Tagli nei collegamenti marittimi con le isole minori. La Filt Cgil chiede un’assemblea pubblica

Tagli nei collegamenti marittimi con le isole minori. La Filt Cgil chiede un’assemblea pubblica

Tagli nei collegamenti marittimi con le isole minori. La Filt Cgil chiede un’assemblea pubblica

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lunedì 05 Marzo 2012 - 18:17

Secondo quanto denunciato dal segretario generale del sindacato, Pino Foti, la Regione avrebbe ridotto il budget da 128 a 55 milioni di euro

Non solo via terra ma anche per mare. Parliamo dei tagli ai collegamenti marittimi con le isole minori, argomento di cui torna a parlare il segretario della Filt Cgil Pino Foti, il quale chiede al più presto la convocazione di un’assemblea pubblica per decidere le eventuali iniziative da intraprendere: “Tra il silenzio e l’indifferenza sta procedendo in questi giorni la graduale soppressione dei posti di lavoro nelle società di navigazione che porterà, però, ben prima dell’estate alla corposa riduzione dei collegamenti marittimi con le isole minori siciliane. Il governo regionale ha ridotto da 128 a soli 55 milioni le risorse in bilancio per i servizi e ciò, di conseguenza, imporrà una drastica riduzione del numero delle corse, ed addirittura nel mancato espletamento dei bandi di gara per i contratti in scadenza. Non siamo ancora nella bella stagione ed è chiaro che, quanto sta accadendo, colpisce per ora solamente i lavoratori marittimi e le loro famiglie, categoria senza nemmeno la possibilità di ammortizzatori sociali, ma chi pensa che superato l’esercizio di bilancio provvisorio restino ancora margini per correre ai ripari, ed affrontare la stagione estiva senza un ennesimo contraccolpo, si illude. I lavoratori marittimi ed il sindacato, così come avevano anticipato, contro le decisioni assunte dalla regione hanno già effettuato lo scorso 1 marzo, in concomitanza con la protesta nazionale, il primo sciopero di 4 ore ed a giorni ne proclameranno un altro, ma non possono essere lasciati soli a contrastare una manovra che colpisce l’occupazione nel settore marittimo ma più in generale arreca danni irreversibili ed immediati a tutti gli altri settori ed all’intera economia delle isole minori. Le comunità isolane finora hanno sempre dato prova di grande mobilitazione, ogni qualvolta si è tentato di mettere in discussione il servizio di una nave, e non si comprende quindi perché stavolta, quando in gioco vi è molto di più, ci si limiti ancora alla semplice presa d’atto. E’ una vertenza complicata e difficile, e nessuno può tirarsi indietro, Pertanto è indispensabile la convocazione di una apposita assemblea pubblica con i consigli comunali, le categorie interessate, e la società civile al fine di programmare una serie di iniziative per aumentare le pressioni nei confronti del governo regionale affinché modifichi quanto ha già deciso.

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