizzi. Decisive le scelte per il Piano di riequilibrio e per la salvezza finanziaria di Messina”.

“Dalla lista LiberaMe abbiamo Pergolizzi, Bonfiglio e Rizzo: ora siamo in attesa di Alessandro Russo” – provoca De Luca. “Stiamo lavorando su nove liste e Messina, con Basile sindaco, è fuori dal ragionamento in Sicilia sulla coalizione”, ha precisato.

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5 commenti

  1. Ora lo chiamano “garbo”.

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  2. Non hanno cultura, né forse coraggio fisico, ma UNa grande fame. Non la fame di potere per governare, ma la fame di mera approvazione e di potere personale. Li vediamo sbracciarsi sui palchi, sbraitare nei microfoni, usare i social media: un teatro per il proprio ego smisurato. Si agitano, urlano, promettono soluzioni miracolose, si propongono come “Risolutori” di problemi che spesso hanno contribuito a creare. Sono disposti a tutto pur di conquistare il consenso che alimenta il loro potere personale. Anche a suggerire guerre, combattute a colpi di tweet e divisioni sociali, contro nemici inventati e sempre nuovi (i “poteri forti”, “l’Europa”, “gli altri”, la banda bassotti, il padre nobile) pur di non dover render conto della propria incompetenza. Capaci di ondivagare tra gli schieramenti alla bisogna, sempre personale, si intende.
    Non sono statisti. Lo statista lavora nell’ombra per la comunità. Questi sono pessimi demagoghi. Amano mettersi in mostra, confondono il bene pubblico con l’applauso privato. E la povera Messina ne è la rappresentazione plastica di questo sfacelo.

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  3. si cambia bandiera e i buddaci ammuccunu….

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  4. STARACE, FARINACCI, GRANDI, SCORZA, PAVOLINI

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  5. Tutta gente trombata alle lezioni in cerca di un incarico di visibilità, sta diventando una malattia, o un incarico o si muore, dicevano i vecchi “quando non si è niente nella vita” adesso con l’incarico sono qualcuno.

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