Riordino centri servizio: le circoscrizioni chiedono il dietro-front di Croce

Riordino centri servizio: le circoscrizioni chiedono il dietro-front di Croce

Riordino centri servizio: le circoscrizioni chiedono il dietro-front di Croce

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venerdì 26 Ottobre 2012 - 08:06

Non è stata accettata di buon grado la decisione di chiudere i centri servizi di Castanea, Rodia e Bordonaro. Da parte del VI quartiere e dei consiglieri del III quartiere arriva la richiesta al commissario di rivalutare la scelta attuata, in quanto i villaggi interessati andrebbero incontro a difficoltà logistiche non indifferenti

E’ nell’ambito dei provvedimenti volti a ridurre la spesa pubblica che il commissario straordinario del comune di Messina Luigi Croce ha deciso la chiusura di alcuni centri servizio ubicati nelle sei circoscrizioni.
La scelta è finita su Bordonaro, Briga, Castanea e Rodia. Ma subito si sono manifestate le reazioni di disappunto da parte dei consiglieri delle circoscrizioni interessate.

“Il provvedimento – scrive il presidente del VI quartiere, Enrico Ferrara – è stato adottato senza aver preso in considerazione gli atti amministrativi del Consiglio e senza alcun avviso preventivo con i rappresentanti circoscrizionali. Anzi, nell’ultima riunione indetta dal Commissario con i 6 presidenti circoscrizionali in merito alla chiusura dei centri servizi, erano stati esentati proprio quelli di Rodia e Castanea, in considerazione del fatto che gli immobili sono di proprietà comunale, quindi non comportano alcun onere. Ci si chiede qualora questo provvedimento venisse attuato, se non vi è una emarginazione dei cittadini residenti nelle zone periferiche della città, considerato che per usufruire di quei servizi fino ad oggi erogati, sono costretti a raggiungere il centro città con tutte le problematiche che Messina al momento presenta, in termini di trasporto pubblico”.

A dar man forte al presidente Ferrara, anche il consigliere Mario Biancuzzo: “Ancora una volta a pagare sono i residenti dei villaggi – ha dichiarato -, con la chiusura dei centri servizio di Rodia e Castanea, si ritrovano senza avere più servizi e sono sempre più penalizzati”. Con il riordino attuato pare infatti che adesso il centro servizi più vicino per gli abitanti di quei villaggi, come Gesso, San Saba, Acqualadrone, sarà quello di Ganzirri. Sarebbe stato più logico, dice Biancuzzo, chiudere la sede di viale Boccetta, vicina a palazzo Zanca e in affitto, “accertato che in queste località vivono numerose persone anziane ed hanno notevole difficoltà a raggiungere la città. Chiudendo la sede di viale Boccetta, invece, ci sarebbe stato il risparmio auspicato per le casse comunali”.

Anche la terza circoscrizione non ci sta. Gioveni, Cacciotto e Arlotta chiedono anch’essi la revoca della decisione adottata. “Il centro servizi di Bordonaro – scrivono i tre consiglieri – non incide affatto nell’ottica dei fitti passivi per Palazzo Zanca visto che già da 2 anni e mezzo risulta ubicato nell’ex scuola elementare di via Scaminaci di proprietà comunale”.

“Riguardo invece alla carenza di personale amministrativo – concludono Gioveni, Cacciotto e Arlotta – pur apprezzando la volontà del Commissario di rafforzare la sede circoscrizionale centrale di Camaro potenziandone i servizi, riteniamo più equilibrata e certamente meno drastica una ulteriore riduzione dei giorni di apertura, ossia da 3 a 2 alla settimana, proprio per dare la possibilità (seppur in misura ridotta) alle migliaia di residenti dei tanti villaggi collinari che hanno per altro difficoltà a spostarsi con i mezzi pubblici per la nota carenza di autobus, di usufruire dei preziosi servizi anagrafe e di stato civile”.

Un commento

  1. I consiglieri di circoscrizione espongono con decisione le lore ragioni,buone dal loro punto di vista,sono a diretto contatto con il territorio e le sue genti,quindi le estendono ai residenti di Bordonaro e Briga da una parte e Gesso,San Saba,Acqualadrone,Rodia,Castanea dall’altra,a loro dire danneggiati dal potenziamento di Camaro e Ganzirri. In fondo la giustificazione più solida è la mancanza dei mezzi di trasporto pubblico,che fanno da spola nell’orario di apertura di quegli uffici al pubbblico,a cui si potrebbe ovviare,utilizzando i mezzi in dotazione all’autoparco,sono 2 AUTOBUS FIAT IVECO 59/12 SCUOLABUS 31 POSTI e 1 AUTOBUS FIAT IVECO 49/10 SCUOLABUS 35 POSTI,ci sono 11 autisti dei 15 destinati al servizio scolastico,che i 4 sono non idonei potrebbero coadiuvare come bigliettai(per inciso vorrei sapere a quale servizio sono destinati),che completato il trasporto studenti potrebbero nell’intervallo fare alcune corse in direzione delle sedi di Camaro e Ganzirri.Ma si sa i consiglieri si “affezionano” alle sedi. Visto che ci sono,al consigliere Biancuzzo ricordo,che come consigliere è anche un pubblico ufficiale,deve conoscere il DL n.201 del 6/12/2011,coordinato dalla L.214/2011,il SALVA ITALIA,dove per abitazione principale si intende l’immobile nel quale il possessore e il suo nucleo familiare DIMORANO ABITUALMENTE e RISIEDONO ANAGRAFICAMENTE. Caro BIANCUZZO la vocale “e” sta a significare,che le due proposizioni scritte maiuscole,devono realizzarsi nello stesso momento,altrimenti il legislatore avrebbe utilizzato la vocale “o”, è una nuova prescrizione rispetto al passato e ai furbi. Lei sa benissimo,che le frazioni di cui si occupa,a settembre si spopolano per ripopolarsi a giugno luglio,ha il dovere di avvertire la polizia municipale e il dipartimento TRIBUTI,per evitare che chi paga puntualmente come seconda casa il 10,6 per mille, non sia beffato dai furbi della prima casa,che non pagano nulla viste le basse rendite catastali.

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